Contabilizzazione del calore 2020: obbligo, sanzioni e costi

Contabilizzazione del calore e termoregolazione obbligatorie per tutti i condomini con caldaia centralizzata costi esenzioni e sanzioni, cos'è come funziona

Contabilizzazione del calore 2020: obbligo, sanzioni e costi

La contabilizzazione del calore condomini è l'obbligo entrato in vigore in Italia dal 19 luglio 2014, data di pubblicazione del decreto legislativo 102/2014 in GU, che prevede che gli impianti di riscaldamento centralizzato dei condomini debbano essere dotati di contatori individuali.

 

Ora dopo una serie di rinvii e proroghe, l'ultima scadenza per l'adeguamento obbligatorio dei condomini era fissato al 30 giugno dello scorso anno.

 

Vediamo quindi cos’è e come funziona la contabilizzazione del calore, gli incentivi e le esenzione e da quando iniziano le sanzioni per i condomini che non si doteranno entro il termine previsto, per l’installazione delle cd. valvole termostatiche.

 

Contabilizzazione del calore: cos’è e come funziona?

Che cos'è la contabilizzazione del calore?

  • La contabilizzazine del calore è il meccanismo che consente in presenza di una caldaia centralizzata istallata nel condomino, di calcolare i consumi e gestire in maniera autonoma l’impianto di riscaldamento e di acqua nella propria casa.

  • Ogni condomino, pertanto, attraverso l’installazione di particolari dispostivi quali valvole termostatiche e sensori di temperatura, ha la possibilità di utilizzare il riscaldamento a proprio piacimento, senza alcuna limitazioni di orari o temperatura.

  • Questo significa che ogni condomino può scegliere quando accendere o spegnere il riscaldamento, aumentare o diminuire la temperatura interna entro i limiti di legge, ossia 20 gradi di media.

  • La caldaia rimane sempre una centralizzata per tutto il condomino ma ciascun condòmino ha piena libertà di utilizzo del calore e della temperatura, ma ancora più importante paga solo la quantità di calore effettivamente consumato.

 

Contabilizzazione calore e termologazione: sono obbligatorie?

Data di entrata in vigore dell'obbligo di contabilizzazione del calore per i condomini ad impianto centralizzato: è stato sancito con il decreto legislativo 102/2014, pubblicato in GU il 19 luglio 2014, DL 102/2014.

 

Pertanto, a partire dalla suddetta data, è diventato obbligatorio in Italia, l'adeguamento per ciascun condomino, anche se in molte Regioni, l'inizio di tale adempimento è entrato in vigore in Lombardia e Piemonte, mentre nel Lazio il termine è scaduto il 31 dicembre 2014, fatta eccezione per il Comune di Roma e Frosinone, per i quali l’appuntamento è stato rimandato alla fine del 2015. 

 

Chi ha dovuto adeguarsi alla normativa? I condomini soggetti alla nuova normativa sulla contabilizzazione del calore sono tutti quei condomini con caldaia centralizzata, il cui impianto sia a distribuzione verticale e costruito fino agli anni '80,  sul quale si dovrà intervenire con una contabilizzazione indiretta, e quelli con distribuzione ad anello, costruiti a partire dagli anni '90. In tutta Italia, secondo Ediltecnico, gli interventi di adeguamento riguarderanno in totale circa 10 milioni di unità immobiliari.

Ecco nello specifico i condomini che si sono dovuti adeguare entro il 30 giugno: Condomini con obbligo contabilizzazione calore.

 

Contabilizzazione del calore Sanzioni: La scadenza ultima per l'adeguamento, è fissato per tutte le Regioni al 30 giugno, dopodiché scatteranno pesanti sanzioni per gli edifici interessati dal decreto, la cui contabilizzazione individuale del calore non sarà operativa a tutti gli effetti, per cui non basta aver effettuato un progetto o una delibera dell’Assemblea condominiale sull’avvio dei lavori, per evitare la multa.

Le sanzioni contabilizzazione calore vanno da 500 a 2500 euro sia per il condomino che per il condominio.

 

Quali sono i vantaggi per i condomini? Risparmio consumi e costi in bolletta:

I vantaggi della contabilizzazione sono quindi molteplici:

Maggiore risparmio in chiave di efficienza energetica: in quanto la caldaia centralizzata offre una maggiore efficienza, con risparmi fino al 30%, rispetto agli impianti autonomi oltre al fatto che i costi di installazione e manutenzione sono condivisi tra tutti i condomini. 

 

Gestione autonoma del riscaldamento: ogni condomino può scegliere come usare il calore per riscaldare la sua casa, negozio o ufficio;

 

Riduzione dei consumi e dei costi in bolletta: in quanto la termoregolazione e contabilizzazione consente di ridurre i consumi dal 12 al 30% e un risparmio in bolletta di circa 50 a 100 euro a bimestre.

 

Detrazione fiscale: per gli interventi di sola installazione di termoregolazione e contabilizzazione del calore, le spese sono detraibili al 50% se sono stati effettuati a seguito di una ristrutturazione edilizia o al 65% Econbonus se l’intervento di efficientamento energetico, riguarda la sostituzione della vecchia caldaia con una con più alta efficienza.

 

Quali sono i costi per il condomino ed il condominio?

Sugli interventi di termoregolazione e contabilizzazione, è possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali con il bonus ristrutturazioni ed Ecobonus per l’efficienza energetica, rispettivamente con detrazione Irpef al 50 e al 65%.

 

Dato però, che i suddetti bonus sono riservati solo a chi sostituisce una caldaia vecchia con un impianto a condensazione o a seguito di una ristrutturazione edile sulle parti comuni, in assenza di tali interventi, i costi contabilizzazione del calore e di termoregolazione per ogni condomino diventano abbastanza alti.

 

Infatti, secondo una stima di spesa effettuata da Altroconsumo, per una casa di 80 metri quadri, acquistare e installare valvole termostatiche e contabilizzatore indiritto, ha un costo per il condomino tra le 100 e le 120 euro, se poi nell'appartamento ci sono 6 termosifoni, il costo totale è di 1000 euro, incluso il prezzo per adeguare le pompe di circolazione dell’impianto condominiale da portata fissa a variabile.

 

Se poi nel condominio ci sono circa 100 appartamenti, gli interventi complessivi possono arrivare a costare anche fino a 12 mila euro in quanto, serve il "lavaggio dell’impianto di riscaldamento prima dell’installazione delle valvole, la pompa elettronica per modulazione della potenza di circolo dell’acqua, il defangatore e l’addolcitore dell’acqua". Inoltre per ogni contabilizzatore, la lettura annuale costa circa 5 euro a famiglia.

 

Per la contabilizzazione del calore diretta, molto meno frequente in Italia, i prezzi per l'acquisto e installazione di una valvola termostatica si aggira sui 50-60 euro mentre sono di circa 200 euro IVA e installazione esclusa, i costi da sostenere per il ripartitore unico installato all’ingresso dei singoli appartamenti.

 

Contabilizzazione del calore: ripartizione spese condominiali

Tempi per l'adeguamento dei condomini con impianti di riscaldamento centralizzati: Anche se la normativa per l'adeguamento degli impianti di calore centralizzati, è a decorrere dal luglio 2014 fino al 30 giugno, sono pochissimi ancora i condomini e gli Amministratori di Condominio che si rendono conto che in realtà, i tempi per far si che l'impianto sia a norma entro i predetti termini, sono molto stretti. Infatti, tra la prima assemblea condominiale, in cui si esamina il contenuto della normativa all’installazione di valvole termostatiche e ripartitori, fino all’adeguamento della centrale termica e al collaudo dell’impianto, per terminare poi con la predisposizione della ripartizione dei costi in base ai consumi, può passare più di 1 anno. Senza contare poi che, per alcuni interventi come il sistema di pompaggio, adeguamento della centrale termica e l'installazione delle valvole. vanno obbligatoriamente eseguiti nel periodo da metà aprile a metà ottobre, ovvero, a impianto termico spento e che, l'adeguamento di circa 10 milioni di unità familiari, comporterà inevitabilmente scarsità di tecnici e di valvole per la termoregolazione che dovranno essere prenotati, allungando ancora di più i tempi della procedura.

 

Ripartizione spese condominiali: Dai primi riscontri, sembrerebbe che i condomini più efficienti dal punto di vista termico, stiano optando per una ripartizione delle spese condominiali totali, ossia, per la manutenzione caldaia e assistenza tecnica, combustibile ecc nella misura del 30% per la quota da suddividere in millesimi ed il 70% in base ai consumi di calore effettivo di ogni appartamento sul totale.

Ricordiamo a tal proposito che, la suddivisione delle spese condominiali, viene decisa a maggioranza  e che in caso di eccessiva dispersione nell'edificio o inefficienze termiche, la stessa assemblea può proporre una diversa ripartizione delle percentuali aumentando quella da suddividere secondo i millesimi.

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