La vicenda

Beppe Grillo, la famiglia della vittima: “Ripugnante”. Le reazioni

Condanne e solidarietà dal mondo politico al leader del M5S, che decide di difendere il figlio indagato. I fatti del 2019 e le accuse a Ciro Grillo

Beppe Grillo, la famiglia della vittima: “Ripugnante”. Le reazioni

Non hanno tardato ad arrivare le reazioni al video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, coinvolto in un caso di presunto stupro insieme ad altri tre giovani, che sarebbe avvenuto a luglio del 2019 in Sardegna. Erano due anni che il leader del Movimento 5 Stelle non interveniva con un video nel quale è apparso, però, in veste di padre chiedendo, nel caso in cui il figlio fosse arrestato, di seguire la stessa sorte: "Perché non li avete arrestati subito? Perché vi siete resi conto che non è vero che c'è stato lo stupro". Da qui la conclusione, urlata: "Se dovete arrestare mio figlio perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me, perché ci vado io in galera".  

Immediati i commenti del mondo politico e della famiglia della presunta violenza.

 

La famiglia della ragazza: “Ripugnante”

Tra i commenti a poche ore dalla diffusione del video c’è quello dei genitori della studentessa che ha denunciato e che, in una nota divulgata dall'avvocato Giulia Bongiorno, si dicono "distrutti” aggiungendo: “Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante. Cercare di trascinare la vittima sul banco degli imputati, cercare di sminuire e ridicolizzare il dolore sono strategie misere".

 

Le reazioni del mondo politico

Tra i primi a intervenire, mostrando solidarietà umana, è stato Alessandro Di Battista, insieme al capo politico del M5s, Vito Crimi, che su Facebook ha commentato: “Sono e siamo umanamente vicini a Beppe Grillo, un uomo e un padre che sta vivendo un dramma che non è augurabile a nessuno. Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che accerterà la verità. Quando si ha a che fare con la vita delle persone, con vicende di una tale delicatezza, è più che mai opportuno che i fatti vengano trattati dai media evitando conclusioni affrettate e la ricerca di sensazionalismi".

Dura, invece, la Lega, che dal proprio profilo Twitter fa sapere: "Da Grillo garantismo a giorni alterni. Il sabato Salvini è colpevole, il lunedì suo figlio è innocente". Parole di condanna anche da parte della capogruppo di Italia Viva, Maria Elena Boschi, che definisce il video di Beppe Grillo "scandaloso, non sta a me dire chi ha torto e chi ha ragione, per quello ci sono i magistrati ma che Grillo usi il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio è vergognoso". "Le sue parole – ha aggiunto - sono piene di maschilismo, quando dice che la ragazza è sostanzialmente una bugiarda perché c'ha messo 8 giorni a denunciare fa un torto a tutte le donne vittime di violenza perché forse Grillo non sa il dolore che passa nelle donne che a volte ci mettono anche settimane per superare dolore angoscia".

"Tutti, ma proprio tutti sono garantisti con parenti e amici e forcaioli con gli avversari” commenta Enrico Costa, deputato e responsabile Giustizia di Azione, mentre il deputato del Pd, Andrea Romani, twitta: “‘Ma se vieni stuprata, poi vai a fare kitesurf?’. Basterebbe questa frase di Grillo - pura colpevolizzazione della vittima - a bandirlo per sempre da qualsiasi tavolo politico. Utile se avvenisse, anche per lavorare all'alleanza possibile con M5s senza il peso della sua barbarie".

 

L’inchiesta su Ciro Grillo

L’inchiesta riguarda fatti accaduti il 16 luglio 2019 in Costa Smeralda, nella villa di proprietà di Beppe Grillo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo una serata passata al Billionaire, il figlio del leader del M5s, Ciro Grillo, avrebbe violentato con altri 3 giovani una 19enne milanese di origine scandinava in vacanza nel nord Sardegna con un'amica. Concluse le indagini a novembre 2020, la Procura di Tempio Pausania, competente per il territorio della Gallura, dovrebbe trasferire a breve gli atti al Gup del Tribunale, che a sua volta potrebbe richiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione del caso.

I legali hanno ribadito come i ragazzi si siano dichiarati innocenti "fin dall'inizio dell'inchiesta".

 

I video, le foto e le testimonianze

Duro Beppe Grillo a proposito delle accuse al figlio: "Una persona che viene stuprata la mattina, il pomeriggio fa kitesurf e denuncia dopo 8 giorni è strano. E poi c'è un video in cui si vede un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande"accusa Grillo senior. I ragazzi accusati hanno ammesso il rapporto di gruppo, ma sostengono che la 19enne fosse consenziente e consapevole, e hanno fornito come prova il fatto che dopo il primo i due siano andati insieme a comprare le sigarette e che poi siano tornati: in quell'occasione ci sarebbero stati i rapporti con gli altri tre.

Nell’ambito dell’inchiesta è stata interrogata a ottobre anche la moglie di Beppe Grillo, Parvin Tadjik, che la notte del 16 luglio di due anni fa dormiva nell’appartamento accanto a quello in cui si trovavano i quattro ragazzi con le due amiche. Ma la compagna del comico non avrebbe udito nulla.

Secondo l’accusa, invece, la vittima sarebbe stata obbligata a bere mezzo litro di vodka prima di subire la violenza in stato di incoscienza. Fondamentale anche la testimonianza dell’altra ragazza presente, che sarebbe stata immortalata in alcune foto, addormentata su un divano nella villa. Al centro delle valutazioni anche un video ritrovato nel cellulare di uno degli indagati e considerato più significativo degli altri perché riprenderebbe l'accaduto. Girato dagli stessi ragazzi mentre si alternavano con la presunta vittima, secondo la Procura sarebbe un forte indizio a carico dei giovani, mentre la difesa lo considera la prova del fatto che la ragazza sarebbe stata consenziente.

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