Crisi ucraina

G7: “Putin fermi l’invasione. È dalla parte sbagliata della storia”

Concluso il vertice dei Grandi della terra si attende stasera il Consiglio europeo straordinario. Ue pronta a sanzioni “senza precedenti” per fermare Mosca

G7: “Putin fermi l’invasione. È dalla parte sbagliata della storia”

I Paesi del G7 si mobilitano ed esprimono condanna unanime nei confronti della Russia. Nel corso della riunione straordinaria dei 7 Grandi della terra – Usa, Canada, Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna e Giappone – cui partecipa in qualità di inviato permanente l’Unione Europea il coro è stato unanime: Putin “fermi lo spargimento di sangue e ritiri le truppe dall’Ucraina”.

 

Il mondo è sotto choc per l’attacco di Mosca iniziato la notte scorsa nei confronti di Kiev. E’ accaduto l’impensabile, in molti non si aspettavano che il presidente russo sarebbe arrivato al punto di invadere l’Ucraina e ora si studia una reazione unitaria. “Ha portato la guerra in Europa. E’ dalla parte sbagliata della storia”, si legge nella dichiarazione diffusa dai leader a margine del vertice che si è svolto in video conferenza. La determinazione è a fare adesso “tutto il necessario per preservare l’ordine internazionale”. Ma ogni mossa rischia di avere conseguenze irreparabili e tutti sono consapevoli che il rischio di una escalation del conflitto possa portare a una destabilizzazione degli equilibri politici ed economici a livello globale. “La crisi” in atto “è una seria minaccia per l’ordine internazionale basato sul diritto, con ramificazioni ben oltre l'Europa. Non vi è alcuna giustificazione per modificare con la forza i confini internazionalmente riconosciuti. Questo ha cambiato radicalmente la situazione della sicurezza euro-atlantica”.

 

Quelle che si temono però sono anche le conseguenze sui rapporti di forza in Asia. La Cina non condivide l’attacco russo ma nemmeno lo condanna. Mosca e Pechino mai come negli ultimi mesi sono stati vicini. Bisogna vedere fin dove Xi Jinping sia disposto a spingersi per l’amico Vladimir.

 

“Condanniamo il presidente Putin per il suo costante rifiuto di impegnarsi in un processo diplomatico per affrontare questioni relative alla sicurezza europea, nonostante le nostre ripetute offerte”, dice la nota del G7. I leader si preparano ad “intervenire sul mercato dell’energia” e a comminare sanzioni “severe e coordinate” rivolte a colpire la Russia dove è più vulnerabile: sull’economia e la finanza. Contando anche sul fatto che i colossi economici nazionali e gli oligarchi, che fino ad oggi hanno fatto quadrato attorno al leader, vadano prima o poi in pressing per riattivare i canali diplomatici e arrivare ad una soluzione pacifica.

 

Per il momento il Cremlino non sembra temere le sanzioni. Ma si sa che è con il passare dei giorni e delle settimane che se ne sentirà il peso. Tempo che rischia però di far pagare un prezzo altissimo alla popolazione ucraina in termini di vite umane. L’Occidente non può permettersi questo e nemmeno l’Europa si rassegna. Stasera si riunirà il Consiglio europeo straordinario per decidere il supporto politico da fornire a Kiev e le sanzioni economiche verso la Russia che saranno innanzitutto “finanziarie” e “colpiranno settori strategici per l’esercito e la difesa”.

 

Sul tavolo c’è anche la possibilità di bloccare l’accesso della Russia al sistema di pagamenti Swift. Ma sul settore energetico è probabile un atteggiamento più cauto. Josep Borrell, l’Alto rappresentante Ue, annuncia che Bruxelles è pronta a prendere misure “senza precedenti”. L’Ue deve agire subito: la guerra è alle porte e Putin tra i suoi obiettivi principali ha quello di destabilizzare gli equilibri nel Vecchio Continente.

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