Il confronto al forum sul lago di Como

Centrodestra, se Meloni e Salvini sono più lontani di quanto ammettano

Sul palco di Cernobbio il leader del Carroccio contro le sanzioni dell’Ue alla Russia. FdI invece le difende. Le posizioni opposte dei due alleati

Centrodestra, se Meloni e Salvini sono più lontani di quanto ammettano

Sono su fronti diversi sulle sanzioni alla Russia. Ma la distanza tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini non riguarda solo i provvedimenti economici che l’Ue ha adottato contro Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. In questa campagna elettorale i due si stanno allontanando in maniera sempre più evidente su politica estera ed economia. Più  filo-europea e atlantista la prima, di nuovo critico con l’Ue il secondo, con qualche incursione in un sovranismo ripescato dal vecchio linguaggio leghista e in un populismo di cui aveva forzatamente fatto a meno nel governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi.  

 

Sul palco di Cernobbio, al forum Ambrosetti, il segretario della Lega si chiede se “quello che stiamo facendo serve a danneggiare colui che vogliamo danneggiare. Continuiamo a punire chi ha aggredito l’Ucraina”, dice, “ma non possono rimetterci gli imprenditori, i risparmiatori e i lavoratori italiani. Come per superare il covid l’Europa ci ha offerto uno scudo, potrebbe farlo anche ora”. L’ex ministro dell’Interno parla subito dopo la leader di Fratelli d’Italia, marca le differenze, è in palese disaccordo con quello che sostiene la fondatrice del partito che traina il centrodestra. Pochi minuti prima la Meloni si era espressa così: “Se l’Italia si sfila dai suoi alleati” sulle sanzioni e sulle armi “per l'Ucraina non cambia niente ma per noi sì. E’ la nostra decisione, la nostra posizione, la nostra credibilità. Se cade Kiev l’Europa sarà sotto l’influenza di Russia e Cina”.

 

Non sono inezie. Essere in linea o no con le decisioni relative alle sanzioni che Bruxelles ha voluto contro Putin significa in futuro portare Roma in una direzione oppure in un’altra. Nel pomeriggio, ospite nella trasmissione di Lucia Annunziata ‘In mezz’ora’ su Rai Tre, il capo del Carroccio rifiuta però l’idea che con la Meloni sia in corso un duello. “Con Giorgia (e con Tajani di Fi) abbiamo detto la stessa cosa. Per fermare la guerra abbiamo approvato le sanzioni, ora però a sette mesi di distanza tanti si stanno chiedendo se stanno funzionando. Noi chiediamo uniti quello che ha chiesto Mattarella: uno scudo europeo. L’Europa deve aprire il suo paracadute sull’energia”. Anche la presidente di Fdi prova a sminuire l’accaduto: “Il centrodestra ha un programma che è stato scritto in una settimana. Ci sono delle differenze e delle sfumature, altrimenti sarebbe un partito unico”.

 

Entrambi, dunque, tentano di smorzare i toni ma anche sui conti pubblici restano distanti, seguono traiettorie divergenti. Sull’ipotesi di un nuovo scostamento di bilancio Salvini va ripetendo che è necessario farlo, ed elogia il governo tedesco che proprio nella giornata di ieri ha approvato un maxi-stanziamento per aiutare famiglie e imprese a fronteggiare il caro energia. Il problema, afferma, “sono le bollette oggi. Si può fare quello che ha fatto la Germania: mettiamo 30 miliardi per pagarle. O fare come la Francia e Spagna, l’Italia non può arrivare ultima”.

 

Sul lato opposto Meloni: “Non sarei per un nuovo scostamento di bilancio perché siamo indebitati oltremisura. Penso che si possano immaginare altre risorse e che si possa provare a parlare con l'Europa per usare i fondi della nuova programmazione”. Oppure “senza aspettare l’Europa, si potrebbe scorporare l’energia elettrica dal gas che può valere 3-4 miliardi”. 

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