Il candidato premier del centrodestra

Meloni spariglia sulla leadership. Per ora la coppia Lega-Fi resiste

Tajani gela la leader di FdI, ma da ieri qualcosa è cambiato. Acque agitate nella coalizione, adesso è ufficiale: Salvini ha un’avversaria in casa

Meloni spariglia sulla leadership. Per ora la coppia Lega-Fi resiste

Per ora a Giorgia Meloni non riesce il tentativo di sparigliare i giochi nel centrodestra. Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, resta fedele a Matteo Salvini e gela l’ipotesi della leader di Fratelli d’Italia alla guida di un eventuale, prossimo governo di centrodestra.Mi pare veramente molto presto individuare il candidato premier. Probabilmente sarà fatto dopo le elezioni”. Dai microfoni di Radio 24 la reazione algida del più salviniano tra gli azzurri lascia in questa fase poco margine di manovra. “Noi lavoriamo per vincere le elezioni. Se non le vinciamo è inutile esercitarsi nella ricerca del candidato premier”, dice l’ex presidente del Parlamento europeo. Che prova anche ad enfatizzare il ruolo della sua squadra: “Forza Italia è in crescita, ha un potenziale quasi doppio dei punti che abbiamo oggi. Credo che con un ritorno di Berlusconi sul palcoscenico della politica, saremo più protagonisti. Senza Forza Italia non si vince”.

 

La fuga in avanti della Meloni, tuttavia, la sua ragione politica ce l’ha.  Il messaggio agli alleati e, soprattutto, al segretario della Lega è chiaro. Per Fratelli d’Italia nulla è già deciso. Men che mai che sarà Matteo il leader della coalizione alle prossime elezioni politiche e, dunque, il candidato premier naturale. A contendergli lo scettro da qui al 2023 c’è un’agguerrita avversaria che accarezza da tempo l’idea di Palazzo Chigi. E che, adesso, è uscita allo scoperto. Intervistata da Lucia Annunziata in ‘Mezz'ora in più’ la presidente di Fdi ha palesato le sue aspirazioni, rompendo ogni ‘tabù’. “Mi preparo a governare la nazione. Sono pronta a fare quello che gli italiani mi chiedono di fare comprendendone la responsabilità. Mi tremerebbero le mani, ma cosa farei a fare politica se non fossi pronta a confrontarmi con le sfide?”, rivela. Parole sicuramente non gradite al leader del Carroccio, che morde il freno e da qualche tempo mostra sull’argomento un tratto diplomatico cui, palesemente, è poco incline.  

 

Ma di strada ne ha fatta Fratelli d’Italia fino ad oggi. Il partito di estrema destra che la Meloni fonda a dicembre 2012 insieme ad Ignazio La Russa e Guido Crosetto, nel 2013 è al terzo posto nel centrodestra con appena 9 deputati e nessun senatore. E alle europee del 2014 ottiene solo il 3, 66% dei voti. Il giro di boa comincia alle politiche del 2018, quando conquista 18 senatori e 32 deputati. Da quel momento è in crescita continua fino agli exploit degli ultimi 18 mesi, almeno stando ai sondaggi più accreditati. Che sembrano premiare scelte e strategia dell’unica donna leader politica in Italia.

Le più recenti percentuali oscillerebbero tra il 17 e il 18% dei consensi. Rilevazioni statistiche a campione che stanno spingendo la Meloni ad accelerare sul progetto che guarda dritto alla leadership della sua coalizione. Ora che la distanza dalla Lega è di poco più di 4 punti percentuali il momento potrebbe essere giusto per il rush finale, il terreno pronto per tentare di superare al prossimo traguardo – le elezioni del 2023 - l’alleato Salvini. Il sasso nello stagno la Meloni lo ha lanciato: da ieri le acque nel centrodestra sono un po’ più agitate. E questo peserà anche sulla scelta dei candidati sindaci nelle grandi città, in primis Roma e Milano. Su cui persiste una situazione di impasse.

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