Usa vs Cina

Biden chiude alla Cina: verso una modifica della “Black list”

Il presidente Usa sembra deciso a cambiare i criteri di investimento in società legate a Pechino, anche in ambito militare. Dura la reazione cinese

Biden chiude alla Cina: verso una modifica della “Black list”

Il presidente statunitense, Joe Biden, è pronto infatti a modificare il divieto degli investimenti in società legate all'esercito cinese, di fatto estendendo una limitazione decisa dal suo predecessore, Donald Trump.


L’inquilino della Casa Bianca dovrebbe firmare entro fine settimana un ordine esecutivo che modificherebbe la cosiddetta “black list”, la lista nera che contiene le società “bandite” negli Usa. In particolare verrebbero cambiati i criteri di accesso all’elenco, nel quale potrebbero rientrare anche le società che operano nei settori della difesa e delle tecnologie per la sorveglianza. Trump, invece, si era limitato ad aziende di proprietà, controllate o affiliate all'esercito cinese.


Al momento il portavoce della Casa Bianca, come riferisce Bloomberg, non ha voluto commentare la notizia. Pronta, però, la reazione di Pechino.

 

Cina: “Gli Usa rispettino le regole”

Gli Usa dovrebbero rispettare le norme di legge e correggere i propri errori” ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri cinsede, Wang Wenbin, durante il consueto briefing con la stampa a Pechino.

 

Il bando – ha proseguito – “ignora i fatti e non tiene conto della reale situazione di compagnie di rilievo, mina in modo grave le regole e l’ordine di un mercato normale, ferisce i diritti legali e gli interessi delle compagnie cinesi, e gli interessi degli investitori globali”.

 

A difendere il bando, invece, sono alcuni dei deputati di Capitol Hill, come il senatore repubblica Tom Cotton, secondo cui “è imperativo che il Governo Usa continui a estendere la lista delle aziende militari cinesi: queste società non dovrebbero avere accesso alla tecnologia e ai mercati americani”.

Intanto, però, solo tre settimane fa è arrivata una sentenza recente sul discusso bando verso Xiaomi.

 

La sentenza sul caso Xiaomi

L’azienda cinese, ormai a tutti gli effetti colosso nel campo delle telecomunicazioni, incassa un successo. Dopo il primo pronunciamento, circa due mesi fa, della Corte Suprema del Distretto di Columbia a favore di Xiaomi, è arrivata ora la conferma: l’ente giuridico chiamato a giudicare il ricorso dell’azienda cinese ha accolto definitivamente il ricorso di quest’ultima contro le restrizioni all’acquisto o alla detenzione di titoli della Xiaomi da parte di cittadini americani.

 

La società Made in China si era opposta alla creazione di una lista di “Communist Chinese Military Company”, cioè una lista di società che, a causa della commistione fra dirigenza, politica e forze armate in Cina, era stata creata dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sotto l’Amministrazione Trump e che di fatto includeva aziende ritenute emanazione diretta di un governo comunista e quindi non indipendenti. Da qui il bando per i cittadini Usa.

 

Xiaomi, lo scorso gennaio, si era opposta alla creazione dell’elenco e ora la Corte le ha dato ragione.

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