L’anniversario

L’Ucraina, Festa dell’Indipendenza sotto le bombe a Zaporizhzhia

In un messaggio, il capo dello Stato Sergio Mattarella esprime la necessità di un “cessate il fuoco”. Draghi da Rimini: “Kiev deciderà la sua pace”

L’Ucraina, Festa dell’Indipendenza sotto le bombe a Zaporizhzhia

Il 24 agosto rappresenta una data importante e delicata allo stesso tempo per l'Ucraina, che celebra la ricorrenza della Giornata dell'Indipendenza, ma allo stesso tempo deve fare i conti con la guerra, iniziata esattamente sei mesi fa - il 24 febbraio - con l'invasione da parte delle truppe russe e con le bombe di Mosca che proprio oggi sono piovute sulla centra nucleare di Zaporizhzhia, innalzando le preoccupazioni per i rischi atomici connessi al conflitto. 

 

Il messaggio di Mattarella per la Festa dell'Indipendenza

In occasione della giornata di oggi è arrivato anche il messaggio del Presidente della Repubblica al leader di Kiev. Sergio Mattarella, rivolgendosi a Volodymyr Zelensky, ha detto: "Va affermata ancora una volta la necessità di una immediata cessazione delle ostilità per l'avvio di un processo negoziale in vista di una soluzione pacifica, giusta, equa e sostenibile per l'Ucraina". 

Il Capo dello Stato ha proseguito spiegando: "Desidero rinnovare, in quest'ora così drammatica l'espressione più convinta di solidarietà, vicinanza e sostegno della Repubblica italiana all'Ucraina, impegnata a fronteggiare la brutale e ingiustificata aggressione operata da parte della Federazione russa, contro la quale legittimamente resistete". 

 

Zelensky: "L'Ucraina si batterà fino alla fine"

Nel giorno in cui il suo paese ricorda la festa dell'Indipendenza, sono arrivate anche le parole dello stesso Zelensky: l'Ucraina "si batterà fino alla fine" contro l'aggressore russo e "non farà alcuna concessione o compromesso con il nemico". 

Nel giorno in cui l'Ucraina ricorda anche i sei mesi dall'inizio del conflitto, scoppiato proprio il 24 febbraio scorso, il presidente Zelensky ha aggiunto: "Non ci importa che esercito abbiate, ci interessa solo la nostra terra. Combatteremo per essa fino alla fine". 

 

Il Papa prega per il popolo ucraino. Messaggio di Draghi

Anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo dal Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, ha rivolto un messaggio all'Ucraina: "L'Italia è vicina al vostro popolo, alle famiglie delle vittime, ai milioni costretti a fuggire. Dall'inizio del conflitto gli italiani hanno accolto migliaia di vostri concittadini nelle proprie case, con calore, affetto, generosità. Il nostro Governo - ha proseguito il premier - vi ha fornito e continuerà a fornirvi sostegno politico, finanziario, militare e umanitario. Vogliamo aiutarvi a difendervi, a raggiungere una pace duratura, nei termini che riterrete accettabili", ha spiegato Dragi. 

Intanto anche dal Pontefice, Papa Francesco, è arrivata la preghiera per il popolo ucraino in occasione dell'udienza generale del mercoledì. 

Ma gli attacchi sul campo non si fermano.

 

Bombe a Zaporizhzhia

L'Ucraina si è svegliata sotto un attacco contro Zaporizhzhia, dove si trova una delle centrali nucleari più grandi d'Europa. Alle 4 ora locale (le 3 in Italia) le forze di Mosca hanno colpito le infrastrutture della città, come denunciato per primo dal sindaco ad interim, Anatoli Kurtiev. Come riferitio dal Kiev Indipendent, sono in corso "operazioni per capire l'entità dei danni e l'eventuale numero delle vittime".

Le autorità cittadine hanno esortato la popolazione a recarsi nei centri di accoglienza allestiti in zona. 

 

Si teme per la centrale

A preoccupare è sopratutto la presenza della centrale nucleare. Secondo quanto riferito dai media locali, un dipendente della struttura e il suo autista sono rimasti vittime di alcune delle esplosioni, in particolare di un colpo di mortaio esploso all'esterno dell'impianto. A confermare la notizia è stato anche Petro Kotin, presidente dell'Azienda nucleare statale ucraina Energoatom, che ha rilasciato alcune dichiarazioni al Washington Post. 

Per questo lo stesso Kotin, insieme al rappresentante permanente dell'Ucraina alle Nazioni Unite Sergiy Kyslytsya, è stato chiesto nuovamente un sopralluogo alla centrale nucleare da parte dei rappresentanti dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea) "in attesa che gli ucraini ne riprendano il pieno controllo".

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