Giuseppe Allegri, il cordoglio per il tassista colpito da Coronavirus

Coronavirus: Giuseppe Allegri tassista di Milano, prima vittima del Covid-19 tra i conducenti. Il cordoglio dei colleghi e la battaglia della categoria

Giuseppe Allegri, il cordoglio per il tassista colpito da Coronavirus

Accompagnava medici, infermieri e pazienti con il suo taxi “LIMA 57” all’Ospedale di san Paolo di Milano.

 

Da tutti era conosciuto come “il tassista di Famagosta”, il suo quartier generale.

 

Giuseppe Allegri, 63 anni, è morto mercoledì 1 aprile proprio al San Paolo, dopo alcuni giorni di ricovero in terapia intensiva, colpito dal Coronavirus.

Come racconta il quotidiano Il Giorno, Giuseppe prestava servizio per il Radio taxi 6969 dal 2007.

 

Una persona stimata da tutti i suoi colleghi per la sua professionalità e riservatezza, che oggi lo ricordano come “un uomo d’altri tempi”.

 

Con la sua Peugeot era sempre nel parcheggio vicino all’uscita della metropolitana verde: aveva continuato a lavorare nonostante l'emergenza, il virus non l’aveva spaventato.

Aveva iniziato ad accusare i primi sintomi un paio di settimane fa, che poi sono peggiorati fino al ricovero in ospedale.

 

Giuseppe Allegri lascia una moglie, ora in quarantena, e la figlia Valentina.

 

Giuseppe Allegri, la lettera di cordoglio dei colleghi

“Un eroe caduto in servizio. Anche noi abbiamo i nostri eroi” si legge sulla lettera di cordoglio dei colleghi di Giuseppe Allegri.

 

“Colleghi caduti in servizio perché vittime di balordi, Colleghi investiti mentre stavano soccorrendo persone coinvolte in incidenti stradali.


Colleghi e amici che si ammalano di questo maledetto virus, perché in questo grave momento di difficoltà non vogliono fare mancare il loro servizio ad una cittadinanza in difficoltà”.

“Mi rattrista molto la notizia che anche Giuseppe Allegri, uno dei taxisti della nostra città, non ce l'ha fatta, e ieri ci ha lasciati” scrive sulla sua pagina Facebook Marco Granelli, Assessore alla Mobilità e ai lavori pubblici di Milano.

 

“A lui un grazie per il servizio pubblico che ha svolto in questi anni a Milano, fino all'ultimo anche accompagnando medici e infermieri dell'Ospedale San Paolo e tante persone dei quartieri della zona sud della nostra città.

 

E un pensiero di condoglianze alla sua famiglia e ai suoi colleghi e amici.

 

Noi tutti dobbiamo ringraziare chi come Giuseppe in questi giorni sta aiutando tutto il nostro Paese in questa enorme fatica necessaria per sconfiggere il virus”. Annunciando, nello stesso post, la decisione del comune di Milano di “dare a ciascun tassista in servizio un kit di mascherine”.

 

La battaglia dei sindacati per i dispositivi di protezione

Il lutto che ha interessato il tassista Giuseppe Allegri ha colpito molto la categoria, sottolineando ancora di più la necessità di tutele per la salute di questi lavoratori.

 

I sindacati, fin dall'inizio dell'epidemia Covid-19, stanno portando avanti una battaglia per ottenere mascherine, ma anche guanti e divisori tra sedili anteriori e posteriori.

 

Angelo Sciacca, Presidente del SILT- Sindacato Italiano Libero Trasporti- all’indomani della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto “Cura Italia” definiva “inaccettabili” gli aiuti, 2 milioni di euro per l'acquisto di paratie, arrivati dal Governo. Chiedendo invece “aiuti concreti a tutela della salute sia del passeggero sia dell'autista”.

 

I tassisti sono tra quelle categorie che non si stanno tirando indietro nonostante l'emergenza e che anche il Presidente del Consiglio ha ringraziato in un tweet del 17 marzo: "Grazie ai tassisti che in queste ore accompagnano gratuitamente i medici in ospedale."

 

Lavoratori che ora esprimono cordoglio per il loro collega “eroe”.

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