odio religioso

Salman Rushdie: cosa si sa delle sue reali condizioni, dopo l’agguato

Lo scrittore ha perso un occhio e l’uso della mano, come rivelato dal suo agente letterario. Ad agosto era stato aggredito da una estremista negli Usa

Salman Rushdie: cosa si sa delle sue reali condizioni, dopo l’agguato

Di Salman Rushdie non si avevano più notizie dallo scorso 12 agosto, quando lo scrittore era stato aggredito da un estremista islamico iraniano, che lo aveva accoltellato sul palco di un evento nello stato di New York, negli Stati Uniti. Ora il suo agente letterario, in una intervista a El Pais, ha rivelato che l'autore de "I versetti satanici" ha perso un occhio e l'uso di una mano.

Il manager, però, non ha voluto rispondere ad altre domande sulle condizioni di salute di Rushdie, in particolare non ha sciolto il mistero sul fatto che il candidato al premio Nobel sia ancora o meno in ospedale. 

 

Il giallo delle condizioni di salute di Salman Rushdie

"Le sue ferite sono profonde, ma ha perso anche la vista da un occhio", ha dichiarato Andrew Wylie, che ha rappresentato come agente anche Borges, Camus, Kundera, Bassani e Calvino. "Aveva tre ferite gravi sul collo. Una mano è immobilizzata perché i nervi sul braccio sono stati recisi. E ha un'altra quindicina di ferite sul petto e sul torso".

Lo scrittore 75enne, dunque, avrebbe riportato conseguenze serie in seguito all'agguato messo in atto contro di lui lo scorso 12 agosto, mentre prendeva parte al premio letterario della Chatauqua Institution, nello stato di New York, a nord di Washington, dove vive da tempo. 

Lo scrittore 75enne era stato aggredito a coltellate e le sue condizioni era apparse subito molto gravi. 

Ma sulle condizioni al momento di Rushdie e soprattutto sulla località in cui si trova neppure il manager ha voluto rivelare altro: "Non posso dare informaziono su dove si trovi. Vivrà e questa è la cosa più importante". Non è chiaro, quindi, se abbia lasciato l'ospedale oppure no.

Il suo aggressore ha confessato. 

 

Chi è l'aggressore e perché ha agito

Quel che è certo è che ad aggredirlo è stato un uomo di 24 anni, Hadi Matar, che è stato fermato e si è dichiarato colpevole. Il motivo è stato spiegato dallo stesso attentatore: Rushdie a suo dire "ha attaccato l'Islam con la sua opera", ha spiegato dopo il fermo, anche se ha ammesso di non aver letto molto delle opere dello scrittore. Si tratterebbe, comunque, di un cosiddetto "lupo solitario", che si sarebbe radicalizzato e avrebbe agito da solo, senza collegamenti con organizzazioni strutturate. 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA