Coronavirus e Turismo: vademecum dell’Ue per vacanze 2020 in sicurezza

Stagione estiva alle porte. Da Bruxelles linee guida per riapertura frontiere per spostamenti tra Paesi (o aree) con situazioni simili di contagio covid-19.

Coronavirus e Turismo: vademecum dell’Ue per vacanze 2020 in sicurezza

Con l’avvicinarsi della stagione estiva, la ‘ripresa’ dall’impatto devastante della crisi sanitaria riparte proprio dai viaggi per riavviare il turismo in Europa, che vive una congiuntura difficile da superare per il settore. L’”emergenza turismo” sta toccando in particolare l’Italia, le cui spiagge e patrimoni dell'architettura sono prese d’assalto, ogni anno, da ondate di visitatori.

 

Vacanze 2020, trasporti e frontiere post-coronavirus. Sono state queste alcune delle parole-chiave della giornata del 13 maggio. La Commissione europea ha proposto di aprire le frontiere tra i Paesi con livelli simili di sicurezza, vale a dire, con  grado simile di densità di diffusione del coronavirus.

Si tratta di orientamenti, presentati sotto forma di linee guida, su organizzare - in sicurezza - i viaggi e riavviare i flussi turistici a partire dai prossimi mesi e per il periodo post-pandemia.

 

Come “uscire” gradualmente dal lockdown per partire in vacanza, come pianificare in anticipo le ferie 2020 e post-covid, in sicurezza e nel rispetto delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria? Sono questi alcuni grandi punti di domanda dei cittadini europei, che stanno già iniziando a ricevere le prime offerte di viaggio da parte di alcune compagnie aree o messaggi promozionali di tour operator. Ma sorgono anche preoccupazioni: come “salvarsi” la salute senza rinunciare alla stagione turistica durante la fase 2 e per la durata della pandemia?

Come permettere agli esercenti di riprendere il lavoro e sostenere il settore arginando le perdite del 2020, un anno che assiste alla recessione di economie basate anche sul turismo (che genera il 10% del PIL dell’Ue), soprattutto quelle più colpite dagli effetti del covid-19, come l’Italia, la Spagna e il Portogallo? Riuscirà l'Europa a mantenere il primato come destinazione “numero 1” (una media di 536 milioni di arrivi internazionali all’anno) del turismo a livello mondiale?

 

Due membri dell’Esecutivo Ue (Therry Breton per il Turismo e il Mercato unico e il Vice-presidente esecutivo Magherete Vestager) hanno risposto pubblicando il pacchetto di linee guida e di raccomandazioni per gestire la crisi del settore turistico e coordinandone movimenti e attività per la ripartenza, assicurando allo stesso tempo l’osservanza di misure di sicurezza “comuni”, non solo per chi viaggia o soggiorna presso alloggi o luoghi di vacanza, ma anche per gli operatori del settore. In conferenza stampa, sono intervenuti anche i Commissari Kyriakides (per la Sanità), Johansson (Affari interni) e V?lean (Trasporti) per fornire ulteriori dettagli sulle raccomandazioni pratiche del pacchetto e di rispettiva competenza.

L’obiettivo è revocare gradualmente le restrizioni di viaggio e consentire alle imprese turistiche di riaprire, dopo mesi di blocco, nel rispetto delle necessarie precauzioni sanitarie.

 

Le parole d’ordine restano comunque le stesse: distanziamento sociale in bar, ristoranti, locali e trasporti pubblici, app interoperabili e protocolli per il tracciamento dei contagi, evitando cosi un fenomeno definito “il far West” dei corridoi turistici covid-free.

 

Il pacchetto è composto da:

 

-        una comunicazione generale su turismo e trasporti nel 2020 e oltre;

-        un’indicazione comune per eliminare le restrizioni alla libera circolazione alle frontiere interne dell'Ue in modo graduale e coordinato, rispecchiando la progressiva revoca delle restrizioni interne;

-        un quadro comune per sostenere il ripristino graduale dei trasporti garantendo nel contempo la sicurezza dei passeggeri e del personale;

-        una raccomandazione per rendere i voucher di viaggio un'alternativa interessante al rimborso in contanti;

-        criteri e principi comuni per il ripristino graduale e sicuro delle attività turistiche, in particolare per i protocolli sanitari per l'ospitalità (da applicarsi, ad esempio, in hotel, B&B, disinfezione delle strutture ricettive, dei campeggi, degli stabilimenti balneari, bar, ristoranti, autogrill, ecc.).

 

 

Turisti e viaggiatori

 

Nel ripristino sicuro della libera circolazione e revoca dei controlli alle frontiere interne prevede un approccio flessibile, compresa la possibilità di reintrodurre alcune misure se la situazione epidemiologica lo richiedesse.

 

Gli Stati membri dovrebbero adeguarsi ai 3 criteri seguenti:

 

-        epidemiologico: concentrandosi sulle aree in cui la situazione sta migliorando, sulla base delle informazione e dati forniti dalla mappa (aggiornata in tempo reale) che ha elaborato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC); applicare misure di contenimento durante l'intero viaggio, anche ai valichi di frontiera, comprese garanzie e misure aggiuntive in cui il distanziamento fisico può essere difficile.

 

-        principio di non discriminazione: quando uno Stato membro decide di consentire il viaggio nel suo territorio o verso regioni e aree specifiche all'interno del suo territorio, dovrebbe farlo in modo non discriminatorio. Vale a dire: consentire il viaggio da tutte le aree, regioni o Paesi dell'Ue con condizioni epidemiologiche simili.

 

-        Ripristino dei servizi di trasporto in tutta l'Ue, salvaguardando allo stesso tempo la salute dei lavoratori dei trasporti e dei passeggeri.

 

 

Servizi turistici e protocolli sanitari

 

Tra le varie indicazioni diffuse dalle linee guida, ci sono anche quelle sull'uso di dispositivi di protezione individuale (dpi), come maschere e protocolli adeguati nel caso in cui i passeggeri presentino sintomi di coronavirus. Questo implica anche un costo ingente per provvedere alla formazione del personale e dello staff delle strutture ricettive e dei servizi di trasporto, prima dell’arrivo dei turisti.

 

Bruxelles propone di introdurre “corsie dedicate” per separare e contenere i flussi di passeggeri nei porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, fermate degli autobus, sbarchi dei traghetti. Si invita anche a rimuovere le strutture “a rischio di affollamento” nelle aree o sale di attesa (ad esempio, le panchine, i divanetti o i tavoli). O ridisporli per permettere la distanza di sicurezza tra le persone.

 

Quanto alle condizioni relative al trasporto areo, le compagnie potrebbero applicare restrizioni per limitar al minimo indispensabile i bagagli a mano, un elemento centrale e “sensibile” per i viaggiatori che scelgono le opzioni low-cost. “Non stiamo raccomandando di ridurre i posti a sedere” – ha osservato Adina Valean, Commissaria Ue per i Trasporti e la Mobilità, specificando che si mira a contenere i rischi di nuovi contagi durante il viaggio, soprattutto a bordo di un aereo, dove è preferibile restare snelli per “ridurre i movimenti delle persone in cabina”.

 

La Commissione stabilisce un quadro comune che fornisce criteri per sviluppare protocolli sanitari per gli hotel e altre forme di alloggio, per proteggere la salute sia degli ospiti che dei dipendenti. Questi criteri includono prove epidemiologiche; sufficiente capacità del sistema sanitario per le popolazioni locali e i turisti; solida capacità di sorveglianza e monitoraggio e verifica e tracciabilità dei contatti.

 

Interoperabilità transfrontaliera delle app di tracciamento

 

Gli Stati membri, con il sostegno della Commissione, hanno concordato linee guida per garantire l'interoperabilità transfrontaliera tra app di tracciamento in modo che i cittadini possano essere avvisati di una potenziale infezione da coronavirus anche quando viaggiano nell'Ue. Raccomandazioni importanti per gli operatori che lavorano con le autorità negli Stati membri nella programmazione delle app. Che, tuttavia, dovranno essere volontarie, trasparenti, temporanee, sicure, utilizzando dati anonimi, sfruttando la tecnologia dei dispositivi Bluetooth ed essere “interoperabili” quando si attraversano i confini, si cambia rete o sistema operativo.

 

I voucher: un'opzione più interessante per i consumatori

 

In base alle norme dell'Ue, i viaggiatori hanno il diritto di scegliere tra buoni  (voucher) o rimborsi in contanti per compensare alle spese sostenute per biglietti di trasporto annullati (aereo, treno, autobus, traghetti, ecc.) o viaggiall-inclusive”. Un diritto che rimane tale, sebbene la Commissione incoraggi l’uso dei buoni come alternativa valida, e più attraente, rispetto al rimborso per viaggi annullati. I voucher dovrebbero essere protetti dall’insolvenza dell’emittente (validità di minimo 12 mesi da quando sono rilasciati) e, se non riscattati, dovrebbero essere rimborsabili entro 1 anno. Dovrebbero essere trasferibili a un altro passeggero, offrendo anche flessibilità sufficiente per viaggiare nella stessa tratta e condizioni invariate.

 

Il Commissario Breton ha commentato che “questa non sarà una estate come le altre, ma si spera almeno che sia l’unica”. La Vice-presidente Vestager, infine, ha sottolineato come tutti i provvedimenti inseriti nel “pacchetto Ue Turismo-Trasporti” siano di estrema importanza per garantire movimenti ordinati, evitare assembramenti e assicurare il contenimento della diffusione del virus o di nuovi focolai. Ha aggiunto che se si viaggia per cercare la folla… “questa sarà una estate difficile – ha concluso la Vestager.

 

È evidente che l’agenda “vacanze 2020” si fa alquanto complicata (se non drammatica per chi ha bisogno di “staccare” o raggiungere i familiari residenti in un altro Paese Ue). Anche considerando il fatto che la situazione varia da Stato a Stato, presentando dinamiche che interferiscono con politiche di delicata competenza e responsabilità che ricadono, a livello nazionale, sulle autorità preposte ai piani di risposta alla pandemia (è il caso del controllo delle frontiere, dell’assistenza sanitaria, della reperibilità dei dpi, della sicurezza delle infrastrutture, del monitoraggio e controllo, del tracciamento dei contagi in una determinata area, eccetra…).

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