Con la cerimonia dell’ammainabandiera, l’ultimo dalla base di Camp Arena a Herat, termina la missione italiana in Afghanistan, dove i militari erano presenti da 20 anni.
Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha spiegato la decisione: “Dopo 20 anni la Nato ha deciso di chiudere questa esperienza, oggi si sta pianificando e realizzando il rientro, accompagnato da grande sforzo e impegno di carattere politico, diplomatico, economico per sostenere l’Afghanistan in questo passaggio e mantenere alcune conquiste che in questi anni sono state realizzate”.
Guerini: "Sostegno contro il terrorismo"
Guerini ha parlato di risultati “risultati importanti sotto il profilo della conquista di diritti civili, in particolar modo della popolazione femminile, della possibilità di accedere al diritto all’istruzione sono stati ottenuti”, pur senza nascondere la complessità della situazione.
Il responsabile della Difesa ha però escluso che si tratti di un “disimpegno della comunità internazionale. Dovremo continuare a lavorare sostenendo anche le forze di sicurezza afghane nello sforzo che saranno chiamati ad affrontare nei prossimi anni per mantenere la sicurezza del Paese”.
Intanto, però, è incidente diplomatico con gli Emirati Arabi, che hanno vietato il sorvolo del proprio spazio aereo a un Boing 767 dell’Aeronautica Militare, con a bordo una delegazione di 40 giornalisti diretti proprio alla base di Camp Arena a Herat.
Di Maio convoca l’ambasciatore per chiarimento
Il volo è stato bloccato per tre ore nell’aeroporto di Dammam, in Arabia Saudita, nonostante il piano di volo fosse già stato concordato e approvato. Immediata la reazione della Farnesina, con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha convocato per chiarimenti l’ambasciatore emiratino, Omar Al Shamsi.
“Il segretario generale – si legge in una nota – ha manifestato all’ambasciatore la sorpresa e il forte disappunto per un gesto inatteso che si fa fatica a comprendere, in riferimento alla mancata concessione del sorvolo dello spazio aereo emiratino al Boeing 767 dell’Aeronautica che trasportava un gruppo di una quarantina di giornalisti italiani diretti ad Herat, dove è in visita il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini”.
La reazione al divieto di export di armi
Il divieto di sorvolo, imposto al comandante dell’aereo italiano, sarebbe legato alla decisione, presa dal Governo Conte lo scorso gennaio, di revocare le autorizzazioni all’export di bombe verso Arabia Saudita (dove il velivolo è rimasto fermo) ed Emirati stessi. Quanto accaduto è stato commentato anche dal Ministro Guerini, a Herat: “Mi dispiace per i disagi che avete subito sul volo per arrivare qua. La questione è di carattere diplomatico rispetto a decisioni che erano state assunte e garantite”.