Commenti a freddo

Serie A 2020/2021: il commento. Ecco come si è chiuso il 2020

Milano domina con entrambe le squadre in fuga solitaria. La Lazio perde. Roma e Sassuolo vincono gare tirate sino alla fine, Ballardini riporta i tre punti.

Serie A 2020/2021: il commento. Ecco come si è chiuso il 2020

Nel secondo turno infrasettimanale di questo campionato anomalo sono venuti fuori risultati roccamboleschi e sorprendenti: sfide dai tanti goal, dal molto suspence e con una classifica natalizia che regala diverse sorprese.

 

Ecco come si è chiuso il 2020 per la Serie A.

 

Le partite del quatordicesimo turno di Serie A:

Crotone-Parma (2-1): Colpaccio dei padroni di casa che riescono nell’impresa di vincere uno scontro diretto, portandosi a -1 dalla zona salvezza.  Il protagonista è indubbiamente l’uomo che sta trascinando i calabresi da inizio anno, Messias, un cognome, un destino, che con una doppietta trascina la squadra verso un Natale assai più sereno. Il secondo goal è da partitella della domenica tra amici. Spaziale. Dall’altra parte il Parma non ha più reazioni. Un team spento, senza idee che ogni settimana dà la sensazione di rimanere sempre più chiuso nel limbo. Ancora a segno Kucka, unico gladiatore della casa Liverani. A gennaio devono arrivare rinforzi, soprattutto in attacco. 

 

Atalanta-Bologna (2-2): Un tempo a testa, anche se il risultato è estremamente sorprendente. Da una parte la prima frazione a tinte unicamente bergamasche, con una doppietta superlativa di Muriel (miglior marcatore del team). Una squadra che da quando ha ristabilito la calma negli spogliatoio è tornata spontanea, sicura e fantasiosa. Nel secondo tempo però viene fuori l’orgoglio del Bologna che grazie ai calci piazzati mette in difficoltà la difesa bergamasca, sino a recuperare e pareggiare. Verso la fine poteva anche toccare una incredibile vittoria, ma la mancanza di sicurezza nelle ultime azioni importanti è un elemento su cui lavorare ancora per Mihajlovic.

 

Benevento-Udinese (2-0): Inzaghi rischia di far sognare la Campania. Il Benevento è una favola bellissima, ricca di gioco, tanti goal fatti e pochissime subiti. Tecnica degli attaccanti esterni (Caprari e Insigne protagonisti totale), manovra del centrocampo e coraggio difensivo (su tutti le propensione di Letizia non sono comuni a qualsiasi terzino). Decimo posto a -2 dal fratello laziale, questa squadra inizia ad allontanarsi dalle zone calde, avvicinandosi a sogni impossibili. Dall’altra parte l’Udinese fa una buona gara, poco concreta sotto porta, ma dalle tantissime palle goal. È netto il fatto che manchi un centravanti di peso, quelli nella rosa sono ancora troppo incerti e il fatto che non ce ne sia uno titolare fisso, fa capire che manca il riferimento. Prestazione nonostante ciò non insufficiente. 

 

Verona-Inter (1-2): Dopo un brutto primo tempo l’Inter di Conte espugna il Bentegodi grazie alle reti di Lautaro e Skriniar. Un gioco ancora poco fluido, basato molto sulle ripartenze grazie agli appoggi dei giocatori offensivi. Hakimi gioca nuovamente una partita splendida, mostrando che il periodo di crisi è finito. Male ancora la difesa, forse unico grande dubbio del team stellare di Conte. Il Verona gioca tutto sommato una gara interessante, dai molti spunti offensivi fermati da un grande Handanovic. Ilic segna il suo primo goal in Serie A da pochi passi, iniziando a mostrasi anche in Italia. Tante seconde punte, tanti trequartisti, ma nessun nove. Ed è un peccato, perché le palle sono molte, ma gli interpreti per concretizzare ancora troppo pochi. 

 

Sampdoria-Sassuolo (2-3): Partita dalle tantissime emozioni, ma anche dai molti errori. È vero che lo spettacolo del calcio non è mancato, ma nelle occasioni delle reti (in particolare modo del Sassuolo) la difesa doriana è parsa inesistente. Ancora a segno Berardi e Traoré, torna al goal Caputo che può essere l’ago per risollevare la bilancia. Tre punti e un quarto posto tutto sommato corretto, sperando che presto riprendano le loro sicurezze in mano. La Sampdoria sbaglia troppo, difensivamente in primis, ma anche in zona goal con numerose occasioni nitide, ma errate. Bravo Keita a rientrare e lasciare subito il segno, un ritorno fondamentale per le manovre offensive dei liguri. Meno regali alle squadre, più riflessione nel palleggio e la squadra diventerà pian piano più sicura e soprattutto compatta. 

 

Spezia-Genoa (1-2): Ballardini torna al Genoa e tanto per cambiare porta subito a casa punti fondamentali in vista della corsa alla salvezza. Questa era la sfida da vincere a tutti i costi e così è stato, non lasciando speranze allo Spezia che si era portato in vantaggio con il solito Nzola. I rossoblu giocano una gara sfruttando le linee e i palloni orizzontali. Il tandem davanti è funzionate, Destro pian piano sta ritrovando la giusta condizione, che accanto ad un super Pandev potrebbe essere la svolta per riprendersi. Gli spezzini invece si fermano di nuovo, quarto risultato consecutivo senza vittoria. Un rallentamento importante visti i sette punti di vantaggio sul terzultimo posto fino a qualche giornata fa. Sembravano poter avere quella maturazione diversa, ieri non è stata dimostrata e ora rischiano di rientrare nel circolo della paura. 

 

Roma-Cagliari (3-2): Tornano a trionfare i capitolini, che portano a casa tre punti nonostante la prestazione “ballerina”. Primo tempo dominato, in cui Cragno salva tre goal fatti. I giallorossi hanno grandi facilità a creare l’occasione, ma si ritrovano un muro davanti. Poi nella ripresa si aprono quel troppo che basta al Cagliari per iniziare a rendersi pericoloso, rimanendo in gara sino alla fine. Villar è un bel prospetto, ma grezzo e acerbo. Dzeko ancora in goal, così come Veretout e Mancini. La doppietta di Joao Pedro è comunque una risposta buona in un Cagliari che sa giocare a calcio, ma non riesce a gestire i risultati. Fonseca nonostante le tante critiche chiude in terza posizione questo 2020.

 

Milan-Lazio (3-2): Una partita dai livelli altissimi d’intensità e carattere. Il Milan chiude da capolista l’anno, con tredici risultati consecutivi utili e una media goal di 2 reti a partita da giugno. Torna al goal Rebic, la partita è decisa ancora una volta da Theo allo scadere. Un terzino che attualmente si ritrova ad essere il migliore del campionato e uno dei top nel mondo. Tecnica, velocità, aggressività, davvero potrebbe giocare ovunque. Non fanno differenza le assenze, Pioli ha tutte le carte in tavola per gareggiare con tutti, anche grazie alle seconde linee che si destreggiano bene. La Lazio invece dopo aver rimontato i primi due goal iniziali subisce la rete allo scadere. Un grande rammarico seppur non abbiano giocato una gara eccezionale e Reina più volte si è mostrato decisivo. Immobile sbaglia il rigore, ma segna di nuovo entrando nella storia dei record per goal fati consecutivamente. Una macchina che non conosce limiti.

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