Il boss “pazzo”

Morto Raffaele Cutolo, era il boss della Nuova Camorra Organizzata

Il suo nome rappresentava un’istituzione nella malavita. Era il più anziano detenuto in regime di massima sicurezza con il 41 bis. E’ morto in cella a Parma

Morto Raffaele Cutolo, era il boss della Nuova Camorra Organizzata

Aveva 79 anni e proprio la sua età lo aveva reso il più anziano detenuto in regime di massima sicurezza con il 41 bis. Era in carcere a Parma ed è morto in seguito a una complicazione polmonare. Boss mafioso, era stato il leader e fondatore della Nuova camorra organizzata. Da qualche tempo le sue condizioni di salute erano peggiorate e due giorni fa il suo legale era tornato a chiedere gli arresti domiciliari, già negati la scorsa estate.

Scontava la pena dopo quattro ergastoli. Per Roberto Saviano era “più potente di un ministro”.

 

Il peggioramento delle condizioni di salute

Immacolata Iacone, vedova di Cutolo, è partita per Parma da Ottaviano, il paese in provincia di Napoli dove vive, per l’ultimo saluto al marito. Secondo l’avvocato, Gaetano Aufiero, "L'ultima volta che si sono visti è stato 20 giorni fa, ma avevamo chiesto un colloquio straordinario perché avevamo saputo nei giorni scorsi di un improvviso peggioramento". Il legale aveva chiesto gli arresti domiciliari solo un paio di giorni prima della morte del fondatore della Nuova Camorra Organizzata. Il 19 febbraio 2020 infatti era già stato ricoverato all'ospedale civile di Parma per una crisi respiratoria, ma aveva rifiutato cure e tac. Dimesso a inizio aprile, e tornato nel carcere di Parma e l’istanza di domiciliari era stata respinta perché fruiva “di stanza singola, dotata dei necessari presidi sanitari". Anche a giugno i giudici respinsero una nuova richiesta, ritenendo che “la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma”.

 

Chi era Cutolo, il "boss pazzo"

Nono come 'o professore nonostante avesse solo una licenza elementare, figlio di un mezzadro e di una lavandaia di Ottaviano, nei pressi del Vesuvio, nel corso della sua “carriera” da malvivente e camorrista si era anche finto pazzo, evadendo poi dal manicomio giudiziario di Aversa. Latitante, ha perso un figlio maschio ucciso dalla 'ndrangheta. Sembra che sia stato l’ispiratore di una canzone di Fabrizio De André e, secondo la testimonianza di un pentito, avrebbe urinato sulle scarpe di Totò Riina. Si era sposato nel carcere dell'Asinara con l’attuale moglie, molto più giovane, dalla quale ha avuto una figlia con l'inseminazione artificiale. Aveva quattro ergastoli sulle spalle e aveva chiesto più volte la grazia.

 

Roberto Saviano: “Più potente di un ministro”

"Cutolo fu boss potente, più di un primo ministro". Così su Twitter lo scrittore Roberto Saviano ha commentato la morte del boss, aggiungendo: "Un potere che lo tenne in carcere tutta la vita; i segreti - che si porta nella tomba - non riuscirono a ricattare il potere politico che l'aveva usato. Uomo violento e disperato partorito da un territorio violento e disperato" conclude lo scrittore.

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