Chi ci guadagna

Tasse, accordo Governo: scaglioni e aliquote Irpef, Irap e no tax area

Addio al Bonus Renzi da 100 euro mensili, riordino delle detrazioni e aliquote Irpef che scendono da 5 a 4: sono le novità dopo l’intesa raggiunta al Mef

Tasse, accordo Governo: scaglioni e aliquote Irpef, Irap e no tax area

L'accordo politico sulla riforma del Fisco c’è: è stato raggiunto in occasione del vertice al ministero dell’Economia, che ha permesso di mettere mano ad aliquote, scaglioni e detrazioni per un riordino generale. "Un primo passo strutturale, non solo per il 2022" ha detto il viceministro al Mise, Gilberto Pichetto, al termine del tavolo.

La riforma, dunque, ora diventerà un emedamento al Dddl Bilancio per entrare in vigore dal 2022.

Ecco cosa cambierebbe e chi ci guadagnerebbe di più dal riordino.

 

Aliquote Irpef da 5 a 4

La novità più eclatante riguarda la riduzione da 5 a 4 degli scaglioni Irpef, l’imposta regionale sulle persone fisiche, che è legata al reddito. Per la fascia di reddito più bassa, fino a 15mila euro, l’aliquota resterebbe invariata al 23%.

Per quella tra 15 e 28mila l’imposta scenderebbe dal 27% al 25%.

Riduzione anche per la fascia 28-50mila euro, per cui passerebbe dal 38% al 35%, mentre oltre i 50mila si andrebbe direttamente al 43%. Di fatto sarebbe, quindi, sarebbe cancellata l'aliquota del 41%.

 

No tax area e detrazioni

Per la fascia esente da tassazione, per redditi minimi o nulli, si valutano piccole modifiche: per gli autonomi potrebbe salire, a quanto si apprende, da 4 mila a 5.500 euro, mentre quella dei pensionati da 8.130 a 8.500 euro. Destinata a rimanere invariata la No tax area dei dipendenti a 8.145 euro. Modifiche anche per le detrazioni che sarebbero “riprofilate”, riequilibrando lo svantaggio per i redditi oltre i 50mila euro, che invece sarebbero quelli più penalizzati con le nuove aliquote.

Scompare, invece, il bonus Renzi da 80 euro mensili, poi portato a 100, che dovrebbe essere riassorbito dal riordino delle detrazioni.

 

Le novità Irap

Cambiamenti sono previsti anche per l’Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive. In base all'intesa non dovrebbero più versarla "tutte le ditte individuali e i lavoratori autonomi". Anche le start up innovative dovrebbero esserne esenti.

 

In arrivo un fondo da 8 miliardi

Le modifiche dovrebbero ora essere incluse in un emendamento al Ddl di Bilancio, da presentare in prima lettura al Senato prima di Natale. Secondo il Viceministro Pichetto l'operazione resta "entro gli 8 miliardi" preventivati dal Governo. In particolare, 6,5/7 miliardi serviranno per il taglio dell’Irpef, mentre "un po' più di 1 miliardo" è stimato per la sforbiciata all’Irpef.

 

Le reazioni politiche

Soddisfazione arriva un po’ da tutte le forze politiche. L'intesa "raccoglie tante istanze del Pd" ha commentato su Facebook Antonio Misiani, responsabile Economia e Finanze nella Segreteria Pd, aggiungendo: "Riduce il carico sulla generalità dei contribuenti, a partire da chi attualmente paga gran parte di quell'imposta: lavoratori dipendenti (cuneo fiscale), pensionati, ceto medio". Da Forza Italia la presidente dei senatori, Anna Maria Bernini spiega che "L'accordo sposa la linea di Forza Italia e vede accolte le nostre richieste". Per Vita Martinciglio e Giovanni Currò (M5S) è stato "trovato un punto di equilibrio nella proposta di ridurre la pressione fiscale sul ceto medio e di diminuire le aliquote Irpef da 5 a 4. È a tutti gli effetti l'intervento caldeggiato dal M5S". Infine, Luigi Marattin (Italia Viva) parla di “un buon accordo”, mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, ricorda “La Lega è al governo per difendere famiglie e imprese”.

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