crisi energetica

Draghi “a caccia di gas” in Algeria. Programma del viaggio e numeri

Il premier è oggi nel paese nordafricano, con il numero 1 di Eni, per incrementare l’approvvigionamento allo scopo di raggiungere una indipendenza da Mosca

Draghi “a caccia di gas” in Algeria. Programma del viaggio e numeri

L’imperativo è chiaro ed è stato ribadito più volte dallo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi: rendersi indipendenti dalle forniture energetiche russe, in particolare di gas. Dopo altri viaggi effettuati dallo stesso Draghi e dal ministro degli Esteri, il capo del Governo oggi pomeriggio incontra il presidente della Repubblica algerina, Abdelmajid Tebboune. Con lui anche i vertici di Eni per la firma di alcuni accordi che mirano a implementare le importazioni da quello che già oggi è il secondo fornitore all’Italia.

Nei prossimi giorni, poi, Draghi volerà anche in Angola e Congo.

 

Il programma

Dopo l’arrivo del premier, Mario Draghi, alle 13.30 il programma prevede la cerimonia formale di deposizione di una corona di fiori al Monumento del Martire e una serie di incontri con gli imprenditori italiani in Algeria, oltre a incontri istituzionali bilaterali e multilaterali. Poi il clou del viaggio con il presidente Tebboune, con il qualche presenzierà alla firma di alcuni accordi commerciali tra Eni e Sonatrach per consentire un maggior afflusso di gas algerino all'Italia attraverso il gasdotto TransMed che via Tunisia porta il metano a Mazara del Vallo, in Sicilia.

 

I prossimi viaggi

Come ricordato da Draghi nei giorni scorsi, l’Italia "è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la dipendenza dal gas russo". Contatti analoghi a quelli con l’Algeria si sono avuti nei giorni scorsi anche con il Qatar, mentre il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, era già stato ad Algeri di recente con l’Amministratore delegato di Eni, Claudio De Scalzi. Era stato lo stesso responsabile della Farnesina a dichiarare: “C'è una grande disponibilità da parte dell'Algeria a sostenerci sia nel breve che nel medio e nel lungo termine. Purtroppo siamo in ritardo come Paese, dovevamo diversificare molto prima ma abbiamo tanti partner e amici nel mondo”.

Poi Di Maio aveva spiegato: “Nell'ultimo mese e mezzo sono stato in Algeria, Qatar, Angola, Congo, Mozambico e Azerbaigian, tutti questi Paesi si sono detti disponibili ad aumentare le forniture energetiche all'Italia e questo ci renderà un Paese più indipendente dai ricatti". Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, era stato in Algeria a novembre scorso, effettuando la prima visita di un capo dello Stato italiano dopo 18 anni, cioè dal viaggio di Carlo Azeglio Ciampi. Mattarella dovrebbe tornare nei prossimi mesi per un vertice intergovernativo Italia-Algeria.

 

I numeri della produzione in Algeria

L’Algeria rappresenta una risorsa importante per l’Italia, di cui è il secondo fornitore di gas dopo la Russia, attraverso il gasdotto Transmed. L’infrastruttura, che è attiva dal 1962 e negli anni è stata ampliata, oggi ha una capacità massima di 32 miliardi di metri cubi l'anno, tre volte quella del Tap e all’incirca pari a quella che porta gas russo nel nostro Paese attraverso il Friuli Venezia Giulia. L'Algeria ha riserve di gas pari a 4,5 miliardi di metri cubi, che la collocano al decimo posto al mondo. Produce circa 90 miliardi metri cubi l'anno, dei quali circa un terzo sono destinati all’Italia, che ha un fabbisogno annuo pari a 80 miliardi circa di metri cubi.

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