Nuovi scenari Covid

Scenario 4: cos'è, significato e cosa prevede, nuovo Dpcm e lockdown

Coronavirus, che cos'è lo Scenario 4, significato e cosa comporta e a quali misure si va incontro se la diffusione del virus ha superato la soglia di 1,5.

Scenario 4: cos'è, significato e cosa prevede, nuovo Dpcm e lockdown

Coronavirus, Scenario 4: che cos'è e cosa significa e soprattutto cosa comporta questo tipo di scenario?

 

A spiegare che cos'è lo scenario 4 è intervenuto lo stesso ISS che ha parlato di: "Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt maggiore di 1,5)". E considerando che già dallo scorso 14 ottobre alcune regioni sono arrivate vicine o hanno superato la soglia di 2, parliamo di Lombardia, Piemonte, Campania, Liguria, Umbria e Valle d'Aosta, lo scenario 4 appare ormai in atto.

 

Scenario 4 cos'è e cosa significa:

Che cos'è lo scenario 4? Lo scenario 4 è quando l'indice Rt, ovvero l'indice che misura la diffusione del virus, ha superato la soglia di 1,5. Ciò vuol dire che in una settimana il numero dei contagi può duplicare. Avvicinandosi così alla soglia 2, come avviene già in alcune regioni tra cui la Lombardia.

 

Scenario 4 significato: Arrivare ad una soglia Rt a 2 significa di fatto che l'epidemia è fuori controllo.

E quando l'epidemia è fuori controllo si parla di scenario 4 che, secondo quanto sostiene l'Istituto superiore di sanità, prevede:

  • l'impossibilità di tracciare tutti i casi;

  • un sovraccarico del sistema sanitario;

  • una grande difficoltà a proteggere i soggetti fragili.

 

Coronavirus, Scenario 4: cosa comporta?

Lo scenario 4 comporta una serie di conseguenze molto importanti in primis il sovraccarico degli ospedali e dei servizi assistenziali entro 1 o 1,5 mesi «a meno che l'epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili, ad esempio gli anziani. A questo proposito, si rimarca che appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili in presenza di un'epidemia caratterizzata da questi valori di trasmissibilità».

 

Dunque in caso di peggioramento della situazione, è possibile quindi l'arrivo di misure ancora più restrittive come un nuovo lockdown in Italia meno duro rispetto a quello vissuto tra marzo e inizio maggio, in modo tale da "non uccidere l’economia".

 

In pratica il Cts distingue lo Scenario 4 in tre fasce:

  • moderata,

  • alta/molto alta per meno di tre settimane consecutive

  • alta/molto alta per più di tre settimane consecutive e situazione non gestibile.

Per cui se si arriva alla terza ed ultima fascia, sarebbero inevitabili "Restrizioni generalizzate con estensione e durata da definirsi rispetto allo scenario epidemiologico", accanto alle "limitazioni della mobilità da/per le zone interessate", ma anche la "chiusura delle strutture scolastiche/universitarie", sempre per l'estensione e la durata richieste dall'andamento dell'epidemia, "ed attivazione della didattica a distanza sempre ove possibile".

 

Scenario 4 e nuovo DPCM 2 novembre:

Arrivati quindi ieri alla soglia dei 31.084 i nuovi casi di coronavirus (4.253 in più rispetto a ieri) registrati nelle ultime 24 ore, sembra inevitabile un imminente nuovo nuovo DPCM 2 novembre con due opzioni sul tavolo:

  • Prima opzione, la più drastica che somiglia molto ad un nuovo lockdown: chiudere tutto almeno per un mese lasciando però aperte le fabbriche, le scuole materne e quelle elementari e i negozi dei generi di prima necessità. Spostamenti da casa se non per motivi validi e giustificatati dall'autocertificazione;

  • Seconda opzione più soft: chiusure e lockdown a livello regionale e comunale, incentivi allo smart working nel pubblico e nel privato e stop agli spostamenti interregionali, sempre con l'autocertificazione.

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