“Effetto Covid”

Ferie extra per stress da pandemia: iniziativa di Nike e LinkedIn

Anche altri colossi del mondo internet, come Apple e Bumble, hanno fatto scelte analoghe contro il “burnout” dei dipendenti e migliorare la salute mentale

Ferie extra per stress da pandemia: iniziativa di Nike e LinkedIn

Se per molti è ormai tempo di rientro a tutti gli effetti dalle ferie, per qualcuno i giorni di “vacanza” non sono ancora finiti, anzi ricominciano e l’estate non c’entra nulla.

In alcune aziende statunitensi, come i colossi Nike e Linkedin, è stato deciso di concedere una settimana “extra” ai dipendenti contro lo stress da pandemia.

 

Tutti a casa, causa stress da Covid

La malattia vera e propria non ha nulla a che fare con il “riposo” concesso da Nike e da Linkedin ai propri lavoratori. Le due aziende, infatti, hanno deciso di riconoscere qualche giorno di ferie in più per affrontare e superare al meglio i disagi da pandemia in termini di salute mentale.

Insomma, per combattere lo stress che restrizioni, timori di contagiarsi e altri aspetti legati al Covid possono portare con sé e i cui effetti – evidentemente – sono considerati così negativi da minare la produttività dei lavoratori. In una parola, il burnout o logoramento mentale.

 

Nike: azienda in “stand by” a inizio settembre

A rivelare la scelta dei dirigenti di Nike è stata la Bbc. Da lunedì 31 agosto a venerdì 3 settembre, dunque, Nike ha deciso di sospendere le attività: i dipendenti possono godersi una settimana di riposo in più prima di affrontare gli ultimi 4 mesi di un anno difficile, che è seguito a quello altrettanto “provante” che è stato il 2020.

Prendetevi il tempo per rilassarvi, distrarvi e trascorrere del tempo con i vostri cari” ha spiegato il manager responsabile del marketing, Matt Marrazzo, in un messaggio inviato a tutto il personale.

“In un anno diverso da qualsiasi altro, prendere tempo per il riposo e il recupero è la chiave per fare bene e rimanere sani di mente. Non è solo una settimana di riposo per un team di lavoro, è il riconoscimento del fatto che possiamo dare priorità alla salute mentale e continuare a lavorare” ha aggiunto il numero uno della società. Il brand, però, pare non aver risentito della pandemia a livello aziendale, tanto che nel 2021 ha registrato un boom di vendite e le azioni sono in crescita del 20%.

La decisione pare sia dovuta al fatto che sempre più lavoratori avevano lamentato da tempo di soffrire di burnout, ossia del disagio legato al logoramento, a sua volta causato dal protrarsi della pandemia.

 

Non solo Nike: da Apple a Bumble

A risentire di un carico di stress eccessivo, da tempo, sarebbero però anche molti altri dipendenti di altre aziende, compresi colosso come Apple, Uber e la banca americana Wells Fargo, che hanno così deciso di far slittare il rientro in ufficio per tutti.

Una direzione analoga è stata seguita anche da Bumble, la app di incontri online il cui ceo e fondatore, la 30enne Whitney Wolfe Herd, è risultata lo scorso febbraio anche la più giovane miliardaria self-made del mondo con un patrimonio di 21,54 milioni di azioni, pari all’11,6% della società.

La sua società ha deciso di concedere ai dipendenti di concentrarsi sul proprio benessere lo scorso giugno, allungando le ferie a partire dall’inizio dell’estate, mentre Citigroup ha pensato a un'altra soluzione, limitandosi a invitare il personale a fare a meno di Zoom il venerdì: come dire, niente video-riunioni almeno nell’ultimo giorno lavorativo della settimana.  

 

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