La commemorazione

Fukushima, 10 anni dopo. Il Giappone e il mondo ricordano il disastro

Un minuto di silenzio per le vittime della catastrofe, oltre 18mila. Commemorazioni in forma ridotta a causa della pandemia. Cosa è cambiato da allora

Fukushima, 10 anni dopo. Il Giappone e il mondo ricordano il disastro

Sono iniziate alle 14.46 ora locale, le 6.46 in Italia, le commemorazioni per le oltre 18mila vittime del triplice incidente nucleare a Fukushima, in Giappone, avvenuto 10 anni fa. A quell’ora, infatti, si verificò il sisma che causò lo tsunami e le esplosioni in un impianto atomico nelle prefetture di Fukushima, Iwate e Miyagi.

Presenti alla cerimonia organizzata presso il Teatro Nazionale di Tokyo, invece, l'Imperatore Naruhito e la moglie, Masako.

Cosa successe e cosa è cambiato da quel 12 marzo del 2011.

 

Naruhito: “L’importanza di rimanere uniti”

"Dieci anni dopo nessuno venga lasciato indietro" ha detto l’imperatore giapponese, aggiungendo: "Mi fa male il cuore se penso a quanti hanno sofferto, perso i propri cari, il lavoro e le comunità. Mi sembra importante guarire le ferite emotive e occuparci della salute mentale e fisica delle persone colpite, anche degli anziani e dei bambini". Naruhito ha rispettato un minuto di silenzio nel memoriale a Tokyo alle 14:46 locali, così come il premier, Yoshihide Suga.

 

Un messaggio di speranza

"Oggi, 11 marzo 2021, ricordiamo commossi la tragedia che il Giappone fu chiamato dieci anni fa a fronteggiare. Il nostro pensiero va, in questa giornata, alle famiglie delle vittime del sisma del Tohoku. Ricordiamo assieme in queste ore la straordinaria reazione delle Istituzioni e del Popolo del Giappone - che con grande orgoglio e umanità hanno promosso la ricostruzione delle regioni colpite dal terremoto e dallo tsunami - e le tantissime testimonianze di amicizia e solidarietà giunte dall'Italia e dalla comunità italiana qui residente". Così l'Ambasciatore italiano a Tokyo, Giorgio Starace, in occasione dell'anniversario decennale della catastrofe di Fukushima.

 

L’incidente e le conseguenze

L’11 marzo di 10 anni fa si verificò un terremoto di magnitudo 9, uno dei più potenti mai registrati. Scatenò un enorme tsunami che spazzò l'entroterra, distruggendo le città di Fukushima e le sue infrastrutture chiave, compresa la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, la cui struttura collassò. L’incidente e le successive radiazioni provocarono la morte di oltre 18mila persone.

Oggi viene considerata la più grave catastrofe nucleare dall’incidente di Chernobyl del 1986. Finora il governo ha speso circa 250 miliardi di euro per ricostruire la regione di Tohoku devastata dallo tsunami, ma le aree intorno all’ex centrale nucleare sono ancora off-limits nonostante circa il 75% del suolo contaminato sia stato trasportato in luoghi di stoccaggio appositi. Oltre 17mila ettari di terreni agricoli sono stati abbandonati a Fukushima, dove preoccupano i livelli di radiazioni.

 

L’allarme dell’Onu

Secondo i dati del comitato scientifico dell’Onu sugli effetti delle radiazioni atomiche (Unscear), ci sono stati gli effetti sulla popolazione locale, soprattutto per l’aumento dei casi di tumore alla tiroide. Tra il 2011 e il 2015 sono stati individuati 116 casi effettivi o sospetti tra più di 300mila persone di 18 anni.

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