Verso il voto

Anche FI sull’orlo di una crisi di nervi. Il seggio-gate Casellati

Il seggio storico in Veneto della presidente del Senato, assegnato alla rivale di sempre Bernini, ha provocato uno tsunami tra i vertici di Forza Italia

Anche FI sull’orlo di una crisi di nervi. Il seggio-gate Casellati

La tagliola parlamentare e le quote rosa portano Forza Italia sull’orlo di una crisi di nervi, alla vigilia dell’ultimo giorno utile alla presentazione ufficiale delle liste delle candidature per le prossime elezioni politiche del 25 settembre. E il caos sta mettendo a rischio il centrodestra e tenendo con il fiato sospeso i candidati azzurri. E dopo una riunione fiume di tre giorni a Villa Certosa tra Berlusconi e i big del partito - Tajani, Ronzulli, Bernini e Barelli - interrotta solo per i funerali di Ghedini, il partito non sembra ancora trovare la quadra tra chi vorrebbe salvare gli amici noti del partito, chi i fedelissimi e chi i “bravi”.

FdI, Lega e centristi sono dunque già al nastro di partenza con le loro belle liste pronte mentre Forza Italia tentenna, ma per decidere ha tempo fino a domani alle 20.

Intanto però si da qualcosa in più sulle liste degli alleati, Giorgia Meloni dovrebbe candidarsi nell’uninominale Camera a L’Aquila e guidare 5 circoscrizioni proporzionali da Nord a Sud. Confermate le presenze di Marcello Pera, Carlo Nordio, Giulio Tremonti per il Senato a Milano centro, e tutti i big, fatta eccezione per Crosetto che non si candida ma gradirebbe un incarico da ministro. Per i centristi, invece, la sorpresa potrebbe essere Sgarbi che correrebbe a Bologna sfidando direttamente Casini.

 

Il seggio-gate Casellati

Che in Forza Italia la questione liste fosse un problema grosso si era già capito da alcuni giorni. Il vertice fiume, il dover garantire la proporzione 60-40% cd quote rose, non deludere i fedelissimi, salvaguardare gli amici di partito di Silvio B. erano tutte questioni già sul tavolo da parecchie ore. Ma è ieri che la giornata è diventata ancora più rovente, per quanto sia possibile viste le temperature record raggiunte in quest’estate in tutta Europa. I vertici azzurri sono «impazziti» (a detta di chi c’era) fino a tarda notte per risolvere alcuni casi rimasti aperti che potrebbero però trascinarsi fino a stasera. 

Il caso più eclatante riguarda la presidente del Senato Casellati, tolta dal suo seggio storico in Veneto, che ha portato anche alle dimissioni del deputato Bond che ha chiosato «qui non si farà campagna elettorale», e assegnato alla Bernini, emiliana, sua rivale fin dai tempi dell’elezione alla presidenza del Senato. 

Lo spostamento della Casellati in Basilicata, ha fatto saltare la candidatura del sottosegretario Giuseppe Moles che ha rinunciato a fare da capolista, sapendo già di non avere alcuna possibilità di elezione, e provocato una protesta locale.

Ci potrebbero poi essere altre possibili esclusioni eccellenti, come quella di Sestino Giacomoni, uno dei collaboratori storici di Berlusconi e di Deborah Bergamini, sottosegretario. Mancano ancora più di 24 ore alla fine della consegna delle liste al Viminale, ed è certo che ne vedremo ancora delle belle.

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