Il massacro

Honduras, indagini sul linciaggio di Scanu: la pista della vendetta

L’italiano, ex calciatore 66enne, è stato ucciso davanti alla polizia da una folla inferocita. Non era la prima lite con i vicini per futili motivi

Honduras, indagini sul linciaggio di Scanu: la pista della vendetta

Proseguono le indagini per chiarire i motivi dell’aggressione mortale a Giorgio Scanu, l’italiano 66enne ucciso dopo un linciaggio da parte di 600 persone, in Honduras. Mentre la Farnesina segue il caso, il procuratore che indaga sulla morte di Scanu, Marvin Zelaya, ha dichiarato al quotidiano El Heraldo che gli agenti “hanno agito con negligenza e non hanno fatto quanto stabilito dai protocolli”.

 

I dubbi sulla polizia

Uno dei punti da chiarire è perché la polizia non abbia fermato la folla inferocita. Secondo Zelaya “C'erano 50 poliziotti e dovevano fare qualcosa per prevenire la morte di questa persona, quindi ci sarà sia responsabilità amministrativa che penale, perché quando li ho attivati avevo detto loro di salvare questo cittadino”. Il pubblico ministero sta analizzando i video delle telecamere di sorveglianza, grazie ai quali è stata ricostruita la dinamica dell’omicidio.

 

La ricostruzione

In un comunicato diramato dalla locale Segreteria per la Sicurezza si legge che “Questo pomeriggio (giovedì, NdR) una folla inferocita di circa 600 persone armate ha fatto irruzione in una proprietà privata con l'intenzione intenzione di togliere la vita a un cittadino straniero residente nel comune di Yusguare e nell'attacco armato hanno anche incendiato la sua abitazione e la sua auto”.

 

L’aggressione è avvenuta poco dopo le 3 del pomeriggio ora locale, giovedì scorso, quando in Italia era quasi mezzanotte. Giorgio Scanu, un italiano residente in un villaggio a circa 80 chilometri a sud della capitale Tegucigalpa, sarebbe stato massacrato perché sospettato di aver ucciso il giorno prima il suo vicino, il 74enne Juan de Dios Flores, con il quale avrebbe avuto una lite per un albero del suo giardino tagliato. Secondo i media Scanu è morto in un ospedale della zona per le conseguenze delle ferite. Sarebbe stato colpito da pietre, machete e pali mentre giaceva a terra.

 

Secondo fonti della polizia locale, non si sarebbe trattato del primo episodio violento che avrebbe coinvolto Scanu. Al centro di precedenti liti con gli abitanti di Santa Ana de Yusguare ci sarebbero stati sempre danni al suo giardino.

 

Il video de linciaggio

Le immagini del linciaggio sono state diffuse dal quotidiano honduregno La Prensa. Si vede Scanu insanguinato, tremante e con ferite multiple sul corpo mentre supplica aiuto e pietà. La folla lo ferisce alle gambe con i machete, lanciando pietre contro la casa e l’uomo, che cerca di ripararsi, inutilmente, sotto un barbecue.

 

La polizia, accorsa sul posto, impedisce l’ingresso nell’abitazione ad altre persone, ma non interviene per fermare quelle già presenti. Si sente la folla urlare “Dai Guito! Dai Guito! (diminutivo di Giorgio in spagnolo, NdR) Morirai! Uccidete questo cane! Uccidetelo!”.

 

Il linciaggio è stato condannato unanimemente in Ecuador e la Farnesina sta seguendo il caso, purtroppo, l'unica certezza è che Scanu è morto, massacrato.

 

Chi era Giorgio Scanu

L’uomo aveva 66 anni, era un ex calciatore sardo che giocava come terzino tra i dilettanti ed era stato soprannominato “Terrore” per la sua decisione. Da Oristano, si era trasferito negli anni ’90 in Honduras lasciando moglie e un figlio, per risposarsi con una donna del posto dalla quale aveva avuto altri due figli.

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