Test per Macron

Francia, elezioni: la Destra di Le Pen non sfonda. Astensionismo alto

Si afferma la destra gollista, ma non quella del Rassemblement National. Macron non riesce a imporre i ministri candidati. Ora si punta al ballottaggio

Francia, elezioni: la Destra di Le Pen non sfonda. Astensionismo alto

I primi exit poll hanno fornito qualche sorpresa: la destra di Marine Le Pen e del suo Rassemblement National non sfonda, come invece si temeva alla vigilia del voto regionale in Francia, che rappresenta un importante test a livello nazionale.

 

I repubblicani, invece, avrebbero ottenuto complessivamente il maggior numero di voti. Male il partito di Macron.

 

Molto forte l’astensionismo, con ben 2 francesi su 3 che non sono andati alle urne.

 

I primi risultati

Le proiezioni del primo turno delle elezioni regionali e dipartimentali in Francia, ultimo test in vista delle presidenziali del 2022, vede un’affermazione della destra repubblicana e gollista, che guidava già 8 Regioni, ora con Les Republicains al 29% dei voti in tutta la Francia, secondo Ipsos/Sopra.

 

A seguire il Rassemblement National di Marine Le Pen, al 18,5%, che però non sfonda come si immaginava alla vigilia del voto e che ora rischia di non arrivare in testa in nemmeno una Regione. Il blocco dei partiti ecologisti è dato al 12% mentre La Republique en Marche, del presidente Emmanuel Macron, si ferma al 10% in coalizione con Modem, stessa percentuale raccolta dalla sinistra radicale di France Insoumise.

 

I risultati nelle Regioni

Secondo i dati provvisori, comunicati dai principali istituti di rilevazione francesi, i candidati esponenti di Les Republicains (Lr), o di coalizioni di centrodestra che includono i gollisti, sono in vantaggio in 7 Regioni francesi su 13.

 

A livello di esponenti di partiti, quelli di sinistra, socialisti o ecologisti sono in vantaggio in altre 5 Regioni, mentre in Corsica si affermano gli autonomisti. I candidati esponenti dell'estrema destra del Rassemblement National (Rn) non sono in testa in alcuna Regione.

 

Male anche La Republique En Marche del presidente Emmanuel Macron, che rischia di restare fuori da alcuni parlamenti Regionali e conferma il suo scarso radicamento sul territorio, nonostante fossero stati candidati molti ministri dell’attuale Governo.

 

Affluenza e reazioni

Scarsa l’affluenza alle urne, con appena il 60% di aventi diritto che si è recato a votare. Quanto alle reazioni, dura quella del presidente esecutivo del partito del presidente Macrona, Stanislas Guerini, che ha affermato che il capo dell’Eliseo "si prenderà le sue responsabilità" per "non rischiare" una vittoria dei candidati di estrema destra del Rassemblement National al secondo turno.

 

Per questo En Marche sosterrà al secondo turno i candidati gollisti o socialisti, laddove ci saranno in ballottaggio sfidanti lepenisti. Il presidente di Les Republicains, Christian Jacob, si è rallegrato per il risultato del suo partito, "di gran lunga quello che raccoglie più voti" e ha attaccato il governo per l'organizzazione delle elezioni regionali, "indegna di una grande democrazia".

 

Da Marine Le Pen, infine, un’esortazione al proprio elettorato: “Dovete votare. Se non votate per le vostre idee, la vostra voce non conta più. Tutto è possibile, purché l'avete deciso voi: alle urne, patrioti!" ha twittato la leader di Rassemblement National.

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