Monte dei Paschi

Mps-Unicredit, stop alle trattative. Verso la nazionalizzazione?

Fallisce il negoziato tra il ministero delle finanze e il colosso bancario per la cessione del Monte dei Paschi di Siena. Roma pronta a chiedere una proroga

Mps-Unicredit, stop alle trattative. Verso la nazionalizzazione?

L’annuncio è arrivato nelle ultime ore e segna una battuta d’arresto che rischia di compromettere il futuro della banca senese. A rischio ci sono 7.000 posti di lavoro, che Unicredit avrebbe voluto un taglio, che invece ha trovato l’opposizione del Governo tramite il ministero delle Finanze. Non solo. L’esecutivo ha detto no a una ricapitalizzazione da 7 miliardi di euro, chiesta dalla stessa Unicredit: troppo gravosi, però, per le casse dello Stato.

Si blocca, dunque, la trattativa, proprio mentre il tempo stringe dal momento che, in base agli accordi con Bruxelles, il Tesoro si è impegnato a vendere la più antica banca d’Italia (di cui è azionista).

Si aprono, dunque, due scenari possibili: la nazionalizzazione o la richiesta di una proroga, per tentare un’ultima intesa con Unicredit.

 

Lo stop alla trattativa

Il comunicato sulla brusca frenata (che assomiglia di più a uno stop vero e proprio) è arrivato in tarda serata dal Ministero di via XX Settembre che, pur dicendosi "fiducioso" del fatto che "ci siano le condizioni per ottenere una proroga" da Bruxelles, segna il fallimento dei negoziati con Unicredit per rilevare Monte dei Paschi di Siena.

Il Tesoro, infatti, è titolare del 64% della banca senese, ma entro l'assemblea sui conti 2021 dovrebbe lasciare la maggioranza, in base alle norme Antitrust Ue. A questo punto si valuta la richiesta di una proroga a Bruxelles.

 

L’ipotesi di nazionalizzazione

A parlare di questa possibilità è stato anche il segretario del Pd, il senese Enrico Letta, ospita di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3. "C'è bisogno di avere più opzioni in campo" ha detto Letta. Una di queste opzioni è proprio la nazionalizzazione, dal momento che il Tesoro ha detto no a una ricapitalizzazione da 7 miliardi – troppo onerosa per lo Stato – avanzata dal Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, per prendersi le parti migliori del Monte, lasciando allo Stato crediti non esigibili ed esuberi.

"Da adesso in poi sono sicuro che ci saranno più opzioni. Anche perché ho l'impressione che Unicredit pensasse di partecipare a una svendita e invece il Ministro del tesoro è stato corretto, aveva preso impegni di valorizzazione del grande patrimonio di esperienza e legame con il territorio che lì dentro c'è" ha detto ancora il segretario del Partito democratico.

 

Le reazioni: dal Movimento 5 Stelle alla Lega

Favorevole alla nazionalizzazione sarebbe anche il Movimento 5 Stelle che, tramite Davide Zanichelli, componente della Commissione Finanze, si dice ottimista: "Il ministro Franco chieda una proroga all'Unione Europea e convochi non una sola, ma le maggiori banche italiane per individuare una via che preservi il marchio e il futuro dei lavoratori".

Molto più critica, invece, la Lega che con il segretario Matteo Salvini commenta: “Che soluzione propone l'onorevole Letta, eletto pochi giorni fa proprio a Siena? Mesi, anni, miliardi e posti di lavoro persi per colpa del Partito democratico". Favorevole a un intervento pubblico è poi Leu, con Stefano Fassina.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA