I viaggi all’estero dal 3 giugno: dove possiamo andare (e come)

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I viaggi all’estero dal 3 giugno: dove possiamo andare (e come)

Dal 3 giugno si può viaggiare, almeno sulla carta.


Riaprono le regioni e le frontiere, ma in entrambi i casi ci saranno delle eccezioni.


Per ciò che riguarda le regioni, ci si può spostare liberamente e non solo tra quelle con lo stesso livello di rischio, come ipotizzato in precedenza. Alcune però potrebbero prevedere delle regole per l'ingresso.

 

«Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno spostamenti infraregionali - ha dichiarato il ministro Speranza- Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti».

 

Per l’estero, i primi paesi ad essere accessibili saranno quelli della Comunità Europea e dell’area Schengen. Ci si potrà spostare da e per l’Italia, ma non allo stesso modo: i paesi hanno misure diverse.

 

Viaggi all’estero: cosa prevede il Dpcm Riaperture

Secondo il Dpcm Riaperture, a partire dal 3 giugno non sono soggetti a restrizioni gli spostamenti da e per i seguenti stati:


a) Stati membri dell’Unione Europea;


b) Stati parte dell’accordo di Schengen;


c) Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord;


d) Andorra, Principato di Monaco;


e) Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano.

 

Quindi i paesi compresi nella lista sono:

  • Andorra

  • Austria

  • Belgio

  • Bulgaria

  • Cipro

  • Croazia

  • Danimarca

  • Estonia

  • Finlandia

  • Francia

  • Germania

  • Grecia

  • Irlanda

  • Islanda

  • Lettonia

  • Liechtenstein

  • Lituania

  • Lussemburgo

  • Malta

  • Norvegia

  • Paesi Bassi

  • Polonia

  • Portogallo

  • Principato di Monaco

  • Regno Unito

  • Repubblica Ceca

  • Repubblica di San Marino

  • Romania

  • Slovacchia

  • Slovenia

  • Spagna

  • Svezia

  • Svizzera

  • Ungheria

I turisti stranieri potranno quindi arrivare in Italia senza l’obbligo di quarantena di 14 giorni.

 

Un modo per aiutare il settore del turismo, fortemente colpito dall'emergenza coronavirus, insieme al bonus vacanza pensato per trascorrere le ferie in Italia.


Fino al 30 giugno, secondo il nuovo Dpcm firmato da Conte l'11 giugno, sono rimasti vietati i viaggi per paesi diversi da quelli elencati, tranne che per motivi di lavoro, di salute o di assoluta urgenza. 

 

Le frontiere sono state riaperte dall'Unione Europea il 1 luglio, con una lista che verrà aggiornata ogni due settimane, ma solo a 15 paesi extra-UE: esclusi USA, Brasile, Russia, Turchia, India e Israele.

 

Ogni paese però ha le proprie regole, quindi non è automatico che si possa preparare la valigia senza problemi. Tutte le indicazioni aggiornate sono contenute nel sito “Viaggiare Sicuri” del Ministero degli Affari Esteri.

 

 

Viaggi all’estero: gli ultimi aggiornamenti

Austria: inizialmente l'Austria aveva previsto, fino al 15 giugno, di permettere l’ingresso via terra da Repubblica ceca, Slovacchia, Svizzera, Lichtenstein, Germania, Ungheria, Slovenia e anche Italia, a patto di avere un certificato medico che attesti la negatività al Covid 19, non risalente oltre i 4 giorni.

In assenza di questo certificato, è obbligatorio sottoporsi ad un isolamento fiduciario di 14 giorni.

 

I primi di giugno il Ministro della Sanità di Vienna, Rudolf Anschober, ha invece comunicato che il paese riaprirà le frontiere  il 5 giugno per i paesi già elencati, ad eccezione dell'Italia. Che è stata compresa nella riapertura agli altri paesi Ue del 16 giugno.

 

L'aeroporto di Vienna dà la possibilità di effettuare un test per il coronavirus.


Germania: le autorità tedesche avevano imposto una quarantena di 14 giorni, con segnalazione alle autorità sanitarie competenti, a tutte le persone in ingresso in Germania dall’estero fino al 15 giugno.

 

Alcune categorie erano esentate da questo obbligo: i pendolari, le persone che avevano la necessità di entrare  in Germania per pochi giorni per motivi di lavoro urgenti, oppure le persone in transito verso altri paesi e i lavoratori impegnati nel trasporto di merci, sempre se privi di sintomi.

 

Le frontiere sono state riaperte il 16 giugno ai paesi Ue, dell'area Schengen e Gran Bretagna. Unica eccezione la Spagna, che potrà entrare  in Germania senza motivi stringenti a partire dal 21 giugno.


Francia: continuano a restare chiuse le frontiere esterne all’area Schengen, tranne che per coloro che rientrano in patria.

 

Le frontiere interne sono state riaperte a partire dal 15 giugno per tutti i paesi Ue senza restrizioni. È richiesto l'isolamento domiciliare per chi proviene da Spagna e Regno Unito per motivi di reciprocità, ma alcune categorie di persone sono esentate.

 

Spagna: il 19 maggio il Governo spagnolo ha revocato il blocco dei voli diretti e dei collegamenti marittimi dal nostro paese, entrati in vigore dall'11 marzo.

