Il leghista che vorrebbe reintitolare il parco ad Arnaldo Mussolini

Caso Durigon, Pd, 5S e Leu: lasci il governo. E ora Salvini lo difende

Il sindaco di Stazzema pronto a presentare una petizione. Il deputato di Forza Italia, Elio Vito: “Le dimissioni dovrebbe chiederle tutto il centrodestra”

Caso Durigon, Pd, 5S e Leu: lasci il governo. E ora Salvini lo difende

È molto di più di un’intemperanza in stile leghista. L’idea di Claudio Durigon, uno dei pupilli di Matteo Salvini, di intitolare nuovamente ad Arnaldo Mussolini, fratello del Duce, un parco di Latina che ora porta il nome dei giudici Falcone e Borsellino, è una questione di merito. Sostanziale. Che evidentemente ha messo in imbarazzo anche il leader del Carroccio, per giorni rimasto in silenzio sul caso che sta scuotendo la maggioranza.

 

M5S, Pd e Leu hanno chiesto a gran voce le dimissioni del sottosegretario all’Economia ed ex sindacalista di destra. Solo ieri è arrivata la difesa, a spada tratta, di Salvini: “La sinistra chiede le dimissioni di chiunque un giorno sì e un giorno no. Fascismo e comunismo sono stati sconfitti dalla storia e nella Lega non c'è nessun nostalgico. Durigon è bravissimo, è il papà di 'Quota cento'.” Dunque, per la Lega il sottosegretario non si tocca. Ma il resto della maggioranza non la pensa allo stesso modo.

 

Per Enrico Letta, segretario del Pd, Durigon “è incompatibile con il ruolo che sta avendo, che è quello di rappresentante delle istituzioni che ha giurato sulla Costituzione. Incompatibilità talmente evidente che starebbe a lui fare un passo indietro. Per quanto ci riguarda”, afferma, “faremo il possibile perché ciò avvenga”.

 

Anche Giuseppe Conte, leader del M5s, ne ha chiesto le dimissioni e i gruppi pentastellati sono pronti a presentare in Parlamento una mozione di sfiducia individuale nei confronti del sottosegretario leghista. Il quale, a dire il vero, ha ricoperto lo stesso incarico, ma al ministero del Lavoro, nell’esecutivo gialloverde, ovvero nel Conte I.

 

“Non può restare al governo” ribadisce Leu: “La proposta di intitolare ad Arnaldo Mussolini il parco di Latina dedicato a Falcone e Borsellino è incompatibile sia con i princìpi antifascisti della nostra Repubblica sia con l’obbligo civile e morale della lotta alla mafia”.

 

Nel centrodestra anche Elio Vito, parlamentare di Forza Italia, è convinto della “necessità delle dimissioni di Durigon”. Anzi, “dovrebbe essere proprio la Lega e tutto il centrodestra a chiederle”, sostiene, “senza lasciare l'iniziativa alla sinistra o mettere in difficoltà il presidente Draghi”.

 

Nel frattempo una petizione è stata annunciata dal sindaco di Stazzema, città simbolo, decorata al valor militare per la guerra di Liberazione e ricordata per l’eccidio nazista di Sant’Anna. Era il 1944 e 560 civili persero la vita sotto il fuoco delle mitragliatrici tedesche.
“Promuoverò una petizione perché Draghi rimuova Durigon”, ha affermato il primo cittadino, Maurizio Verona, già promotore di una legge di iniziativa popolare contro la propaganda dell’ideologia fascista e nazista e contro la produzione e vendita di oggetti che richiamano a quelle simbologie. “Non dobbiamo restare indifferenti se non vogliamo essere complici. Dobbiamo condannare sul nascere qualsiasi atteggiamento che diffonda l’ideologia fascista, un’ideologia criminale".

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