Busta paga più pesante

Aumenti degli stipendi, pensioni e tredicesime: cosa è in arrivo

Per pensionati e dipendenti sono pronte le tredicesime, ma nel 2023 potrebbero esserci un aumento una tantum agli stipendi. Ecco di cosa si tratta e per chi

Aumenti degli stipendi, pensioni e tredicesime: cosa è in arrivo

Per chi non avesse approfittato del Black Friday, è ormai tempo di acquisti in vista del Natale e con la crisi economica ed energetica che dura da tempo la tredicesima rappresenta un “regalo” di per sé, almeno per chi può incassarla.

Si tratta dei pensionati, che sono i primi a riceverla, seguiti dai dipendenti. Lo stipendio “extra” equivale a un dodicesimo dell'intera retribuzione annua.

Ma non si tratta dell’unico “rinforzo” al reddito in arrivo. Le buste paga potrebbero aumentare, se la manovra di bilancio passerà “indenne” dal Parlamento. È previsto, infatti, un ritocco per i dipendenti pubblici.


Gli aumenti degli stipendi (ma solo per i lavoratori pubblici)

La misura, prevista dal Governo, interesserà 3,2 milioni di dipendenti pubblici e sarà pari all’1,5% dello stipendio.

Si tratta di cifre che vanno da circa 21 euro per i dipendenti con redditi più bassi, fino a oltre 70 euro mensili per i dirigenti e funzionari con una busta paga più pesante.

 

A chi spetta l’aumento

Più che un “bonus” per fronteggiare l’inflazione, però, si tratta di un anticipo sugli aumenti in arrivo con i rinnovi dei contratti relativi al triennio 2022-2024, per questo interessa soltanto i lavoratori del settore della pubblica amministrazione.

Non solo. Come precisato nella Legge di bilancio, all’articolo 62 comma 3, l’incremento spetterà anche ai dipendenti del settore pubblico impiegati negli enti locali e la cifra aggiuntiva sarà sborsata proprio dall’ente di riferimento (Comune, Regione, ecc.): "Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall'amministrazione statale", gli oneri "sono posti a carico dei rispettivi bilanci", si legge nel testo.

 

La reazione (scontenta) del sindacato

Nonostante si tratti di un aumento, la decisione del Governo è stata accolta non senza critiche dal sindacato, in particolare l’Anief, che rappresenta soprattutto i lavoratori del mondo della scuola, dagli insegnanti delle scuole elementari, medie e superiori, fino al comparto università e ricerca.

"Malgrado il rinnovo del contratto del periodo 2019-21, per i lavoratori statali si prospetta un 2023 ancora più avaro dell'ultimo periodo", denuncia l’Anief che in una nota parla di "mancata copertura" nella manovra "dell'indennità di vacanza contrattuale da assegnare per legge nei periodi, come l'attuale, di mancato rinnovo" del contratto collettivo nazionale.

Il riferimento è alla mancanza dell’indennità che viene prevista tra una scadenza contrattuale e il suo successivo rinnovo. Al momento, secondo la legge e come ricorda il sindacato, dovrebbe essere "al 50% del tasso di inflazione programmata".

Traducendo in numeri, per il 2022 sarebbe pari al 7,1%, che invece scende al 4,3% per il 2023, dunque circa 120. Risulta chiaro che si tratta di una cifra ben maggiore rispetto a quanto arriverà in busta paga con la misura decisa dal Governo: secondo l’Anief, infatti, il ritocco imminente non sarà superiore a circa 30 euro, considerata una "somma irrisoria".

 

In arrivo le tredicesime

Intanto sono in arrivo le tredicesime, che scattano da dicembre e che, grazie al decreto Aiuti bis firmato dal governo Draghi, si calcola contando l’aumento del 2% sulle pensioni degli ultimi tre mesi dell'anno per quelle con un importo annuo fino a 35mila euro, ossia entro i 2.692 euro lordi mensili.

Un altro “ritocco” riguarda anche gli assegni inferiori al trattamento minimo annuo (ossia quelli fino a 6.816,55 euro), per i cui titolari è prevista l’aggiunta del cosiddetto "bonus da 155 euro", esattamente da 154,94 euro previsto legge di bilancio del 2001.

 

Chi avrà lo “stipendio natalizio” in più, quando e come

La busta paga aggiuntiva spetta a tutti i dipendenti, sia a tempo determinato che indeterminato, del privato come del pubblico. Non ne hanno diritto invece i lavoratori parasubordinati come i co.co.co, né i lavoratori autonomi e i professionisti. Di norma la gratifica che arriva prima di Natale viene erogata tra il 15 e il 20 dicembre, quindi ancora in tempo per gli ultimi acquisti prima delle festività.

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