Palazzo Chigi

Recovery: concorsi in 100 giorni, in Cdm il decreto reclutamento

Migliaia di assunzioni nella pubblica amministrazione per dare attuazione al Piano di ripresa da qui al 2026. Esperti a supporto anche degli enti locali

Recovery: concorsi in 100 giorni, in Cdm il decreto reclutamento

Ritmi serrati a Palazzo Chigi sui ‘pilastri’ del Recovery Plan. Oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri dovrebbe arrivare il decreto reclutamento, al centro di ieri sera della cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi. Un provvedimento che, a quanto risulta, sarà più snello del previsto: le assunzioni programmate nella pubblica amministrazione saranno finalizzate esclusivamente a sostenere l’attuazione del Piano di ripresa fino al 2026. Da giorni le forze di maggioranza trattano sui ‘paletti’ posti dal presidente del Consiglio che, a sua volta, esige il rispetto delle norme Ue in materia.

 

Dunque, i nuovi ingressi nella Pa non saranno generalizzati ma si tratterà di tecnici e figure ad hoc necessari alla realizzazione dei progetti finanziati con i fondi del Next Generation Eu. I numeri sono però di una certa entità: si parla di circa 18-20 mila nuove figure, 16 mila solo nel settore della giustizia. Mille professionisti saranno assunti anche per la task force per la digitalizzazione delle procedure amministrative, altri 350 andranno a rafforzare gli uffici della Ragioneria di Stato relativamente al monitoraggio e alle rendicontazioni del Recovery Plan.

Ulteriori 1.000 incarichi di collaborazione sono in bilancio e andranno a sostenere gli enti locali per gestire tutte le procedure più complesse, che richiedono un particolare supporto tecnico. 

 

Il decreto reclutamento segue quello sulla governance e le semplificazioni e viene considerato la terza colonna portante per dare attuazione al Pnrr. Il Piano straordinario che impegnerà l’Italia nei prossimi cinque anni e che sarà finanziato con circa 200 miliardi di euro. Quello che sostanzialmente viene previsto è una semplificazione e una velocizzazione dei concorsi da chiudere in 100 giorni.

Vengono, inoltre, stanziate risorse per la formazione di giovani con forme di apprendistato e per realizzare portali digitali dedicati alla ricerca di alte professionalità. Nel progetto curato del ministro della Pa, il forzista Renato Brunetta, ci sono anche alcuni punti del Patto per l’innovazione dell’apparato burocratico. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, una quota delle assunzioni saranno definite dalle amministrazioni coinvolte - ministeri, regioni, comuni - mano a mano che i vari progetti lo richiederanno. E saranno, in ogni caso, a carico del bilancio dello Stato. 

 

Le trattative sul provvedimento sono andate avanti per giorni. Poi il cerchio si è chiuso in serata e ha prevalso la linea del premier di accelerare e non rinviare alla settimana prossima. Palazzo Chigi spinge sull’acceleratore per avere tutte le carte in regola e ricevere la prima tranche di finanziamenti europei che dovrebbe arrivare il mese prossimo, per un ammontare di 25 miliardi. I tempi del Recovery Plan stringono, ormai siamo ai nastri di partenza: le nuove assunzioni a tempo determinato, attraverso procedure concorsuali rapide e digitali, dovrebbero consentire all’Italia di farsi trovare pronta.

 

L’Ue vigilerà sull’attuazione dei progetti e su ogni euro speso. La sfida è enorme e il Paese ha bisogno di impegnare le migliori risorse umane: manager, ingegneri, giuristi, esperti di ambiente e innovazione digitale. A questo fine è prevista anche una stretta collaborazione con gli ordini professionali nazionali. Con l’approvazione del decreto reclutamento il governo completa la fase di costruzione della struttura per l’attuazione al Piano di rilancio italiano. 

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