Sempre meno sin city

Amsterdam, coffee shop vietati agli stranieri dal 2022. La proposta

Dopo le restrizioni sui quartieri a luci rosse, spunta la nuova stretta sui coffee shop accesso vietato agli stranieri. Se approvato, divieto dal 2022

Amsterdam, coffee shop vietati agli stranieri dal 2022. La proposta

In piena pandemia, le autorità di Amsterdam meditano sull’ipotesi di un nuovo divieto, imposto solo agli stranieri, di frequentare i famosi coffee shop della capitale. A cadere nel mirino delle limitazioni era già stato il quartiere a luci rosse. 

 

La proposta per attivare il divieto dal 2022

Il Sindaco, Femke Halsema, ha sottoposto al Consiglio comunale una proposta di legge che impedisca ai turisti di acquistare prodotti nei numerosi coffee shop della città. Lo scopo del provvedimento è limitare gli arrivi (ancora troppi, nonostante le severe restrizioni agli spostamenti e il rischio contagi). L’accesso sarebbe riservato solo agli olandesi e, in via prioritaria, ai residenti. I legislatori avvieranno un confronto con gli esercenti e stanno già lavorando alla definizione della tempistica di applicazione delle restrizioni. Per Halsema è importante che entrino in vigore dal 2022.

 

Non faremo la fine di Venezia”, ha affermato il Sindaco spiegando come la città italiana abbia subito i forti impatti del turismo di massa. Ma a differenza dei veneziani, che hanno spesso lamentato gli affollamenti pre-covid19, molti esercenti di Amsterdam sono contrari alla decisione di contingentare la propria clientela. 

 

Consumi sempre più in calo

Amsterdam è una meta ambita per la capacità di attrarre consumatori nei suoi coffee shop. Una pratica che avveniva in sicurezza, dato che l’ingresso era vietato ai minorenni fino a qualche anno fa. Un business che ha registrato poi un rallentamento repentino. La crisi ha colpito i gestori dei punti vendita provocando una contrazione di afflussi e fatturato. Ma questo non è imputabile solo ai turisti: stando alle fonti locali, sono gli stessi olandesi a ricorrere sempre meno ai piaceri del coffee shop.

 

“Fumata” e fuga

Ogni anno, migliaia di giovani raggiungono Amsterdam in auto partendo dalla Germania e dal Belgio. Si tratta di clienti che arrivano al centro della città, ma ci restano solo il tempo necessario ad acquistare i prodotti del coffee shop. Poi ripartono. I dati statistici mostrano che questi consumatori non pernottano, non spendono e, per la maggior parte dei casi, non fanno rifornimento di carburante.

Si conta che prima dell’emergenza sanitaria, Amsterdam avesse 10 milioni di turisti. Durante il lockdown, in molti non si sono negati gli acquisti ai coffee shop. Se questi flussi “mordi e fuggi” fossero inclusi nel conteggio ufficiale, i numeri del turismo della capitale sarebbero quasi doppi.

 

Coffee shop e ordine pubblico ad Amsterdam

Il Comune di Amsterdam ha pensato di limitare il disturbo pubblico convogliando i consumatori verso spazi dedicati. In questo modo, si mira a mantenere più circoscritta e facilmente identificabile l’attività del settore. Più trasparenza e controllo avrebbero quindi la funzione di prevenire l’intrusione della criminalità e, allo stesso tempo, scoraggiare l’uso da parte dei giovani. 

La Legge stabilisce che – al di fuori dei coffee shop - il possesso personale di piccole quantità fino a 5 grammi è un reato punibile. Tuttavia, sembra che questa legge non venga effettivamente applicata.

Il Sindaco ha avvertito che il mercato “è troppo grande e surriscaldato”, spiegando che il divieto, una volta approvato, renderà gestibile questo mercato combattendo anche contro la criminalità organizzata. A situazione estreme, quindi, Amsterdam risponde con rimedi quasi estremi che, tuttavia, evitano di ricorrere alla chiusura totale: “Il requisito della residenza è di vasta portata ma non vedo alternative”, così ha concluso.

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