Allenatore Genoa

Addio Maran: tutto pronto per il ritorno di Ballardini al Genoa

Zona retrocessioni, pochissime vittorie e punti arrivati con il contagocce: Maran ha finito la sua avventura genoana. Al suo posto un volto conosciuto.

Addio Maran: tutto pronto per il ritorno di Ballardini al Genoa

Oh no, here we are go again. Davide Ballardini è di nuovo pronto al ritorno in Serie A sulla panchina che lo ha visto protagonista in diversi anni con salvezze incredibili e rinascite che sembravano impossibili: il Genoa. Ieri dopo l’ennesima sconfitta con il Benevento la società ha deciso di salutare Maran, incapace di riproporre le prestazioni di Chievo e Cagliari, facendo sembrare la squadra ancora più in difficoltà del solito.

 

E in questo campionato in cui si corre tanto, rimanere così in attesa di una risposta positiva del team sarebbe stato un rischio. Ora il nuovo coach deve ritrovare l’anima che contraddistingue questa storica squadra.

 

Davide Ballardini, ritorno al Genoa

Nel 2010, 2013, 2017 e ora 2020 Davide Ballardini ha seduto sulla panchina più antica del calcio italiano, riportando sempre la squadra ad un buon livello, ma senza mai avere la possibilità reale di divenire il mister principale e rimanendo spesso la ruota di scorta per la salvezza.

 

Peculiare indubbiamente, anche perché il coach nella sua carriera ha dimostrato di voler giocare a calcio in maniera furba, senza scoprirsi per mantenere i risultati, ma sfruttando le capacità totali dei giocatori a sua disposizione, trasformandoli in meglio, talvolta. Solitamente il problema principale era il rapporto con Preziosi, sempre sul filo, ma con il presidente che in un modo o in un altro non riesce a fare a meno del allenatore di Ravenna. Vedremo se pure questa  volta ci sarà rimonta e magari conferma.

 

Ballardini nuovo allenatore del Genoa: modulo e scelte tecniche

Il modulo dovrebbe essere il solito  3-5-2, con gli esterni che sono il punto chiave del team. Pellegrini è il giocatore ideale, esaltare la sua doppia fase può farlo crescere, facendo aumentare le possibilità di mettere più palloni in mezzo. L’altro che potrebbe tornare in voga è Ghilgione, appena ripreso da un infortunio non ha più trovato spazio, nonostante lo scorso anno fosse uno dei terzino più duttili offensivamente in campionato. Non bisogna concedere  occasioni, una squadra piuttosto coperta e col baricentro basso anche contro avversari alla portata. Le punte si occupano di schermare il mediano rivale, limitando i movimenti d’impostazione e recuperando palla velocemente per far salire i compagni.

 

Scammacca in questo rappresenta l’elemento ideale per la scalata, con Shomurodov che da spalla deve essere bravo a scappare tra le linee. La passione per Pandev non è una sorpresa, probabilmente all’inizio il peso offensivo verrà affidato a lui, quasi da trequartista che organizza la fase avanzata. Avere un giocatore veloce e mutabile di ruolo davanti concede al Genoa di variare in gara in corso, abbassandolo come esterno di centrocampo e trasformando così il modulo in un 4-4-1-1. I giocatori in rosa non mancano e questo può essere uno dei vantaggi sulle altre che sono più scoperte in certi ruoli.

 

Rovella in mezzo al campo deve alimentare di più il suo lato d’incursione, in modo tale da riempire l’area e diventare più pericoloso in zona goal. Con  Radovanovic e chissà forse il recupero di Shone, la muraglia in mediana prenderebbe forma, lasciando maggiore spazio agli altri di staccarsi per partecipare alla manovra. Solitamente si tende di più ad aspettare l’avversario per sfruttare gli spazi con le punte e gli esterni che scappano.

 

Mentalmente è la squadra forse più a pezzi con il Torino e deve cominciare a fare punti adesso già con lo Spezia. Ballardini è tornato, chissà se la fortuna e l’esperienza lo supporteranno a sufficienza in questa terra di feriti.

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