Euro/dollaro

Cambio euro/dollaro 2020: cos'è, quando nasce e da cosa è influenzato?

Il Forex è il più grande mercato finanziario al mondo, con il cambio EUR/USD protagonista con quasi 2 mila miliardi di dollari di controvalore giornaliero

Cambio euro/dollaro 2020: cos'è, quando nasce e da cosa è influenzato?

I mercati finanziari mondiali possono essere differenziati a seconda della natura dello strumento finanziario scambiato. Possiamo così avere il mercato azionario, quello obbligazionario, il mercato valutario e quello delle materie prime.

 

Il mercato valutario è il più grande mercato finanziario al mondo in termini di transazioni, con un controvalore giornaliero di quasi 5.000 miliardi di dollari. Di questi, quasi 2 mila miliardi di dollari sono riservati al cambio euro/dollaro, che è il cross rate più scambiato al mondo.

 

Il Forex è il più grande mercato finanziario al mondo  

Il mercato valutario, altrimenti detto Forex o mercato dei cambi, è il mercato dove avvengono gli scambi tra le diverse divise mondiali. La maggior parte delle transazioni vengono effettuate da banche centrali, banche commerciali, multinazionali e governi.

 

È il più grande mercato finanziario al mondo in termini di transazioni, con un controvalore giornaliero di quasi 2.000 miliardi di dollari. Di questi, quasi 5 mila miliardi di dollari sono riservati al cambio euro/dollaro, che è il cross rate più scambiato al mondo.

 

Il cambio EUR/USD, questa l’abbreviazione utilizzata, indica il cambio dell’euro e del dollaro americano ovvero quanti dollari sono necessari per comprare un euro. Quanto il cambio sale vuol dire che l’euro si apprezza nei confronti del biglietto verde mentre quando il cross scende è il dollaro a rafforzarsi.

 

Il suo andamento dipende da fattori macroeconomici e dalle politiche monetarie adottate dalla Federal Reserve (FED) e dalla Banca Centrale Europea (BCE), in particolare dal differenziale dei tassi di interesse delle due banche centrali.

 

Nel mercato dei cambi il biglietto verde è considerato una valuta rifugio, da prediligere in momenti di elevata incertezza, poiché meno soggetto a svalutazioni e con alle spalle un’economia molto forte.

 

Il tasso di cambio EUR/USD nasce il 1° gennaio del 1999

Il tasso di cambio EUR/USD nasce il 1° gennaio del 1999 con l’entrata in vigore dell’euro sui mercati finanziari mentre la circolazione fisica dell’euro nei paesi del Vecchio Continente è iniziata il 1° gennaio del 2002.

 

Alla nascita valeva 1,1747 dollari. Ha toccato la parità molte volte nel corso del 2000 e del 2002 mentre ha raggiunto il suo minimo storico nel 2001 a 0,83 dollari e il suo massimo storico nel 2008, in piena crisi finanziaria, a 1,60 dollari.

 

La crisi del debito di molti paesi europei, come Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna (i cosiddetti PIIGS), porto l’euro ad indebolirsi fino a 1,20 dollari nel 2010 mentre la Brexit votata nel 2016 fece crollare la divisa unica europea a 1,11 dollari. È arrivato poi il coronavirus nel 2020.

 

Effetti della pandemia sul cambio euro/dollaro

Il coronavirus ha destabilizzato tutti i mercati finanziari globali, compreso il mercato dei cambi, con il cross euro/dollaro che dall’inizio della pandemia ha registrato numerosi alti e bassi. Il cambio aveva cominciato il nuovo anno sotto il segno della stabilità, muovendosi attorno a quota 1,22, ma poi le cose sono cambiate drasticamente.

 

La paura di una recessione mondiale scatenatasi a causa della pandemia globale ha fatto scattare la corsa ai beni rifugio, come oro e dollaro. Le quotazioni del metallo giallo sono schizzate in alto in quanto l’oro riesce a mantenere il proprio valore intrinseco superando meglio di tutte le altre forme d’investimento i periodi di crisi. Il biglietto verde, invece, considerato all’interno del mercato dei cambi come la valuta dotata di maggiore stabilità, è stata prediletta dagli investitori in questa situazione di estrema incertezza.

 

Alti e bassi per il cambio EUR/USD tra marzo ed aprile

Dopo aver iniziato l’anno attorno a quota 1,22 il cambio euro/dollaro si è fortemente deprezzato scivolando sino a 1,07 dollari nella giornata del 20 febbraio 2020, prima che scattasse il lockdown in molte nazioni.

 

Da quel livello il cambio ha registrato un piccolo rimbalzo spingendosi a marzo a 1,14 dollari, ma la situazione è poi precipitata. L’emergenza sanitaria è diventata globale e i governi hanno dovuto prendere misure severe per arginare la pandemia, che inevitabilmente porterà ad una recessione globale. Contestualmente sono cominciate ad arrivare le prime allarmanti previsioni economiche sul 2020. Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che il PIL globale nel 2020 calerà del 3% a fronte di una stima precedente che era per un rialzo del 3,3%.

 

Attualmente il cambio vale 1,08 dollari.

 

Cosa aspettarsi?

Gli esperti del settore sembrano non concordare sulle previsioni. Secondo gli analisti di Cba, il biglietto verde potrebbe trarre ancora vantaggio dalle tensioni tra Stati Uniti e Cina e dal rischio di una seconda ondata di casi di coronavirus.

 

Morgan Stanley e JP Morgan, invece, ritengono che l’euro potrebbe rialzare la testa sul dollaro nel caso in cui l’economia europea dovesse riprendersi più velocemente di quella americana. Se questa possibilità dovesse avverarsi, le quotazioni per Morgan Stanley arriverebbero a 1,18 dollari nel 2020, 1,16 dollari invece per JP Morgan. UBS stima invece un cambio euro/dollaro a 1,19.

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