Fuoco di Sant’Antonio

Herpes Zoster: cos’è, sintomi, durata e cause virus, terapia e vaccino

Herpes Zoster malattia con eritema contagiosa, sintomi, cause del Fuoco di Sant’Antonio, prurito e bruciore è pericolosa per le donne in gravidanza

Herpes Zoster: cos’è, sintomi, durata e cause virus, terapia e vaccino

L'herpes Zoster o Fuoco di Sant'Antonio è una malattia molto comune che colpisce entrambi i sessi dopo i 40 anni e specialmente persone oltre i 60 anni ma anche bambini sotto i 10 anni.

 

L'herpes Zoster è una malattia che attacca l'apparato immunitario già con ridotte difese immunitarie a causa dell'assunzioni di farmaci o gravi patologie.

Vediamo quindi cos'è l'herpes, quali sono i sintomi e le cause, come avviene il contagio, cosa fare in gravidanza e la cura e i rimedi per combattere il Fuoco di Sant'Antonio.

 

Herpes Zoster cos'è?

L'herpes di Zoster conosciuto anche con il nome di Fuoco di Sant'Antonio è una malattia virale e quindi altamente contagiosa tramite contatto, che colpisce l'apparato immunitario con manifestazioni di piccole pustole a carico della pelle. L'herpes zoster è causato dal virus della varicella infantile che provoca appunto la varicella.

 

Anche se la varicella passa e il bimbo guarisce, il virus rimane sempre presente nell'organismo in modo latente nelle cellule nervose, pronto ad una seconda manifestazione di varicella chiamata appunto Fuco di Sant'Antonio.

 

L'herpes Zoster fa parte del gruppo degli herpesvirus, al quale appartiene anche l'herpes Simplex che colpisce labbra e parti intime, oltre ad essere il responsabile della mononucleosi e della mononucleosi infettiva.

Anche in questo caso, il virus rimane latente nelle cellule per poi ripresentarsi con successivi episodi di febbre sulle labbra e parti intime.

 

Herpes Zoster sintomi:

I sintomi più comuni dell'herpes Zoster sono bruciore, formicolio e prurito che solitamente colpiscono una determinata zona del corpo, ossia, sul fianco.

 

A distanza di circa una settimana dalla comparsa dei primi sintomi, nella zona si iniziano a formare delle piccole eruzioni cutanee, una specie di eritema composto da tante piccole bollicine e pustole gonfie di liquido molto simile a quelle che si sviluppano con la varicella.

 

Molte volte a questi sintomi, si associa anche il dolore circoscritto alla zona colpita dal fuco di Sant'Antonio, per cui, la zona diventa molto sensibile al contatto e allo sfioramento prodotto dai vestiti.

 

Come dicevamo, la zona maggiormente colpita di solito è la fascia del tronco fino alla vita, da qui il nome di Zoster che in greco significa cintura o fascia.

Ma anche possibile avere eruzioni cutanee dovute dalla malattia, localizzate su un lato del viso , dall'altezza della fronte, occhio, guance fino al mento simile creando un eritema simile ad una profonda bruciatura della pelle.

 

Herpes Zoster contagio:

L'Herpes Zoster è un virus altamente trasmissibile per cui è una malattia molto contagiosa specie su persone che non hanno avuto la varicella da piccoli. In caso di contagio nei bambini, l'Herpes Zoster si manifesta però non in fuco di Sant'Antonio, bensì con la sintomatologia legata alla varicella.

 

il contagio Herpes Zoster avviene con il contatto diretta con la zona colpita dall'herpes, per cui è importante che in presenza della persona ammalata, le pustole siano ben coperte in modo da evitare il contagio. Generalmente quindi il contagio avviene per contatto e non per via aerea, per cui ance chi non ha avuto la varicella, può rimanere nella stessa stanza della persona affetta dal Fuco di Sant'Antonio.

 

Per i soggetti invece che hanno avuto la varicella non possono contagiare altre persone con il Fuoco di Sant'Antonio ma possono trasmettere la varicella se queste non l'hanno mai avuta e in questo caso il contagio può diffondersi per via aerea, in quanto il virus colpisce le prime vie respiratorie.

 

Herpes Zoster in gravidanza:

L'Herpes Zoster in gravidanza è molto pericoloso, in quanto può essere trasmesso al feto provocando diversi effetti a seconda della settimana di gestazione.

 

Infatti, se il contagio dell'Herpes Zoster avviene durante le prime 30 settimane di gravidanza, il bambino potrebbe nascere con malformazioni congenite. Questo allarmismo però, non è condiviso da molti medici che invece affermano che la mamma viene colpita dal fuoco di Sant'Antonio ha poche probabilità di causare danni seri al feto.

 

Se invece dell'Herpes Zoster è la varicella a colpire la donna in gravidanza tra i 21 e i 5 gironi prima del parto, il piccolo potrebbe nascere già con la malattia o manifestarla a qualche giorni di distanza dalla nascita, senza però causare danni di rilievo in quanto il sistema immunitario del neonato si è formato e gli anticorpi sono stati già trasmessi dalla mamma nella pancia. E' però statisticamente provato, che una piccola percentuale di bambini che non ha manifestato subito il virus, può ammalarsi di varicella entro i primi 5 anni di vita.

 

Herpes Zoster cura e terapia del Fuoco di Sant'Antonio:

Herpes Zoster cura e terapia del Fuoco di Sant'Antonio, riguarda il modo e i farmaci da utilizzare in caso di contagio e di eritema.

 

Innanzitutto va detto che l'Herpes Zoster guarisce entro 3-5 settimane e non lascia cicatrici visibili sulla zona colpita dalle pustole, bruciore e prurito. La terapia per il trattamento del Fuoco di Sant'Antonio si basa sull'impiego di farmaci antivirali da assumere per via orale dietro prescrizione medica.

 

I farmaci antivirali, oltre che curare l'herpes, impediscono alla malattia di ripresentarsi a distanza di qualche mese mentre a livello topico contro il prurito e le pustole, viene utilizzato una crema da spalmare direttamente sull'eruzione cutanea 3 volte al giorno, facendo attenzione a coprirla con del solo tessuto in cotone naturale.

 

Esiste un vaccino contro l'Herpes Zoster?

Si esiste un vaccino contro l'Herpes Zoster, chiamato Zostavax®, farmaco approvato dalla Food and Drug Amministration che però non è venduto in Italia. Questo vaccino consente di prevenire e ridurre la probabilità di manifestare il fuoco o di Sant'Antonio nelle persone con oltre 60 anni che hanno già avuto la varicella.

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