Ritratto di un campione

Maradona morto a 60 anni di età, ritratto e carriera de “El Dios”

Il più grande di tutti. Amore per il Napoli fino al sogno del Mondiale in Messico. Un principe del pallone con una vita complessa al di fuori dal campo

Maradona morto a 60 anni di età, ritratto e carriera de “El Dios”

Il 30 ottobre 2020 la leggenda argentina Diego Armando Maradona aveva appena festeggiato i 60 anni di età.

 

Una vita dettata dal talento inimitabile con il pallone, ma anche molte storie fuori dal campo che lo hanno ostacolato. Dal periodo nella sua amata Napoli alle avventure da allenatore della nazionale Sud Americana.

 

Tutto su Diego Armando Maradona, ecco chi era El Dios.

 

25 novembre 2020, è morto Maradona:

Confermata la notizia Maradona è morto per un arresto cardiaco ieri 25 novembre. Ora la salma di Diego Armando Maradona è stata trasportata alla Casa Rosada, il palazzo presidenziale a Buenos Aires, dove fino a sabato ci sarà la camera ardente del campione. E sono già centinaia le persone che si sono messe in fila per rendere omaggio al 'Pibe de oro'.

 

Prima dell'apertura della camera ardente, sono entrati i famigliari di Maradona dall'ex moglie Claudia Villafañe e le figlie Dalma e Giannina e poi altri numerosi calciatori ed amici storici da Carlos Tevez a Martin Palermo, dai membri della nazionale argentina vittoriosa a Messico 1986 a Guillermo Coppola.

 

Nella notte a fargli visita anche l'ultima fidanzata di Maradona, Verónica Ojeda, con il figlio Dieguito Fernando.

 

Maradona dove nasce il campione:

Era il 30 ottobre 1960, in provincia di Buenos Aires, a Lanùs più precisamente, nacque uno dei calciatori più iconici della storia del calcio: Diego Armando Maradona. 

Era un ragazzino molto povero che aveva il pallone come sogno assoluto. Nel suo quartiere di Villa Fiorito, una delle periferie più pericolose, giocava tutto il giorno, usando i passanti, oggetti di strada e macchine come ostacoli da dribblare. Molti suoi amici raccontano che sia proprio così che è diventato  molto abile. A Maradona il pallone non si stacca mai dal piede.

 

Sui campetti distrutti faceva il fenomeno, idolatrato già da piccolo dai suoi amici, che lo chiamavano “El pibe de oro”, il ragazzo d’oro, come se fosse un gioiello di quello sport  preziosissimo. 

 

Aveva sette fratelli, il loro destino era un lavoro duro, poiché solo quello di Don Diego, il padre del ragazzo, non bastava per mantenere la famiglia. I fratelli maggiori si sono uniti nel mestiere di macinazione di grano. Diego invece da subito si butta a capofitto nel calcio, diventando la fortuna della famiglia. 

 

La carriera di Diego Armando Maradona

Grazie al suo grande talento Maradona passa un provino per l’Argentinos Juniors, dove in un solo anno dimostra di essere superiore al livello di categoria, con 136 risultati utili consecutivi, porta le giovanili tra le più forti del paese. Sale, a neanche 16 anni, in prima squadra dove starà 4 anni. Titolare assoluto, due volte capocannoniere del torneo e un pallone d’oro sud americano a neanche 20 anni. Si parla di lui come un campione certo, capace di fare cose che nessuno mai avrebbe ripetuto.

 

Nell’81 si trasferisce nella realtà più grande del Sud America, la squadra di cui era tifoso da sempre: il Boca Juniors. Inizia la stagione con un infortunio che lo tenne fuori per un mese, ma appena fa ritorno  ritorno in campo trascina la  squadra al titolo, con 28 goal in 30 partite, segnava sempre. 

 

La sua avventura non fu lunghissima in Argentina, perché alla fine di quella prima stagione arrivò a bussare il Barcellona. La squadra che sogna ogni ragazzino e che gli offriva una cifra molto alta per l’epoca. Diego sarebbe voluto rimanere nel suo Paese, ma certi treni passano una volta sola e quella sarebbe stata la strada verso la Storia. 

 

Peccato però che in Spagna non riesce ad essere il giocatore aspettato: il più grande problema furono gli infortuni, prima una pericolosa epatite virale, poi un infinita e ripetuta frattura alla caviglia.  Siglò in due anni 22 reti in solo 36 partite, ma con la sensazione di non sentirsi se stesso in quel mondo blaugrana. Mancava il suo essere decisivo sopra a tutti. Il Barcellona riuscì a vincere qualche trofeo, tra i quali la Liga, ma lui alla fine del ’83 decide di alzare le vele e trasferirsi in una nuova dimensione.

