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AmericanExpress, MasterCard e Visa: Bruxelles chiede più trasparenza

Inviata lettera da Commissione Ue e Ombudsman danese per chiedere ai 3 big di informare su costi aggiuntivi di acquisti online e tutelare i propri clienti.

 AmericanExpress, MasterCard e Visa: Bruxelles chiede più trasparenza

La Commissione europea e l’Ombudsman danese hanno scritto a Visa, MasterCard e American Express per richiedere modifiche al modo in cui le informazioni vengono presentate ai consumatori quando effettuano un pagamento che comporta canoni di abbonamento ricorrenti.

 

Inconvenienti dell’e-commerce

Emerge dai dati di una ricerca (che include anche il sondaggio diretto con titolari di carta di credito), che 1 consumatore europeo su 12 ha ordinato online un prodotto o un servizio a prezzo economico, ma ha poi subito gli “effetti indesiderati”: scoprire, in seguito, di essere stato attirato in un costoso abbonamento mensile.

 

Casi comuni di insoddisfazione del cliente-utente riguardano telefoni cellulari (smartphone), iPad, dispositivi per il computer, componenti di tecnologia, prodotti per la bellezza (come cosmetici o make up). Vengono proposti da venditori in una serie di canali e-commerce, sembrerebbero una forma di acquisto regolare, ma nascondono una spiacevole sorpresa. Si tratta dei costi che poi vengono aggiunti al totale da pagare.

 

Nella maggior parte dei pagamenti, non ci si fa attenzione perché queste “condizioni” di vendita e corresponsione elettronica dell’importo dovuto sono scritte in ??caratteri nascosti o in un font talmente piccolo da essere ignorato. Eppure il sistema riesce ad inserirli tra i “pagamenti ricorrenti”, pesando sulle tasche del consumatore a sua insaputa.

 

Visa, MasterCard e American Express chieste modifiche

Ecco perché c’è stato bisogno di dare ‘una strigliata’ alle società di gestione delle carte di credito sollecitandole ad informare correttamente e tempestivamente i consumatori quando rischiano di essere ingannati accollandosi costosi abbonamenti mensili.

 

Oggi, la Commissione europea ha annunciato che assieme alla rete delle Autorità nazionali per i consumatori (CPC), e su iniziativa dell’Ombudsman di Copenaghen, è stata co-firmataria di una lettera inviata a Visa, MasterCard e American Express. La finalità è richiedere modifiche al modo in cui le informazioni vengono presentate ai consumatori quando si effettuano pagamenti con canoni di abbonamento ricorrenti. Sebbene le società di carte di credito non siano quelle che gestiscono questi schemi, spetta comunque a loro informare adeguatamente i propri clienti.

 

Al momento dell’acquisto online, è bene fare attenzione alla finestra di pagamento in cui i consumatori inseriscono i dati della carta di credito. Sono spesso presenti solo informazioni su un importo di pagamento “una tantum, ma non ci sono indicazioni che parlino specificatamente di pagamenti per “abbonamenti ricorrenti”.

 

Le Direttive Ue: Servizi di Pagamento e Pratiche Commerciali Sleali

È qui che subentra l’importanza delle norme dell’Ue per prevenire potenziali azioni fraudolente sempre più sofisticate (sia online che offline), tutelando il consumatore da esborsi non desiderati o perdite involontarie. In particolare, è la Direttiva sui Servizi di Pagamento e quella sulle Pratiche Commerciali Sleali che dispongono come i consumatori debbano essere opportunamente informati dell’importo specifico per le operazioni di pagamento.

 

Che non devono essere in nessun modo fuorviati. “Chiediamo di garantire che i clienti (...) non ci caschino, ha detto Didier Reynders, Commissario Ue alla Giustizia. Le società di carte di credito hanno il dovere di rispettare la legislazione dell’Unione europea (...)” - ha continuato, riferendosi alle 3 oligopolisti dei pagamenti ‘con carta’, che ora hanno 2 mesi di tempo (60 giorni) per inviare un rapporto alla Commissione e alle autorità del CPC che faccia luce sui cambiamenti positivi che intendono apportare ai loro attuali processi di pagamento.

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