Pensioni

Quota 100: Salvini dà battaglia ma la misura non sarà prorogata

I tempi stringono e il governo studia diverse soluzioni. Il tema agita maggioranza e parti sociali ma nessuno fa il tifo per tornare alla legge Fornero

Quota 100: Salvini dà battaglia ma la misura non sarà prorogata

Sono settimane cruciali per i conti pubblici . A giorni, entro il 27 settembre è attesa la NaDef, la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza. Entro il 15 ottobre, invece, deve essere presentato in Parlamento il disegno di legge di Bilancio. La manovra che l’esecutivo di Mario Draghi a breve dovrà indicare con le previsioni di entrata e di spesa non potrà non tener conto del nodo pensioni. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, è stato chiaro. Tra la fine del 2021 e l'inizio del prossimo anno “avremo un forte cambiamento nei requisiti di pensionamento e Quota 100 scadrà. Siamo consapevoli che alcuni settori economici affrontano difficoltà, sono aspetti da tenere in considerazione”. E ancora: “Dobbiamo discuterne nel Governo" ma “sono fiducioso che troveremo una soluzione equilibrata”. Parole dai toni concilianti ma che sposano appieno quanto già sostenuto dall’Ocse in merito alla situazione italiana. Questa la raccomandazione a Roma dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico: “Contenere la spesa pensionistica lasciando scadere il regime di pensionamento anticipato”, ovvero Quota 100, “e ristabilire immediatamente la correlazione tra età pensionabile e speranza di vita”.

Per l’Istituto di Parigi: “le pressioni sulla spesa legate all’invecchiamento demografico e agli interessi sono elevate e destinate ad aumentare nel lungo periodo”. L’Ocse ricorda che “il governo” italiano “si è impegnato a ripristinare i livelli di debito pre-Covid”.

 

Dunque, la spesa per le pensioni è in cima alle priorità dell’esecutivo che, tuttavia, dovrà tener conto tanto delle esigenze di contabilità quanto della necessità di una sintesi politica. L’ostilità di Matteo Salvini verso l’idea di lasciar ‘morire’ Quota 100 non si affievolisce: “E’ viva, costa 400 milioni e io lavoro perché resti anche nel 2022”, ripete ancora oggi dalle pagine del quotidiano la Stampa. Il provvedimento, che arriverà a scadenza entro la fine di quest’anno, agita la maggioranza. Al contempo, nessuno – neanche nel Pd – pare abbia voglia di tornare alla legge Fornero. Il rebus pensioni non è semplice. Per il Carroccio ormai Quota 100 è una misura di ‘bandiera’, così come il reddito di cittadinanza lo è per il M5S. “Salvini dice oggi che si batterà per confermarla, cioè per prolungare uno strumento ingiusto, che trasferisce risorse dai giovani agli anziani, dalle donne agli uomini e dai redditi più bassi a quelli più alti”, replica il sottosegretario agli EsteriBenedetto Della Vedova di Più Europa. “Le mirabolanti promesse sui posti di lavoro ‘creati’ si sono rilevate inventate come quelle sui posti di lavoro non creati dal reddito di cittadinanza che Salvini pure votò”.

 

Per quale soluzione propendere? Il governa studia diverse ipotesi. Una delle quali potrebbe essere Quota 41, che estenderebbe a tutti la possibilità di ritirarsi dopo 41 anni di contributi. Intanto la Cgil avverte:
“Sulle pensioni si rischia lo scontro sociale”. Roberto Ghiselli, segretario confederale con delega alle politiche previdenziali spiega che “con il superamento di Quota 100 si tornerà alla legge Fornero, che prevede l’uscita dal lavoro a 67 anni o 43 anni di contributi per la pensione anticipata. Circostanza che i sindacati vogliono scongiurare a tutti i costi”. Ora si punta a un tavolo di confronto con il Governo. L’obiettivo è arrivare a un “intervento complessivo di riforma della previdenza”.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA