Agevolazioni future mamme

Maternità anticipata Inps: cos’è come funziona, chi paga, quanto dura?

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Maternità anticipata Inps: cos’è come funziona, chi paga, quanto dura?

La maternità anticipata Inps è un’agevolazione che spetta alle future mamme lavoratrici dipendenti pubbliche e private, lavoratrici con lavoro occasionale e a progetto, alle associate in partecipazione e alle libere professioniste iscritte alla gestione separata.

 

Con la pubblicazione della circolare n. 69 del 28 aprile 2016, l’INPS ha provveduto a fornire le istruzioni operative circa l’indennità di maternità per i giorni goduti in più dalla futura mamma, rispetto ai 5 mesi ordinari, in caso di parto prematuro.

 

Vediamo quindi le novità maternità anticipata 2020 parto prematuro, come funziona la domanda di congedo post partum nei casi in cui il parto avvenga molto prima rispetto alla data presunta e cosa succede in caso di ricovero del neonato o del minore preso in affido o adottato. 

 

Maternità anticipata cos’è e a chi spetta?

Che cos'è la maternità anticipata?

  • La maternità anticipata INPS è un beneficio regolato dalla circolare INPS n. 69 del 28 aprile 2016, che nbe ha fissato le nuove regole, introdotte nel 2015 in via sperimentale, ed ora confermate anche per gli anni successivi.

  • Con l’obiettivo di conciliare al meglio i tempi di vita e lavoro dei genitori lavoratori e di assicurare tutele sempre più ampie, il decreto attuativo Jobs Act 80/2015 ha di fatto modificato alcuni specifici articoli del T.U. maternità/paternità, sostituendoli con le nuove disposizioni in vigore dal 25 giugno 2015 ed ora a regime, fatta salva la possibilità di eventuali rideterminazioni dei benefici da parte del Ministeri vigilanti.

Ma esattamente che cos'è la maternità anticipata e a chi spetta? 

La maternità anticipata, è un beneficio che spetta alle future mamme in caso di parto prematuro rispetto alla data presunta di inizio congedo maternità obbligatorio INPS.

La maternità anticipata INPS, spetta alle seguenti categorie di lavoratrici:

  • Donne lavoratrici del settore privato;

  • Donne lavoratrici pubbliche;

  • Donne lavoratrici con lavoro occasionale;

  • Lavoratrici con contratto a progetto;

  • Associate in partecipazione;

  • Libere professioniste e lavoratrici autonome iscritte alla gestione separata. In questo caso, la maternità anticipata può essere riconosciuta solo a condizione che lo stato di salute sia tale da poter pregiudicare la gravidanza e per questo ci si astiene dall'attività lavorativa per tutto il periodo di tutela. La maternità anticipata alle libere professioniste, non è riconosciuta per mansioni pericolose o se le condizioni di lavoro sono insalubri.

 

Maternità anticipata 2021: quando spetta in caso di parto prematuro?

La maternità anticipata 2021 INPS è quindi un periodo di congedo post partum riconosciuto alla neo mamma in caso di parto prematuro.

 

Secondo le nuove regole maternità anticipata, nei periodi di congedo post partum nei casi di parto prematuro, è vietato adibire al lavoro le donne:

1) durante i 2 mesi prima della data presunta del parto, fatta eccezione per i casi previsti dall’articolo 20 del T.U.

2) tra la data presunta e quella effettiva del parto, nei casi in cui la nascita avvenga oltre la suddetta data;

3) durante i 3 mesi dopo il parto, salvo quanto previsto dall’articolo 20;

4) durante i giorni non goduti, prima del parto, se la nascita avviene in anticipo rispetto a alla data presenta. In questo caso, tali giorni, vanno aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto, e spetta anche se vengono superati i 5 mesi ordinari di congedo.

 

Cosa s’intende per parto prematuro?

  • Secondo la circolare INPS, la maternità anticipata in caso di parto prematuro, fa riferimento ai parti fortemente prematuri, ossia, quelli la cui nascita del bimbo, si verifica prima dei 2 mesi antecedenti alla data presunta, cioè prima che inizino i 5 mesi di congedo maternità ordinario, 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo il parto.

  • In tale ipotesi, il congedo si calcola aumentando ai 3 mesi di post partum, tutti i giorni compresi tra la data presunta e la data in cui è avvenuto il parto fortemente prematuro. In questo modo, questi giorni si aggiungono ai 5 mesi ordinari. 

