L’incontro ad Ankara

Italia-Turchia: una nuova alleanza. Draghi firma 9 nuovi accordi

Il presidente del Consiglio plaude all’apertura di Ankara verso Kiev, ma affronta anche il problema dei migranti: “Siamo aperti, ma occorrono limiti”

Italia-Turchia: una nuova alleanza. Draghi firma 9 nuovi accordi

Italia e Turchia sono partner, amici, alleati. Abbiamo davanti grandi sfide, a partire dalla guerra in Ucraina. Vogliamo lavorare insieme per affrontarle. Italia e Turchia sono unite nella condanna dell'invasione russa dell'Ucraina e nel sostegno a Kiev".

Il messaggio del presidente del Consiglio, Mario Draghi, è chiaro e arriva da Ankara, dove il premier si è recato in visita ed è tornato a Roma con la firma di nuovi accordi di collaborazione.

 

Draghi: “Sostegno all’ingresso turco nell’Ue”

L’incontro è avvenuto dopo l’apertura del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, all’ingresso dell’Ucraina nella Nato, in occasione del recente summit a Madrid, in Spagna. Da Ankara è stato, invece, il premier Draghi a ribadire la necessità di un allargamento anche dell’Unione europea che includa Kiev: "Voglio ringraziare la Turchia per il suo sforzo di mediazione, in particolare per quanto riguarda lo sblocco dei cereali fermi nelle città del Mar Nero. Dobbiamo liberare al più presto queste forniture e anche quelle dei fertilizzanti, per evitare una catastrofe umanitaria e sociale nei paesi più poveri del mondo", ha spiegato poi il capo dell’esecutivo, aggiungendo: “Allo stesso tempo siamo in prima linea per cercare una soluzione negoziale che fermi le ostilità e garantisca una pace stabile e duratura, una pace che l'Ucraina e il presidente Zelensky ritengano accettabile”.

 

Italia e Turchia alleate e “amiche”: gli accordi

"Il vertice di oggi serve anche a rafforzare i legami commerciali tra i nostri paesi, legami che hanno segnato la storia del Mediterraneo", non ha nascosto Draghi, spiegando che "la Turchia è oggi il primo partner commerciale per l'Italia nella regione del Medio Oriente e del Nordafrica".

Circa le intese – ben 9 – siglate in occasione dell’incontro, il premier ha annunciato: "Gli accordi che abbiamo firmato oggi interessano molti settori, dalle piccole e media imprese alla sostenibilità, che rimane l'obiettivo di lungo termine del governo".

 

Il nodo migrazione

Pur rimanendo un focus sulla situazione in Ucraina e sulle conseguenze della guerra per il Paese, Draghi ha affrontato anche il nodo della migrazione: "La gestione dell'immigrazione deve essere umana, equa ed efficace". "Noi cerchiamo in ogni modo di salvare i migranti nei mari nostri o quando sono portati da altre navi. Il nostro comportamento è straordinario, siamo tra i paesi più aperti, ma bisogna anche capire che non si può essere aperti senza limiti. Ad un certo punto il paese che accoglie non ce la fa più. Forse siamo il paese meno discriminante e aperto il più possibile, ma anche noi abbiamo dei limiti e ora ci siamo arrivati", ha aggiunto il premier.

Inevitabile il riferimento alla situazione difficile che sta vivendo la Libia: “Abbiamo convenuto che dobbiamo fare tutto il possibile per riportare la pace e la stabilità in Libia. Il coordinamento tra 2 paesi che hanno le stesse prospettive e gli stessi obiettivi diventerà più stretto in futuro. Abbiamo deciso di lavorare molto strettamente insieme", ha concluso il premier.

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