Nazareno

Zingaretti apre al congresso: “Si riparta dall’identità del Pd”

Per molti dem anticipare le operazioni congressuali è ormai un passaggio obbligato. Intanto in Toscana è scontro tra zingarettiani e la segretaria Bonafè.

Zingaretti apre al congresso: “Si riparta dall’identità del Pd”

Credo che all'assemblea nazionale che avremo fra qualche giorno decideremo, non c'è dubbio che va riaperto un dibattito sull'identità del Pd, sulle scelte fondamentali, sull'Italia. Oggi si può fare a testa alta”. Nicola Zingaretti dai microfoni di Radio Immagina, la web radio del Nazareno, apre all’ipotesi di anticipare il congresso del partito. “Dovremo decidere la forma più schietta affinché questo dibattito si faccia, senza astio e senza ipocrisie. Tenendo presente che l’ordine del giorno sarà come essere più forti. Molti lo dimenticano”, aggiunge, “ma il dibattito nel 2018 era su scioglimento sì o no. Abbiamo ricollocato il Pd come principale forza politica in Italia, alle ultime elezioni il nostro è stato il partito più votato”.

 

La bufera nella segreteria regionale toscana 

Dunque, anche il leader dem entra nell’ordine di idee di avviare prima dei tempi canonici, ovvero due anni, la fase congressuale. Troppe lacerazioni, troppi attacchi alla sua segreteria, troppe voci dissonanti e polemiche. Che ogni giorno, in un lento logorio, stanno destabilizzando l’assetto interno. Il problema non riguarda solo la compagine nazionale: il caso Toscana ne è l’esempio.

Da giorni volano gli stracci tra zingarettiani e la segretaria regionale Simona Bonafè. La europarlamentare, ex renziana e vicina a Base Riformista, per l’area ‘Piazza Grande Toscana’, vicina appunto al leader, starebbe per varare la nuova segreteria “senza avere mai aperto un confronto”. Da tempo la Bonafè “contesta la linea politica condivisa ed approvata all'unanimità dalla direzione nazionale del partito”. Alla base ci sarebbe la “chiara la volontà di rompere l'unità, di aprire l'ennesima conta interna tra correnti, e di usare il Pd toscano per indebolire quello nazionale con sterili pretesti”. Da qui la decisone dell’area zingarettiana di restare fuori dalla nuova segreteria regionale. Il conflitto è molto aspro anche se ci chi prova a gettare acqua sul fuoco per spegnere l’incendio. E’ il caso del sindaco di Firenze, Dario Nadella. "Dobbiamo tenere insieme l'unità del Pd con rispetto reciproco, mi auguro che questa unità non si disperda”.

 

Bettini: “Sistema delle correnti soffocante”

Che lo stato di salute in casa dem non sia dei migliori viene attestato anche da Goffredo Bettini, ultimamente presenza costante sui media, pare ancora con una certa voce in capitolo negli affari interni ed esterni del partito. “Zingaretti, ha portato il Pd fuori dalle secche, ora il Pd è centrale nel dibattito pubblico, ha alleati, ha sostenuto un governo che ha fatto bene. La linea generale è stata di ripresa”. Ma l’uomo a cui molti attribuiscono il ruolo di stratega politico del Nazareno pur non avendo di fatto nessun incarico ammette che “il Pd deve crescere nei consensi per fronteggiare la destra, deve ricostruire un profilo più attrattivo”.

E’ “il sistema delle correnti” a destare preoccupazione. “E’ soffocante”, dice Bettini e “non aiuta questo lavoro perché può prevalere l'elemento di potere invece che un lavorio culturale e intellettuale, che servirebbe come il pane. Le aree culturali, più che le correnti, potrebbero aiutare il Pd”. Per il politico piddino “il sistema di valori, le finalità di fondo dell’Italia” vanno ridefiniti. Per questo” il congresso è un fatto positivo. Nel Pd c'è una grandissima esigenza di chiarimento. Visto che c'è strisciante logorio interno, è bene che posizioni si esplicitino. Bisogna stappare questa bottiglia compressa”.

 

Marcucci: “Bene Zingaretti su congresso”

Plaude all’apertura di Zingaretti, il capogruppo al Senato Andrea Marcucci, tra i più vicini ancora oggi all’ex premier e fondatore di Itala Viva, Matteo Renzi. "Apprezzo l’apertura” del segretario “sul congresso. Decideremo insieme tempi e modi di un confronto aperto su identità e futuro del Pd”. Ma la resa dei conti vera e propria non è ancora iniziata.

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