  • Rimane invece ferma la possibilità di godere dei giorni non goduti prima del parto, qualora la nascita avvenga all’interno dei 2 mesi ante partum, ossia, quando il congedo maternità ed il conseguente assegno di maternità Stato o assegno maternità Comune, sia già iniziato.

  • Se invece la lavoratrice ha un provvedimento di interdizione prorogata, i giorni di congedo obbligatorio prima del parto non fruiti, si aggiungono ai 7 mesi dopo il parto. Analogo discorso, per il parto fortemente prematuro, qualora la lavoratrice abbia un provvedimento di interdizione prorogato per incompatibilità di mansioni.

 

Maternità anticipata 2021 come richiederla all'Inps in caso di parto prematuro:

In base al nuovo articolo 16-bis del T.U., a partire dalla data di pubblicazione della circolare INPS n° 69, ossia, dal 28 aprile 2016, la neo mamma ha la facoltà, in caso di parto prematuro, di poter richiedere che i giorni tra il parto fortemente prematuro e la data presunta, possano essere aggiunti a quelli del periodo di congedo di maternità obbligatorio.

 

In caso di parto prematuro, la domanda maternità anticipata 2019 INPS va presentata per via telematica.

Al modulo domanda, deve anche essere allegato anche il certificato medico di gravidanza.

 

La domanda maternità anticipata Inps per via telematica, può essere presentata attraverso questi 3 canali alternativi:

  • direttamente dalla madre lavoratrice, qualora sia in possesso del PIN Spid;

  • tramite Contact center multicanale INPS;

  • tramite Patronati.

Riassumendo le istruzioni di presentazione della domanda nei casi di parto fortemente prematuro:

  • Domande on line presentate prima della circolare INPS, ossia, prima del 28 aprile 2016, l'istanza per l’eventuale ricalcolo dell’indennità va presentata alla Sede INPS competente o tramite PEC o raccomandata A/R;

  • Domande online presentate dopo il 28 aprile 2016: domanda con mod. SR01 da presentare, con il certificato medico di gravidanza, alla Sede competente o da inviare a mezzo racc.ta A/R;

  • Dopo aggiornamento INPS, domande maternità anticipata solo on line.

 

Maternità anticipata 2021 Inps in caso di ricovero del neonato:

Il nuovo art. 16-bis del T.U., prevede che in caso di ricovero del neonato presso una struttura sanitaria pubblica o privata, la mamma possa richiedere la sospensione o il rinvio del congedo di maternità per il periodo di cure, e di godere del congedo, in tutto o in parte, dalla data di dimissione del bambino. Tale diritto, che può essere fruito 1 sola volta per ciascun figlio, è reso ufficiale solo se viene prodotta la certificazione medica che dichiari la compatibilità dello stato di salute della donna con la ripresa dell’attività lavorativa.

 

Questa nuova norma, spetta quindi sia alla madre lavoratrice dipendente pubblica che privata che all’iscritta alla gestione separata e permette di scegliere tra sospendere o rinviare il periodo di congedo di maternità obbligatorio. Tale possibilità, è riconosciuta anche in caso di ricovero del bambino adottato o affidato.

 

La domanda con la quale la lavoratrice comunica la ripresa del congedo, deve essere corredata dalla dichiarazione contenente la data delle dimissioni del bambino.

 

Per presentare la domanda rinvio sospensione congedo maternità ricovero neonato, l'INPS ha predisposto una comunicazione fac simile, allegata alla circolare n° 69 del 28 aprile 2016, che va compilata e presentata alla Struttura territoriale INPS competente tramite PEC o modalità cartacea equivalente.

 

Per effetto poi del nuovo comma 6 bis dell’art. 26 T.U., la sospensione del congedo di maternità è fruibile anche in caso di adozione o affidamento di minore; l’opzione però è possibile solo per le lavoratrici dipendenti mentre ne sono escluse le lavoratrice iscritte alla gestione separata.

 

Si ricorda inoltre che in caso di adozione o affidamento preadottivo, nazionale o internazionale, la durata del congedo è pari a 5 mesi mentre in caso di affidamento non preadottivo, il congedo è pari a 3 mesi, fruibili in modo continuo o frazionato, entro 5 mesi dall’ingresso in famiglia o in Italia del minore.

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