Ferrovie e Vescovi ridanno il cappellano alle chiese delle stazioni

Gianfranco Battisti e il Cardinal Bassetti “ridanno vita” a 36 luoghi di culto, tra cui quelli di Roma e Milano: un segnale di radici e accoglienza

Ferrovie e Vescovi ridanno il cappellano alle chiese delle stazioni

Il cardinale Gualtiero Bassetti e Gianfranco Battisti hanno siglato la Convenzione fra Conferenza Episcopale Italiana e Ferrovie dello Stato per garantire la presenza dei cappellani per l’assistenza pastorale del personale ferroviario, delle loro famiglie e dei fedeli che frequentano le chiese nelle stazioni. 

 

La Convenzione evidenzia l’importanza del servizio religioso, morale e formativo svolto dai cappellani e dai loro collaboratori, chiamati a farsi prossimi a quanti lavorano nel comparto ferroviario e a quanti viaggiano attraverso la presenza, ma anche con ritiri spirituali, pellegrinaggi, cerimonie, incontri di formazione e di confronto su questioni organizzative, metodologiche e pastorali.

 

Le Ferrovie si impegnano ad assicurare la manutenzione delle chiese negli impianti ferroviari, favorire la libera partecipazione dei dipendenti a celebrazioni e manifestazioni religiose, autorizzare l'allestimento del presepio aziendale nella sede centrale e sul territorio. E’ anche importante per i viaggiatori sapere che non solo esistono (e molti spesso non lo sanno o non ci pensano) ma tornano “vive” le chiese laddove molta gente o va molto di fretta o si trova ad avere del tempo a disposizione prima del proprio treno. L’intesa tra Battisti e Gualtieri è dunque un buon segnale, anche in tempi di Covid: al di là della fede religiosa di ciascuno e nel rispetto del confronto interreligioso, mai così vivo nel mondo (la vicenda di Santa Sofia a Istambul è solo l’ultimo e più simbolico episodio), ricordare che nelle principali stazioni italiane c’è un luogo di culto della cristianità, tuttora ovviamente la religione degli italiani, rassicura mentre il culto del politicamente corretto spesso ha messo in secondo piano le radici. Crediamo anche che si tratti di una buona notizia per gli immigrati e i senza tetto che spesso si ritrovano nelle stazioni: il cappellano sa di essere in una zona di frontiera e può essere un riferimento importante anche per il volontariato e le istituzioni.  

 

Attualmente, anche se spesso non ce ne siamo accorti, sono 36 i luoghi destinati al culto ubicati nelle stazioni. Cappelle più o meno grandi si trovano infatti ad Acireale, Agrigento, Alessandria, Ancona, Avellino, Bari, Bologna Centrale, Cagliari, Caltanissetta Centrale, Canicattì, Catania Centrale, Ceprano-Falvaterra, Cosenza, Enna, Firenze, Foggia, Foligno, Formia-Gaeta, Genova, Messina Centrale e Marittima, Milano, Napoli, Palermo Centrale e Palermo Notarbartolo, Reggio Calabria Centrale, Roma Termini e Roma Tiburtina, Taranto, Terni, Torino, Torre Annunziata Centrale, Trieste Centrale, Udine, Verona, Villa Literno, Villa San Giovanni.

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