Corea del Nord

L’ultima “guerra” di Kim Jong-un: a jeans, film e “slang” stranieri

Per i trasgressori anche la pena di morte. La nuova linea del leader nordcoreano contro i “veleni stranieri”. Stop ai simboli dell’Occidente e del Giappone

L’ultima “guerra” di Kim Jong-un: a jeans, film e “slang” stranieri

Tolleranza zero contro i simboli dell’occidente. La nuova “crociata” di Kim Jong-un non prevede alcun lancio di razzi, come ai tempi del braccio di ferro contro l’ex Presidente Usa, Donald Trump.

 

Questa volta a essere colpiti saranno i cittadini nordcoreani stessi, nel caso in cui “osassero” indossare un paio di jeans. Proprio così: il leader del Paese asiatico ha deciso di mettere al bando tutto ciò che rappresenta una cultura ritenuta troppo lontana da quella tradizionale.

 

Stop, quindi, a jeans, abiti, film, modi di parlare con vocaboli in slang straniero, che non sono tipici della Corea del Nord e dunque sono ritenuti "veleni pericolosi".

 

La nuova legge anti-jeans

Come riferisce la Bbc, Pyonyang ha deciso di varare una legge che punta a eliminare ogni tipo di influenza esterna, tramite oggetti di moda o anche abitudini, come quella di guardare film stranieri e considerati “troppo occidentali”.


Severissime le pene previste per i trasgressori: chi seguire quello che il governo nordcoreano ha bollato come "pensiero reazionario" rischierà persino la pena di morte.

 

Nel mirino Usa, ma anche Giappone e Corea del Nord

Se i jeans sono considerati simbolo degli Stati Uniti, ad essere proibiti sono anche altri abiti ritenuti troppo occidentali o comunque stranieri. Non occorre, infatti, che provengano da oltre Oceano: anche Giappone e Corea del Sud sono considerati troppo “distanti” dalla cultura nazionale.

 

Attenzione, dunque, a ciò che si guarda in tv o al cinema, ma anche al taglio di capelli perché la pena minima, pur senza arrivare alla pena di morte (prevista solo in caso di “consumo” in massa di prodotti simbolo di cultura non nordcoreana) potrebbe comunque finire in un campo di internamento per 15 anni.


Un suggerimento? Per quanto riguarda i capelli è altamente sconsigliato seguire quello degli idoli sudcoreani dei teenagers , che spopolano anche tra i giovani nordcoreani: come ricorda il Daily Nk, tre ragazzi, “rei” di averlo fatto, sono finiti in un centro di rieducazione. Al barbiere, quindi, è meglio chiedere un look simile a quello di Kim Jong-un.

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