 

Alitalia ha ripreso dal 2 giugno i voli diretti Madrid/Barcellona – Roma e Grimaldi Lines ha ripreso ad operare sulla tratta Barcellona-Civitavecchia.

 

A partire dal 15 maggio e fino al 20 giugno incluso, è stato possibile accedere in Spagna da altri Paesi Schengen (quindi Italia compresa) per via marittima e aerea solo ai cittadini spagnoli, ai residenti in Spagna, lavoratori transfrontalieri, personale sanitario o di assistenza ad anziani.

 

I viaggiatori che arrivano dall'Italia in Spagna erano obbligati a osservare un periodo di quarantena di 14 giorni fino al 20 giugno.

 

Le frontiere saranno quindi riaperte il 21 giugno e non ci sarà alcuna restrizione.


Le Canarie, che fanno parte del territorio spagnolo, potrebbero sperimentare il passaporto sanitario digitale- un’idea di cui si discute anche altrove- per un volo di un progetto pilota, che potrebbe arrivare sulle isole a luglio.


Regno Unito: Johnson ha annunciato che, a partire dall’8 giugno, chiunque arrivi nel Regno Unito e con qualsiasi mezzo, dovrà rispettare una quarantena di 14 giorni anche in assenza di sintomi, fornendo l’indirizzo del luogo in cui deciderà di trascorrerla. Prevista una sanzione da 1000 sterline per chi dovesse trasgredire. La misura sarà rivista ogni 3 settimane.

 

Esclusa solo l'Irlanda.


Portogallo: i voli dall’Italia sono ripresi il 16 giugno. Restano invece sospesi i voli con la Spagna e i paesi extra-ue.

 

A titolo eccezionale, sono esclusi dal divieto i paesi che appartengono allo spazio Schengen (Liechtenstein, Norvegia, Islanda e Svizzera) e i Paesi di lingua ufficiale portoghese.

 

Secondo quanto annunciato dal governo portoghese, non dovrebbe essere prevista la quarantena per i turisti una volta che saranno riaperte le frontiere.


Grecia: al momento è prevista una quarantena di 14 giorni per chi arriva nel paese dall’estero.

 

Inizialmente Atene aveva annunciato la riapertura delle frontiere ai turisti di 29 paesi, ma non all'Italia. Per poi richiedere il test alle 4 regioni più a rischio: Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.

 

Il governo di Atene ha infine deciso di eliminare gradualmente le limitazioni all'Italia a partire da lunedì 15 giugno.


Turchia: Dal 1 giugno è stata disposta la graduale ripresa dei collegamenti aerei interni e internazionali. 

 

Eliminato il coprifuoco per le 16 città precedentemente interessate.


I centri urbani in regime di quarantena obbligatoria sono ad oggi 66.

 

Non sono state ancora definite ufficialmente le modalità di ingresso nel Paese per gli stranieri non residenti.

 

Sempre a partire dal 1 giugno è stata inoltre disposta la riapertura delle attività commerciali e di intrattenimento nel rispetto delle previste misure igienico/sanitarie.


Svizzera: il paese aveva disposto un divieto di ingresso per tutti i viaggiatori ad eccezione dei cittadini svizzeri in rientro, dei cittadini del Liechtenstein, di stranieri che abbiano un permesso di soggiorno svizzero e dei lavoratori frontalieri. 

 

A partire dal 15 giugno sono state revocate tutte le restrizioni all'ingresso per i paesi AELS (Islanda, Norvegia e Liechtenstein) e di tutti gli stati UE, tra cui l'Italia e il Regno Unito. Restano attive per i paesi extra-UE ed extra-AELS.


Irlanda: i viaggiatori che arrivano nel paese devono mettersi in auto-isolamento per 14 giorni; al momento risultano ancora sospesi i voli con l’Italia. Il collegamento è assicurato tramite Londra.


Croazia: l'entrata nel paese è ora permessa ai cittadini croati ed ai cittadini dei paesi UE, Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein senza giustificazione; in precedenza era richiesto il motivo (ragioni commerciali, lavorative, eventuali motivate urgenze) oppure la conferma della proprietà di immobili o imbarcazioni.

 

Gli aventi diritto non devono rispettare  l'obbligo di osservare l’auto-isolamento domiciliare di 14 giorni, come inizialmente stabilito.


Slovenia: Il 14 maggio è stato eliminato l’obbligo di quarantena per i cittadini sloveni e i residenti permanenti in Slovenia in rientro nel paese, mentre è rimasto per 14 giorni per tutti gli altri viaggiatori.

 

Dal 26 maggio il paese permette ai cittadini dell'Unione Europea di entrare con una prenotazione e senza un certificato che attesti la negatività al virus.

 

La misura sarà allentata gradualmente, a seconda della situazione epidemiologica nelle varie nazioni. Questi provvedimenti non si applicano ai lavoratori giornalieri, agli autotrasportatori ed alle persone in transito.

 

Romania: A partire dal 15 maggio tutte le persone in arrivo in Romania dall’estero, e quindi anche dall’Italia, devono osservare l’isolamento domiciliare di 14 giorni, salvo i cittadini dei seguenti Paesi: Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Cipro, Croazia, Svizzera, Germania, Grecia, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Malta, Norvegia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. 

 

Belgio: a partire dal 15 giugno, il Belgio ha riaperto le frontiere ai paesi dell'area Schengen.

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