La conferenza stampa

Draghi: Rischio ragionato su riaperture. Dal 26 aprile torna il giallo

Il premier illustra le nuove misure, al suo fianco il ministro Speranza. Piano per l’uscita dal debito e scommessa su crescita. Al via 57 opere pubbliche

Draghi: Rischio ragionato su riaperture. Dal 26 aprile torna il giallo

“Il governo si assume un rischio ragionato e anticipa al 26 aprile l’introduzione della zona gialla. Ma con un cambiamento rispetto al passato: si dà precedenza alle attività all’aperto e alla scuola. Che riaprirà completamente in zona gialla e arancione, mentre nella rossa ci saranno modalità diverse. Possiamo guardare al futuro con prudente ottimismo”. Mario Draghi ha al suo fianco il ministro della Salute, mentre parla alla stampa sui “tre blocchi di provvedimenti presi, o in corso di adozione”, e che riguardano “riaperture, misure economiche e nuove opere pubbliche”.

 

Possibilità che si torni indietro molto bassa

Il governo, dunque, accelera e cerca così anche di abbassare la temperatura nella maggioranza: “Abbiamo deciso sulla base di evidenze scientifiche. E la campagna di vaccinazione va bene, con tante sorprese positive e qualcuna negativa. E questo è stato fondamentale per prendere le decisioni”. Draghi però precisa che “il rischio, che incontra le aspettative dei cittadini, si fonda sulla premessa che i comportamenti siano osservati scrupolosamente, come mascherine e distanziamenti”. Massima attenzione perciò delle istituzioni e forze dell’ordine, solo così “il rischio si trasforma in opportunità”.  Alla domanda “saranno definitive le riaperture?”, il premier risponde fiducioso: “se i comportamenti sono osservati, e sulla campagna vaccinale non ho dubbi che sarà sempre meglio, la possibilità che si torni indietro è molto bassa e in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa”. Quanto agli spostamenti: “saranno consentiti tra regioni gialle e con un pass tra quelle di colori diversi”. 

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Il premier costretto ancora a difendere Speranza. Salvini non smette di attaccare

Il premier ringrazia pubblicamente il ministro Speranza “per tutto il lavoro che precede le decisioni prese” e torna a difendere il suo operato: “le critiche al ministro dovevano trovare pace fin dall'inizio, perché né fondate né giustificate. Mi secca doverlo ripetere in sua presenza: lo stimo e l’ho voluto io nel governo”. Il messaggio è per la Lega. Anche oggi la discussione nel corso della cabina di regia è stata particolarmente accesa. Salvini non rinuncia a toni critici e polemici e, in concomitanza della conferenza stampa di Palazzo Chigi, dichiara: “Senza la Lega oggi sarebbe passata la linea di Speranza". Non esclude nemmeno che possa appoggiare la mozione di sfiducia nei confronti del ministro annunciata da Fratelli d’Italia: “Oggi è una giornata bella e piena di risultati, non ho voglia di occuparmi di polemiche e di mozioni. Da lunedì ricominceremo”. 

 

Gli interventi sull’economia: debito sì, ma investito bene 

Draghi punta anche sulle misure economiche. "Le aperture sono una risposta al disagio di categorie e giovani, portano maggiore serenità nel Paese e pongono le basi per la ripartenza dell’economia. Mi aspetto che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita”. Insieme allo scostamento di Bilancio da 40 miliardi di euro, c’è “il percorso” tracciato dal suo esecutivo “per il rientro dal debito, che solo nel 2025 vedrà il 3%”. “E’ una scommessa sulla crescita”, dice. “Se è quella che noi ci attendiamo dalle riforme e dagli investimenti, questo processo sarà quello che si chiama ‘uscita dal debito’. Scommettiamo su quello buono: stiamo facendo, abbiamo fatto e faremo debito ma il punto è che va investito bene”. Per Draghi “condizione necessaria, ma non sufficiente, è che tutte le norme che disciplinano gli investimenti siano semplificate”. Risorse fondamentali arriveranno dal Piano nazionale di Ripresa, “191,5 miliardi circa, di cui 69 a fondo perduto, 122 prestiti, più 30 del fondo di accompagnamento”. Tra le opere finanziate con i 30 miliardi “l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria". 

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Dl Sostegni, criterio dell’utile oltre a fatturato

Quanto ad primo decreto Sostegni viene sottolineato che “è segnato da rapidità dei pagamenti, dal 30 marzo a oggi sono stati pagati due miliardi nella prima settimana e nella seconda un miliardo, ma i pagamenti non sono ancora terminati”. Il criterio adottato è stato quello del fatturato. Ma “il Def sta pensando di aggiungere l’utile, cioè l’imponibile fiscale per individuare i soggetti che sono stati colpiti di più dalla pandemia. E’ ovvio che però in questo secondo caso i tempi per l’erogazione si allungano di qualche settimana”. 

 

Commissari per sbloccare 57 opere 

Terzo punto: le opere pubbliche. “Insieme al ministro Giovannini” il presidente del Consiglio annuncia di aver provveduto alla “nomina di 57 commissari per 57 opere che già erano state finanziate ma che aspettavano di essere attuate”. Oggi il titolare delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile “spiegherà il cronoprogramma con la data di apertura dei cantieri”. 

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