Decreto Maggio, Conte: sforzo pari a quello di 2 o 3 intere manovre

Si fatica a trovare la quadra sulla maxi manovra da 55 miliardi di euro autorizzata dal Parlamento in deroga al bilancio. Confindustria punta su indennizzi

Decreto Maggio, Conte: sforzo pari a quello di 2 o 3 intere manovre

Si fatica a trovare la quadra sul Disegno di Legge Maggio da 55 miliardi di euro autorizzato dal Parlamento in deroga al bilancio 2020 per sostenere lavoratori, aziende e famiglie travolti dall’emergenza Coronavirus.

 

Restano molti nodi da sciogliere nel decreto ormai ribattezzato ex Aprile, prima di tutto quello sulle coperture.

 

Manca l’intesa sul Reddito di emergenza, cioè un bonus da assegnare a coloro che non hanno alcuna forma di sostentamento. In ballo anche l’ingresso dello Stato nelle aziende medio-grandi mentre l’Europa tarda a sbloccare il nuovo regolamento che deroga al divieto degli aiuti di Stato.

 

Gualtieri: non saranno necessarie misure lacrime e sangue

Non saranno necessarie "misure lacrime e sangue" per far ripartire l’Italia e curare le ferite causate dal Coronavirus. Lo assicura il ministro dell’economia Roberto Gualtieri rassicurando coloro che sono preoccupati per il debito dell’Italia.

 

La pandemia, infatti, ha fatto schizzare in alto le spese per affrontare l’emergenza sanitaria, spingendo l’agenzia di rating Fitch a declassare il Bel Paese ad un gradino sopra il livello spazzatura.

 

Il numero uno del dicastero di via xx settembre specifica che il bilancio quest'anno e il prossimo sarà espansivo, ma il deficit e il debito pubblico inizieranno a diminuire dal prossimo anno. Per raggiungere tali obiettivi l’Esecutivo ha intenzione di puntare sulla lotta all'evasione, sulla riqualificazione della spesa pubblica e sugli investimenti per la crescita.

 

Gualtieri è convito che supereremo questo momento di difficoltà grazie alle misure introdotte dal Governo. “E' con ogni evidenza una manovra espansiva poderosa, di una entità mai raggiunta dal dopoguerra a oggi”, ha dichiarato il ministro dell’economia. Si attende quindi l'approvazione del testo del decreto Maggio 2020.

 

Conte: sforzo pari a quello di 2 o 3 intere manovre

Negli ultimi 50 giorni abbiamo dovuto mettere in campo uno sforzo economico pari a quello di intere manovre di bilancio realizzate nell’arco di 2 o 3 anni”, ha dichiarato Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.Abbiamo lavorato al massimo per far ripartire a pieno regime il motore dello Stato, perché questo poderoso sostegno pubblico si concretizzasse in pochi giorni: ci sono stati e ancora continuano alcuni ritardi nelle somme da erogare, come pure complicata si sta rivelando la partita dei finanziamenti”.

 

Conte ha poi definito “ingiustificato” il declassamento del debito dell’Italia da parte di Fitch. “La maggior parte del debito aggiuntivo che dovremo collocare per fronteggiare la crisi sarà coperta dal programma di acquisti della Bce. Ci stiamo adoperando affinché i pagamenti per gli interessi - al netto della quota che ci viene retrocessa dalla Banca d’Italia a seguito dei suoi acquisti - risultino alla fine in linea con quelli attuali", ha precisato il premier.

 

Confindustria: le imprese hanno bisogno di indennizzi, non di prestiti 

Il ministro Gualtieri ha ricordato che le misure dell'Esecutivo hanno già portato a "3,6 miliardi di finanziamenti di cui 450 milioni per 21 mila operazioni fino a 25mila euro. Ci attendiamo una crescita molto significativa di questi numeri e auspichiamo il superamento dei problemi iniziali che queste misure hanno avuto nei primissimi giorni", ha aggiunto il ministro dell'economia.

 

Giudicate nel complesso positive le misure messe in campo dal Governo per la liquidità delle imprese ma ci sono "alcune criticità da superare e previsioni da rafforzare", ha dichiarato Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria.

 

In particolare, bisogna "procedere con speditezza nella concessione delle garanzie, perché complicazioni burocratiche e ritardi rischiano di compromettere per sempre la sopravvivenza delle imprese".

 

Ma Confindustria punta sugli indennizzi. “Le imprese hanno bisogno di indennizzi e non di prestiti", ha dichiarato il vicepresidente della principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e di servizi italiani Maurizio Stirpe. “I soldi a pioggia con una logica assistenziale non funzionano. C’è stata finora una visione di brevissimo periodo. È importante calibrare bene gli interventi”.

 

Gli industriali, inoltre, si sono detti contrari alla proposta di tagliare l'orario di lavoro a parità di salario.

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