l’ultimo saluto alla Regina

Funerali Elisabetta II, misure di sicurezza straordinarie a Londra

Imponente l’apparato che dovrà garantire l’ordine e la protezione a chi interverrà alle esequie solenni. Non ci sarà Trump, presente Biden, ma in auto

Funerali Elisabetta II, misure di sicurezza straordinarie a Londra

Il presidente statunitense Joe Biden vuole esserci e ci sarà ai funerali della Regina Elisabetta II. Il problema, però, è rappresentato dalla sicurezza. 

Le regole in occasione delle esequie solenni, in programma il 19 settembre, sono feree. Ad esempio, non sono ammesse auto private, ma per questioni di protezione il capo della Casa Bianca dovrà usare la sua blindata istituzionale. 

Un altro aspetto riguarda anche l'accesso agli aeroporti: non è previsto che a Heathrow possano atterrare jet privati. 

Infine, le delegazioni in rappresentanza dei Paesi o dei leader devono essere il più limitate possibile in quanto a componenti. 

 

Biden ci sarà, ma come funzionerà la sicurezza?

Il presidente Usa, che aveva già inviato un messaggio di cordoglio molto accorato, firmato insieme alla moglie Jiles, ci sarà. Ma gli addetti alla sicurezza nel Regno Unito sono già preoccupati e impegnati a predisporne l'arrivo e gli spostamenti. 

Per esempio, il protocollo messo a punto per l'occasione e già condiviso con le autorità statunitensi, prevedono che i capi di Stato e le consorti (le uniche ammesse, ma con uno staff ridotto all'osso e che non prevede altri componenti delle famiglie) non potranno arrivare alla Westminster Abbey con le proprie auto private. Al loro posto sono state predisposte vetture apposite per i trasferimenti, con punti di raccolta collettivi mentre al presidente americano Joe Biden sarà concesso di arrivare nella Cadillac blindata conosciuta come 'The Beast'.

 

E Trump? Un invito "scomodo" per Biden

A proposito di Biden, secondo le regole sta al presidente statunitense in carica decidere o meno se "invitare" il suo predecessore, mettendo a disposizione l'Air Force One. Un'ipotesi quantomeno poco "gradita" all'attuale inquilino della Casa Bianca, specie in un momento in cui gli Usa vivono le ultime settimane di campagna elettorale, in vista del voto di Mid Term dell'8 novembre. 

A ciò si aggiunga la questione dell'inchiesta sul possesso illegale di documenti classificati da parte dello stesso Trump, che è oggetto di una inchiesta e ha già portato alla perquisizione della sua villa  aMar-a-Lago, in Florida. 

Come se non bastasse, poi, l'ex Presidente americano di recente ha rivolto anche un attacco al principe Harry, in occasione di un comizio in Georgia, rendendo ancora più "ingombrante" la sua eventuale presenza ai funerali della Regina Elisabetta II, nonché nonna dello stesso Harry, tantopiù che il fratello di William vive negli Usa insieme alla moglie Meghan. 

 

I precedenti

I precedenti, però, non mancano di ex presidenti che sono intervenuti a esequie solenni di personaggi di fama mondiale, insieme ai loro successori.

Per esempio, è accaduto in occasione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II nel 2005, quando non prese parte solo George W. Bush, ma anche il former president, Bill Clinton.

Lo stesso avvenne nel 2013 alle esequie di Nelson Mandela, ai quali intervennero sia Barack Obama, che gli stessi Bush e Clinton, insieme persino a Jimmy Carter. 

In questa situazione, potrebbe essere decisiva la rinuncia, quindi, da parte dello stesso Donald Trump.

 

Accesso ad aeroporti e uso di elicotteri limitato

Un altro nodo riguarda anche gli arrivi delle delegazioni nel Regno Unito da paesi esteri. Per esempio, Londra ha deciso che lo scalo di Heathrow, che è il più grande del Paese, non potrà essere utilizzato per gli atterraggi delle personalità con aerei privati, che invece saranno dirottati su altri scali. 

 

Solo le mogli, niente figli

Anche il numero di accessi è limitato: ad esempio, come si legge nei documenti redatti in vista dei finerali, "Se le delegazioni di accompagnamento saranno ridotte il più possibile, ciò ridurrà anche i disagi e i tempi di transito negli aeroporti. Ove possobile, i rappresentanti all'estero dovrebbero pianificare di raggiungere il Regno Unito almeno un giorno prima del funerale di Stato e del primo evento al quale parteciperanno". 

Intanto, un altro grattacapo potrebbe essere la grande folla che è attesa anche per le vie di Londra: si stima che possa arrivare a ben oltre 8 chilometri di coda che rischiano di mandare in tilt non tanto il traffico quanto la gestione della sicurezza stessa. 

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