 

La squadra probabilmente più romantica della sua carriera, con ricordi, passione e amore vero. C’è chi lo considera un Dio, chi va ancora oggi a spolverare il suo altarino in via San Biaggio dei Librai, chi se lo è tatuato su tutta la schiena.”Che vi siete persi” era il maggio del 87’ quando fu scritto sul muro del cimitero della città. “Napoli e tutti i napoletani sono la parte più importante del cuore calcistico di Diego. Dal suo arrivo sino alla fine del settimo anno, vi è stato un matrimonio indissolubile :“Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires”. I partenopei ottennero due scudetti ( nel ’87 e nel ’90), una Coppa Uefa (89’) e una Supercoppa italiana. Sfiorò più volte altri titoli, segnò un goal indimenticabile da centrocampo alla Lazio. Quelli furono gli anni più magici del Napoli, mai più raggiunto un filotto di vittorie così importante. “Abbiamo vinto tutti insieme, non è che abbiamo vinto noi e la gente che sta qui. Ha vinto la città di Napoli”.  Il giocatore più importante di quel club, che da allora ha ritirato la numero 10, che rimarrà per sempre solo sua.

 

Finale di carriera del "Pibe de Oro"

Ebbe diversi problemi riguardante il doping, che misero un po’ a repentaglio il finale di una carriera leggendaria. Si trasferì un anno a Sevilla dove non riuscì a concludere praticamente nulla, con solo 5 goal all’attivo. 

Come ogni argentino decise di tornare casa, al Boca Juniors per due stagioni, in cui riceverà, nel 95’, il Pallone d’Oro alla carriera. Riuscì a giocare la sua ultima gara il 25 ottobre del 1997,contro il River Plate nel più grande dei superclassici. 

 

Maradona in Nazionale

Per l’Albiceleste Diego Armando Maradona è stato un eroe. Capace di essere ancora più decisivo delle sue gesta con i club. Esordì giovanissimo, a 16 anni era già tra le fila delle giovanili argentine, arrivando ben presto in prima squadra, con esordio il 3 aprile del ’77. 

 

Quello per cui verrà principalmente ricordato è il Mondiale in Messico nel 1986, in cui l’Argentina divenne  Campione del Mondo. In quel torneo realizzò, durante i quarti di finale contro l’Inghilterra, due dei goal più importanti della sua carriera: uno è la “mano di Dios” in cui Maradona riusci ad eludere la terna arbitrale insaccando con la mano sopra la testa. Il secondo è il “gol del secolo”, che ha visto il dieci saltare tutta la squadra avversaria, portiere incluso, sino ad alla rete. Fu il re di quella competizione.

 

Giocò altri due di Mondiali, ma meno clamorosi. Il primo in Italia, nel ’90 ,dove venne sconfitto dalla Germania in finale, dopo aver vinta con la nazionale di casa in semifinale al San Paolo. L’altro nel 1994, negli USA. Risultò nuovamente positivo al  doping, venendo escluso dalla competizione e condannando di fatto il percorso dell’Argentina. 

 

Carriera da allenatore e vita privata di Maradona

Maradona ha cinque figli, ma  solo Diego Sinagra ha seguito la strada del padre, giocando però ad alti livelli di Beach Soccer. Si sposò prima con Claudia Villafene e dopo il divorzio nel 2003 ha avuto molte storie di gossip , con ragazze più giovani che gli hanno procurato diverse grane negli anni.

Queste situazioni hanno inciso nella carriera da allenatore di Diego, mai decisivo ovunque andasse. Ha provato un po’ tutto il Sud America, dal Messico all’ Argentina, con due anni anche in Nazionale dal 2008 al 2010. Poi un’avventura negli Emirati Arabi  e il  ritorno a casa , di nuovo, al Gimnasia La Plata, dove allena ancora. 

 

Grandi campioni hanno detto di Maradona:

“Maradona non è stato solo il più grande calciatore, ma anche il più onesto. Era un modello di buon comportamento in campo. Rispettava tutti, dai top-player ai calciatori 'normali'. Era sempre tartassato dai falli e non si lamentava mai, non come alcuni attaccanti di oggi.” Paolo Maldini

“Diego era capace di cose che nessuno avrebbe potuto eguagliare. Le cose che io potrei fare con un pallone, lui potrebbe farle con un’arancia.” Michel Platini

“Maradona era un giocatore sublime, di un altro pianeta” Arrigo Sacchi

“È il calcio, è il pallone, come se ci fosse la sua faccia su quella sfera che gira.” Francesco Totti

“Quando ti guardavo, sognavo” Cristiano Ronaldo

 

Maradona: età, moglie, figli, squadre, titoli

Nome completo: Diego Armando Maradona

 

Maradona Luogo di nascita: Lanus, 30 ottobre 1960

 

Maradona Squadre: Argentinos, Boca Juniors, Barcellona, Napoli, Siviglia, Newell’s.

 

Maradona Moglie: Claudia Villafene (1984-2003)

 

Maradona Figli: Diego Sinagra, Giannina, Daima, Diego Fernando e Jana Maradona.

 

Maradona Palmares

  •  1 Mondiale

  • 2 Serie A

  • 1 Coppa Italia

  • 1 Supercoppa italiana

  • 1 Coppa spagnola

  • 1 Supercoppa spagnola

  • 1 Coppa Uefa

  • 1 campionato argentino

  • 1 Coppa di Lega

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