
In economia, quando si registra un aumento dei prezzi generalizzato di ampia portata e per un periodo prolungato nel tempo, si parla di inflazione, dal latino inflatio che significa appunto gonfiatura, che va a generare una diminuzione del potere d'acquisto della moneta. In pratica con un euro si possono acquistare oggi meno beni e servizi rispetto al passato.
E come si traduce tutto questo per gli italiani? Che più alta è l’inflazione e più si riduce il valore della moneta nel tempo. Ed è in questa ottica che vanno analizzati i dati delle ultime rilevazioni Istat circa l’aumento dei prezzi in Italia e di conseguenza l’aumento del tasso di inflazione.
Istat: prezzi a luglio 2022 +7,9% rispetto al 2021
L'Istat conferma la stima preliminare dell'inflazione a luglio 2022: nel mese i prezzi sono cresciuti dello 0,4% rispetto a giugno e del 7,9% su luglio 2021 (da +8,0% del mese precedente).
ll rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio - evidenzia l'Istat - non frena l'onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici come ad esempio il cosiddetto "carrello della spesa", che si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984.
Cosa aumenta:
Al luglio 2022 i prezzi rilevati dall'Istat sono in continuo aumento. Ad aumentare del 24,7% rispetto a luglio dello scorso anno, è la spesa per il comparto:
abitazione,
acqua,
elettricità e combustibili,
trasporti.
Il contributo maggiore all'aumento complessivo dei prezzi (+7,9%) è dovuto ai rincari dei trasporti aumentati dell'1,6% mentre i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, i prezzi a luglio sono cresciuti dello 0,3% su giugno e del 10% su luglio 2021.
L'inflazione su base tendenziale - come sottolinea l'Istat - rimane elevata pur riducendosi di un decimo di punto percentuale.
L'aumento dell'inflazione a +6,7%
L’aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,7%) e degli Alimentari lavorati (+1,4%) ed è frenato solamente dalla diminuzione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,7%).
L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l'indice generale e a +3,3% per la componente di fondo. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) cala su base mensile dell'1,1%, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell'8,4% su base annua (da +8,5% nel mese precedente), confermando la stima preliminare.
Ricordiamo che il tasso d'inflazione è un indicatore della variazione relativa (nel tempo) del livello generale dei prezzi, e indica la variazione del potere d'acquisto della moneta.