Acque di balneazione. Qualità eccellente in Italia, sopra la media Ue

Come stanno i mari dell'Ue post-covid? I dati parlano di elevata qualità delle acque balneabili. “Eccellenza” per quelle italiane. Le nuove bandiere blu.

Acque di balneazione. Qualità eccellente in Italia, sopra la media Ue

Ricorre oggi la Giornata Mondiale degli Oceani e tutte quelle ‘mille molecole di blu’ ci fanno pensare all’avvicinarsi delle vacanze estive. Nonostante le difficoltà vissute con lo scoppio della pandemia del covid-19, c’è chi sta pianificando la partenza, scegliendo la propria destinazione balneare con un occhio di riguardo anche ai livelli della qualità delle acque.

 

Dopo un sofferto lockdown, una ‘bonaccia’ di circa tre mesi, le spiagge si preparano alla riapertura della stagione. Saranno acque più pulite? Quali indici ci suggeriscono il buono stato di salute dei nostri mari e, in particolare, del Mare Nostrum e dei nostri laghi? Quante nuove bandiere blu sono state assegnate in Italia quest’anno?

 

Forniamo alcune risposte partendo dai dati aggiornati.

 

Le ultime attività di monitoraggio e analisi, condotte lungo le stazioni marittime europee, confermano che la qualità delle acque balneabili dell’Unione europea è rimasta particolarmente alta. I dati riportano che quasi l’85 % dei siti balneari, monitorati in tutta Europa nel 2019, soddisfa gli standard di qualità elevati e rigorosi tanto da rientrare nella categoria dell’eccellenza. Dal grafico pubblicato assieme alle schede-Paese, si legge che l’Italia registra livelli di qualità sopra la media Ue: l’88,4% delle acque balneabili italiane, al pari di quelle della Spagna, è “eccellente”.

 

In cima alla classifica, i Paesi più virtuosi sono Cipro, Malta, Austria, Croazia, Portogallo e Grecia. In fondo, invece, c’è la Polonia (pare, per mancanza di dati).

 

Si tratta dei risultati pubblicati oggi dall’Agenzia europea dell'ambiente (AEA) e dalla Commissione europea. Una buona ‘guida’ su dove i bagnanti possono dirigersi per assicurarsi una nuotata in acque di migliore qualità. Quasi tutti i 22.295 siti di balneazione del continente monitorati lo scorso anno (di cui 21.981 si trovavano nei 28 Stati membri dell'Ue, Regno Unito incluso) hanno soddisfatto i requisiti minimi di qualità. Anche l'Albania e la Svizzera hanno monitorato e comunicato la qualità dei siti fornendo i dati per la valutazione. Si è registrato solo un lieve calo dei siti che rispettano i requisiti più elevati (qualità “eccellente”) e quelli minimi (qualità “sufficiente”), stabiliti dalla Direttiva dell'Ue sulle acque di balneazione.

 

 

Classificazione della balneabilità delle acque, parametri di qualità e legislazione Ue

Tutti i Paesi sopra citati monitorano i propri siti balneabili conformemente alle disposizioni della Direttiva dell'Ue sulle acque di balneazione. La valutazione della loro qualità, si avvale dei valori di due parametri microbiologici: enterococchi intestinali ed escherichia coli.

 

La normativa specifica se la qualità delle acque di balneazione possa essere classificata come “eccellente”, “buona”, “sufficiente” o “scarsa”, a seconda dei livelli di batteri fecali riscontrati. Se l’acqua risulta di scarsa qualità, gli Stati membri devono prendere provvedimenti, ad esempio vietando o sconsigliando la balneazione, informandone il pubblico e adottando misure correttive adeguate. La frequentazione di spiagge o laghi contaminati può essere causa di malattie. Le principali fonti di inquinamento sono le acque reflue e le acque di drenaggio provenienti da aziende e terreni agricoli. Questo tipo di inquinamento aumenta in caso di forti piogge e inondazioni a causa della tracimazione delle fognature e del riversamento delle acque di drenaggio inquinate nei fiumi e nei mari.

 

Nei siti balneabili costieri, la qualità è migliore rispetto alle zone interne. Dall'introduzione della Direttiva (40 anni fa), la loro qualità è notevolmente migliorata in Europa. Monitoraggio e gestione efficaci introdotti da questa e altre normative ambientali dell'Ue, come la Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (1991), hanno portato a una drastica riduzione delle acque reflue urbane e industriali non depurate o parzialmente depurate che finiscono nelle acque di balneazione. Di conseguenza, sono sempre più numerosi i siti di balneazione che non solo sono conformi ai requisiti minimi di qualità, ma raggiungono anche i livelli di qualità più elevati. Oltre alla relazione di quest'anno e le schede-Paese annesse, l'AEA ha pubblicato anche una mappa interattiva aggiornata che indica il livello di qualità delle acque di tutti i siti di balneazione.

 

Le nuove bandiere blu 2020 in Italia

La bandiera blu è un riconoscimento conferito da una Ong danese, la FEE (Foundation for Environmental Education), alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione, ad esempio, la pulizia delle spiagge, l’impegno delle amministrazioni e la qualità degli approdi turistici.

 

Buone notizie in vista. Volgendo lo sguardo al Mare Nostrum, quest’anno ci sono ben 12 nuove bandiere blu (distribuite in più regioni e per un totale di 195 destinazioni al mare e al lago), senza nessuna perdita di bandiere blu già acquisite.

 

Ecco un pdf con tutte le 407 bandiere blu d’Italia, comprese quelle nuove 2020.

 

 

A causa dell'epidemia da coronavirus e delle misure restrittive adottate in tutta Europa, i cittadini sono invitati a chiedere sempre informazioni aggiornate alle autorità locali, nazionali e agli operatori balneari in merito alle misure di sicurezza applicate nelle specifiche destinazioni.

 

Per aiutare gli Stati membri a revocare gradualmente le restrizioni di viaggio e consentire alle imprese turistiche di riaprire, dopo mesi di chiusura, ma nel rispetto delle necessarie precauzioni sanitarie, il 13 maggio la Commissione Ue aveva presentato una serie di orientamenti e raccomandazioni per le vacanze 2020, denominate “pacchetto Turismo”.

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