La curiosità

“Cringe” e “crush” tra le nuove parole italiane. Parola di vocabolario

Nella nuova edizione del Devoto Oli, curato dallo scomparso Serianni, entrano vocaboli inglesi, ma ormai molto diffusi nel linguaggio giovanile (e non solo)

“Cringe” e “crush” tra le nuove parole italiane. Parola di vocabolario

Le lingue parlate sono lingue vive e come tali in continua trasformazione.

Da diversi anni, poi, i neologismi e gli “inglesismi” sono diventati sempre più numerosi, in barba a quanto disse tempo fa l’ex premier, Mario Draghi (famosa la sua esternazione, nella primavera del 2021, quando all’aeroporto di Fiumicino disse: "Chissà perché dobbiamo sempre usare tutte queste parole inglesi...").

Ecco, quindi, che non dovrebbe stupire se nell’ultima edizione del Nuovo Devoto Oli siano entrate molte parole che fino a qualche tempo fa erano inesistenti e per di più mutuate dalla lingua inglese.

Qualche esempio? “Fomo” o “cringe”.

 

I neologismi e gli inglesismi che diventano “italiani”

Tra i termini più recenti che sono entrati a far parte del linguaggio nel Belpaese c’è, per esempio, “fomo”: è la paura di essere tagliati fuori dagli altri, indicata da un termine usato anche dalla bassista dei Maneskin, Victoria. Che dire, poi, di “cringe”, che indica il senso di imbarazzo o disagio per qualcosa o a causa di qualcuno. Un’altra parola ormai entrata nel gergo comunque è anche “dissare”, un verbo che indica l’azione di discredito che si può esercitare nei confronti di qualcuno.

 

Cambiano anche alcuni significati

Ma non ci sono solo parole nuove: esistono anche vocaboli già presenti, ma il cui significato nel corso degli anni si è ampliato, come nel caso di “carne”, che non indica più solo l’alimento o il tessuto, ma anche una sfumatura di colore: il “color carne”, quindi, non significa più solo 'di colore rosa pallido, simile a quello della pelle umana', ma ha assunto una sfumatura discriminatoria e non rappresentativa di tutti i colori di pelle.

 

Perché ampliare l’italiano

A curare l’edizione del famoso vocabolario, nella sua ultima versione, è stato il linguista, filologo e accademico Luca Serianni, scomparso recentemente in seguito a un incidente stradale, insieme al linguista Maurizio Trifone, che ha voluto spiegare le scelte così: “L’illustre storico della lingua concepiva il dizionario come un organismo vivo, in grado di descrivere una realtà in continua trasformazione solo se rinnovato di edizione in edizione e mantenuto costantemente giovane nella sua lingua e nelle sue strutture".

Nel Nuovo Devoto Oli è stato infine inserito anche un 'pronto soccorso linguistico': è costituito da 'Parole minate', che serve a evitando gli errori più diffusi nella lingua parlata e scritta, insieme a 'Questioni di stile' che fornisce suggerimenti per esprimersi in maniera corretta e appropriata a seconda del contesto. 'Per dirlo in italiano', invece, serve proprio a indicare i termini italiani alternativi alle parole inglesi più diffuse e talvolta superflue!

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