Riapertura ‘en France’

Europarlamentari a Strasburgo: green pass e brevetti in plenaria

Dopo 16 mesi di lockdown, la sede di Strasburgo dell’Eurocamera ha riaperto le porte al dibattito dei deputati Ue. Focus su Green Pass, brevetti e Recovery.

Europarlamentari a Strasburgo: green pass e brevetti in plenaria

Chiusa da quasi 16 mesi a causa della pandemia, la sede francese del Parlamento europeo ha riparto le porte della plenaria a Strasburgo. Il calendario delle riunioni è già intenso. L’attenzione è andata ad una serie di punti che alimentano la risoluzione sul Certificato digitale europeo digitale Covid-19.

 

Oltre covid e brevetti, PE pensa a post-Brexit

Sempre in materia di risposta al coronavirus, continua il dibattito sul voto che determinerebbe la rinuncia (o meno) ai diritti di proprietà intellettuale per i vaccini da parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO).

Ma alla plenaria di giugno si parla anche di NextGenerationEU e dello state of play dei Piani Nazionali del Recovery inviati a Bruxelles. La loro valutazione e prime green light sono già previste per la prossima settimana. È qui che sono intervenuti i rappresentanti del Consiglio e della Commissione europea prima di votare una risoluzione sulla posizione presentata dall’Eurocamera.

Immancabile ai tavoli di Strasburgo è la ripresa dei dialoghi sulla Brexit. Entro la conclusione della plenaria, infatti, l’emiciclo annuncerà l’adozione del mandato di negoziazione con il Consiglio per istituire il Fondo di Riserva post-Brexit per mitigare gli impatti negativi sulle economie Ue del divorzio del Regno Unito da Bruxelles.

 

 

Ryanair: atterraggio forzato a Minsk

Centrali per la diplomazia europea i rapporti con Bielorussia e Mosca. Ecco perché si ascoltano anche le reazioni europee sull’atterraggio forzato all’aeroporto di Minsk del volo operato dalla Ryanair. A scatenare il dibattito è l’arresto di Protasevich, giornalista e oppositore politico bielorusso. Presente ai talk è l’Alto Rappresentante per la Politica Estera, Josef Borrell.

 

Bilancio 2022: proposti 167,8 mld

All’Eurocamera oggi si parla anche di questioni di Bilancio Ue. Per il prossimo anno, la Commissione ha proposto una dotazione annuale pari a 167,8 miliardi di euro, a cui si aggiungono sovvenzioni del NextGenerationEU per 143,5 miliardi. Lo ha annunciato Johannes Hahn, responsabile per il budget comunitario, ormai definito come “senza precedenti” a sostegno di imprese, lavoratori per prepararsi alla ripresa e alla tradizione verde e digitale. Quanto alla PAC (agricoltura), la proposta parla di 53 miliardi, mentre al Fondo per la Pesca vanno 972 milioni.

 

Mercato secondario NPL, accordo protegge debitori

Tra gli aspetti finanziari, fa notizia anche l’accordo sulle regole del mercato NPL per garantire maggiore esposizione dei debitori. I negoziatori del PE e del Consiglio hanno trovato ieri l’intesa sugli standard comuni vincolanti per il trasferimento di crediti deteriorati dalle banche al mercato secondario. Le condizioni non devono risultare peggiori dopo il trasferimento del credito e gli Stati membri devono riuscire a mantenere o introdurre norme più rigide per proteggere i consumatori.
Da Strasburgo, è stata l’onorevole Irene Tinagli (PD), Presidente della ECON, a specificare che “con questa Direttiva chiariamo che lo sviluppo di un mercato secondario europeo reale, efficiente e ben regolamentato per gli NPL deve andare di pari passo con tutti gli sforzi possibili dei creditori per rendere il credito nuovamente performante e il più alto livello possibile di protezione per i mutuatari”. Ha anche aggiunto che “non possiamo rischiare che la ripresa venga messa a repentaglio da decisioni che penalizzano famiglie e imprese”.

 

Recovery, Fondi al Sud: petizione all’Ue

La battaglia per destinare al Sud il 70% delle risorse del Recovery Plan va avanti. A nome dell'Osservatorio sul Piano di Rilancio e Mezzogiorno, della Rete dei 500 Sindaci del Recovery Sud e del Movimento 24 Agosto - Equità territoriale, è stata presentata alla Commissione Ue una petizione con cui si chiede di imporre una modifica al PNRR del Governo italiano”, ha spiegato l’eurodeputato Piernicola Pedicini (M24A-ET) ai margini della plenaria, facendosi promotore di una raccolta firme.

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