La tendenza

Mutui: tornano a crescere i tassi. Freno ai prestiti al 100%

Prima l’inflazione e poi la guerra in Ucraina, stanno spingendo al rialzo il costo dei prestiti per comprare casa. Attenzione, dunque, nella scelta

Mutui: tornano a crescere i tassi. Freno ai prestiti al 100%

La fotografia fornita dall’ Osservatorio MutuiSupermarket.it lascia pochi dubbi: sempre meno istituti di credito concedono mutui del 100% del valore dell’immobile che si intende acquistare. Non solo: i tassi di interesse, dopo un lungo periodo nel quale erano rimasti invariati, stanno tornando a crescere. Secondo gli esperti ci sono pochi dubbi: la situazione ha iniziato a cambiare già dalla fine del 2021, ma con l’inizio del conflitto in Ucraina è peggiorata. Da qui l’invito, per chi dovesse comprare casa, ad approfittare ancora di una situazione favorevole e che potrebbe mutare (in peggio) nei prossimi mesi.

 

Freno ai mutui al 100%

Gli esempi dell’Osservatorio MutuiSupermarket.it sono chiari e fanno riferimento a banche piuttosto note: Crédit Agricole e Avvera del gruppo Credem non erogano più mutui a tasso fisso con garanzia Consap (da parte dello Stato) per prestiti superiori all’80% del valore dell’immobile da acquistare. Banca Sella, invece, ha posto un limite del 70% del valore della casa ai prestiti, in caso di mutui agli under 36, quelli per i quali è possibile usufruire del Fondo Prima Casa per le giovani coppie. Unicredit e Bper hanno bloccato del tutto i mutui proprio ai più giovani (e più in difficoltà per l’acquisto della prima casa, a causa delle condizioni di lavoro più precarie), come Banco Bpm, che esteso questa policy anche ai mutui a tasso variabile, mentre solo Ing prosegue nell’erogazione dei prestiti, con un limite del 95% del valore dell’immobile.

 

Tassi in crescita

Anche in questo caso l’inversione di tendenza è evidente: l’Euris a 20 anni, ossia l’indice di riferimento dei mutui a tasso fisso, ad aprile è arrivato all’1,47%, con una crescita dello 0,38 rispetto a marzo. Se però si confronta il dato con quello di dicembre 2020 si può osservare come l’aumento sia stato ancora più consistente, dal momento che un anno e mezzo fa era solo allo 0,01% mentre il 20 aprile era arrivato a 1,65%. Quanto al tasso variabile, l’Euribor resta in terreno negativo, ma comunque segna un aumento: dallo 0,58% di dicembre 2021 allo 0,45% di aprile. A crescere, poi, è anche lo spread, cioè gli interessi della banca. In quest’ultimo caso a pesare è anche il timore che la Banca centrale europea ritocchi il costo del denaro a breve.

 

Perché aumentano i tassi?

A prevedere il trend attuale era già stata, di recente, la Banca d’Italia. Ora l’inversione di tendenza si è concretizzata. Colpa dell’inflazione, che è tornata con la fine del lungo periodo di pandemia e i lockdown, e con la ripresa delle domande di consumi, rallentati nel 2020 e per buona parte del 2021.

Ma un contributo sostanziale deriva anche dalla guerra in Ucraina, non in modo diretto, bensì sotto forma di maggior incertezza dei mercati. Per capire se la tendenza si consoliderà, dunque, non resta che attendere le prossime settimane e mesi.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA