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Ue, preoccupa debito Italia. Prezzo gas, proposta della Commissione

Tra oggi e domani manovra di Bilancio a Bruxelles. Gentiloni: “Valuteremo il testo”. Price cap sul gas, 275 euro a MWh ma in presenza di due condizioni

Ue, preoccupa debito Italia. Prezzo gas, proposta della Commissione

La manovra di Bilancio dell’Italia a breve verrà inviata a Bruxelles per l’esame della Commissione europea. Per ora nessun giudizio. “La esamineremo quando arriverà. Per noi è molto difficile seguire una prima impressione. Dobbiamo vedere il bilancio, i testi e valutarli”. Il commissario all’Economia Ue, Paolo Gentiloni, comunica che la manovra dovrebbe arrivare a Bruxelles tra oggi e domani. In ogni caso, l’esecutivo “formulerà” la sua “opinione entro dicembre”. Il Ddl Bilancio, approvato lunedì a tarda sera dal Consiglio dei ministri, prima Finanziaria del governo Meloni, dovrà dunque superare il vaglio dell’Ue, ed entro il 31 dicembre andrà approvato da Camera e Senato

 

Intanto, però, l’Ue mostra preoccupazione perché “per l’Italia rimangono invariati i timori legati all’elevato rapporto debito pubblico/Pil”. Lo scrive la Commissione nella Relazione sul meccanismo di allerta pubblicata ieri. “A medio termine si stima che nove Stati membri debbano affrontare un rischio elevato per la sostenibilità di bilancio, vale a dire Belgio, Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna”.

 

Secondo l’esecutivo di Bruxelles “i rischi” sono legati soprattutto ai “rapporti debito/Pil elevati o in aumento derivanti, in particolare, da una posizione di bilancio debole, maggiore incertezza intorno alle proiezioni di base, vulnerabilità degli scenari macro-finanziari, entità dell’aggiustamento fiscale necessario per portare il rapporto debito/Pil al 60%”.

 

Ieri è stata una giornata di novità per quanto riguarda il tetto al prezzo del gas. Dopo un lungo lavoro di preparazione la Commissione ha presentato la sua proposta che verrà discussa domani nel corso del Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia. Tecnicamente non si parla price cap ma di uno strumento temporaneo di correzione del mercato (Market Correction Mechanism). Il meccanismo scatta quando il prezzo del gas sul Ttf (Title Transfer Facility, il mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale con sede nei Paesi Bassi) supera i 275 euro per megawattora per un periodo di due settimane, e quando lo spread rispetto ai prezzi di riferimento del Gnl sui mercati globali supera i 58 euro per dieci giorni di scambi.

 

Può essere attivato da inizio gennaio 2023. Per azionarlo la Commissione deve richiedere un parere alla Bce, all’Esma (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) e all’Esrb, (Comitato europeo per il rischio sistemico) sugli impatti sulla sicurezza degli stock, sui flussi e sulla stabilità finanziaria. Ha validità di un anno, con una clausola di revisione al primo novembre 2023 per stabilire una eventuale proroga. 

 

“Sappiamo che l’Ue paga prezzi molto elevati per il gas”, ha detto la commissaria all’Energia, Kadri Simson.  Nonostante i prezzi siano scesi “restiamo esposti a delle dinamiche speculative. Il nostro non è un intervento regolativo per fissare il prezzo del gas ma un meccanismo di ultima istanza che scatta” in presenza di determinate condizioni. La proposta della Commissione “è un segnale”, commenta Gentiloni, “che sia sufficiente lo vedremo”. Sulla stessa linea, ispirata alla prudenza, il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin (FI): “Bene che ci sia una proposta concreta. Importante sarà capire le modalità. Vedremo giovedì” al Consiglio straordinario Ue dell’Energia.

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