rimborsi medici

Cos’è il cash back sanitario: i rimborsi medici arriveranno sul conto

È stata approvata la proposta di prevedere i rimborsi fiscali, dunque anche per spese mediche, direttamente in banca. Come funziona e a che punto siamo

Cos’è il cash back sanitario: i rimborsi medici arriveranno sul conto

Niente più lunghe trafile, in termini di tempo, ma anche di burocrazia: i rimborsi per le spese fiscali potranno arrivare direttamente sul conto corrente, almeno stando alla proposta che ha ottenuto il primo via libera in Parlamento.

Tra le spese rimborsabili in maniera più snella presso la propria banca, ci sono anche quelle mediche, che quindi non andranno più elencate in fase di dichiarazione dei redditi sotto forma di detrazioni al 19%.

 

Cos’è il cash back sanitario

Si tratta di un sistema di rimborso delle spese mediche, quindi medicine, esami e analisi, visite o cure, ma anche assistenza e altre spese sociosanitarie, direttamente sul proprio conto corrente e non più sotto forma di detrazioni in fase di dichiarazione dei redditi. Si tratta di una proposta del M5S, approvata dal Governo e che prevede il ricorso a piattaforme telematiche nel caso di spesa sostenuta con strumenti di pagamento tracciato. La strada indicata sarebbe l'uso dell'app IO.

 

Cosa cambierà

La proposta del cash back sanitario rientra in una più ampia di rimborso fiscale più snello, prevista da due emendamenti alla legge delega di riforma fiscale. È anche oggetto dell’indagine conoscitiva sulla digitalizzazione ed interoperabilità delle banche dati fiscali, prodotta dalla Commissione bicamerale di vigilanza sull'Anagrafe Tributaria. In pratica permetterebbe di superare l’attuale sistema di rimborso, che prevede di poter ottenere una detrazione del 19%, ma a fronte di un’attesa di un anno, cioè in occasione della successiva dichiarazione dei redditi. In questo caso, invece, si otterrebbe la cifra tramite accredito su conto corrente.

 

Come e quando

Gli emendamenti approvati al momento non prevedono indicazioni pratiche sul funzionamento, ma solo il “principio base”. Sono state avanzate, però, alcune ipotesi: per esempio, si pensa di riutilizzare l'infrastruttura tecnologica dal cashback 2020/2021 per i pagamenti elettronici. All’atto pratico vorrebbe dire che, quando si sostengono spese mediche “detraibili”, si dovrebbe anche comunicare la volontà di ottenere il cash back. Il sistema sarebbe simile a quello della “lotteria degli scontrini”, che prevedeva di comunicare un codice identificativo, poi riportato sia nel mezzo di pagamento che nello scontrino telematico/fattura elettronica/bollettino di pagamento.

Sarebbe, quindi, il venditore/prestatore, al momento di comunicare all'anagrafe tributaria la spesa sostenuta dal contribuente, ad indicare la volontà di quest'ultimo di fruire del cash back. Per ottenere il rimborso, poi, si dovrebbero anche fornire le coordinate bancarie. In alternativa, nel caso in cui il cittadino non esprima indicazioni esplicite, rimarrebbe la possibilità di ricevere il rimborso sotto forma di detrazione di cui usufruire sulla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.

Quanto al via libera definitivo, occorre attendere alcuni passaggi parlamentari. "È stato accolto l'impianto del cash back fiscale come lo abbiamo proposto: il governo ha accolto lo spirito e la ratio della norma con l'erogazione diretta" delle detrazioni, "e c'è una proposta migliorativa di Leu su cui non poniamo alcun ostacolo", come ha spiegato la deputata del M5S Vita Martinciglio, al termine della riunione di maggioranza con il governo sulla delega fiscale.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA