Verso il voto, 25 settembre

FdI ci mette una pezza, Bonaccini punta Letta e la Lega presenta CREDO

Berlusconi sulle dimissioni di Mattarella, un autogol per il centrodestra che rischia di vanificare tutti gli sforzi di una Meloni in cerca di credibilità

FdI ci mette una pezza, Bonaccini punta Letta e la Lega presenta CREDO

Ieri le parole di Silvio Berlusconi che rilancia il presidenzialismo quale "riforma prioritaria" aggiungendo che, se dovesse passare, "Sergio Mattarella dovrebbe dimettersi", hanno suscitato un vero e proprio putiferio a sinistra, al centro ma anche a destra. E dopo l'attacco di Enrico Letta che ha immediatamente chiosato contro il Cavaliere sostenendo che: "È la dimostrazione che la destra è pericolosa per il Paese" sono stati tanti altri gli esponenti dei vari schieramenti politici che si sono affrettati a dire la loro sull'argomento, da Calenda che ha twittato "Non credo che Berlusconi sia più in se" a Di Maio, sì proprio lui, che da vicepremier del famoso "governo del cambiamento" ha chiesto dai salotti della tv generalista, l'impeachment di Sergio Mattarella, reo di aver bocciato Paolo Savona come ministro dell'economia.

 

Ma questa mattina dalla carta stampata ancora continuano ad arrivare pareri e veti sulle parole del Cavaliere. Romano Prodi su Repubblica ha detto che: «L’attacco di Berlusconi a Mattarella è un grave errore politico, perché non è attaccando il Presidente della Repubblica che si attraggono consensi». Prodi continua sostenendo che: «Le affermazioni di Berlusconi confermano quanto alto sia il rischio cui è esposta la democrazia italiana in caso vittoria di questa destra. Ma sono certo che gli italiani ne terranno conto al momento del voto. Si tratta di un grave errore politico, perché non è attaccando il presidente della Repubblica che si attraggono consensi. Al contrario, Mattarella è molto amato dal Paese». Mentre Sabino Cassese su La Stampa dice: «Non demonizziamo il presidenzialismo ma il timore del tiranno in Italia è vivo”. A Berlusconi direi che prima di occupare le istituzioni bisogna conoscerle. Mattarella non dovrebbe dimettersi, dopo il taglio dei parlamentari non si sono sciolte subito le Camere».

 

Che dunque le parole di Berlusconi sul presidenzialismo e soprattutto sulle possibili dimissioni di Mattarella e magari una sua successiva rielezione, a riforma avvenuta, sono state un po’ un autogol per il centrodestra tanto che FdI si è trovata costretta ad intervenire per gettare acqua sul fuoco per paura di vanificare tutti gli sforzi della Meloni per cercare di garantire la credibilità sua e dell'intera alleanza. E a farlo è stato Ignazio La Russa affermando come sia: "Prematuro discutere oggi del tema di Mattarella". 

 

Bonaccini punta Letta

Oggi, sabato 13 agosto, il Partito democratico ed Enrico Letta presentano il programma elettorale. 

Ma è a Bologna che si svolge la partita più interessante che appassiona dirigenti e osservatori. La corsa del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, corteggiato dall'ala riformista del Pd, verso la segreteria del Nazareno, per quel sembra ormai portare ad un inevitabile dopo Letta, a prescindere dall'esito delle elezioni politiche del 25 settembre.

 

La Lega di Salvini presenta CREDO 

Intanto la Lega di Matteo Salvini presenta il suo “CREDO” . La Lega ha infatti svelato la parola chiave della propria campagna elettorale: CREDO, già apparsa in tutta Italia su manifesti senza altri riferimenti politici ma con i colori del logo elettorale (bianco, blu, giallo). Ieri sera la scritta è stata proiettata in quattro luoghi simbolo: porto di Lampedusa, agenzia delle Entrate e sede Inps di Roma, stazione Centrale di Milano. «La Lega ha così sottolineato alcuni cavalli di battaglia: immigrazione e sicurezza, pace fiscale e flat tax, abolizione della legge Fornero e Quota 41».

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