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18app, che fine farà? L’emendamento per cancellare il bonus e perché

Domani in Aula l’esame degli emendamenti alla manovra finanziaria, tra i quali quello che cancella il bonus per i 18enni: per Sangiuliano: “Va rivista”

18app, che fine farà? L’emendamento per cancellare il bonus e perché

La App 18, il bonus per i 18enni per accedere a teatri, cinema, ma anche per l’acquisto agevolato di libri e prodotti musicali, è destinata a scomparire. La conferma arriverà solo quanto la manovra finanziaria arriverà in Aula e saranno votato gli emendamenti, in particolare quello della maggioranza che ne prevede appunto la scomparsa.

Al suo posto, però, dovrebbe arrivare un rafforzamento dei fondi sempre per il settore cultura, come precisato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “L’emendamento è del Parlamento, ma reputo si debba fare una riflessione sulla cosiddetta App18 che così com’è mostra criticità". Che fine farà, dunque, il bonus di 500 euro per i consumi culturali dei giovani? Secondo quanto emerso finora dovrebbe essere sostituito da una nuova 'Carta Cultura'.

 

App 18: cosa ne sarà?

"È necessario ridefinirla e rinominarla, affinché questo strumento diventi realmente una modalità di consumi culturali per i giovani orientandoli alla lettura di libri, alla visita di mostre, ai corsi di lingua e alla musica. Penso che vada introdotta una soglia ISEE che escluda persone appartenenti a famiglie con redditi elevati. Inoltre occorre mettere a punto un vero meccanismo anti truffe, e bisogna riperimetrare gli ambiti di utilizzo a consumi davvero culturali evitando aspetti grotteschi. Su tutto ciò intendo lavorare insieme agli operatori del mondo della cultura per migliorare il sistema. Auspico che nasca una vera carta della cultura per i giovani”, ha spiegato il Ministro Sangiuliano.

 

Dove andranno i fondi

Con l’emendamento della maggioranza (FdI, Lega e FI) che abroga la misura, si prevede di ridestinare le risorse - pari 230 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 - a finalità di sostegno del mondo dello spettacolo e della cultura. In particolare si dovrebbe rafforzare il Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo al Fondo per gli operatori dell'editoria e delle librerie, dal Fondo per lo spettacolo dal vivo al sostegno delle attività di rievocazione storica de "La Girandola" di Roma.

 

La reazione dell’opposizione

Dura la reazione dell’opposizione, con la presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi, che ha affermato: "È inaudito che il Presidente della commissione cultura Camera, Federico Mollicone e un ex sottosegretario all'istruzione, Gaetano Sasso, firmino un emendamento per abrogare 18APP che ha consentito ai ragazzi di avvicinarsi alla cultura. Si vuole impedire la libertà e il desiderio dei giovani di accedere ai consumi culturali e così facendo si penalizza pesantemente anche l'industria culturale del Paese".

"Ancora una volta – ha proseguito Malpezzi - si toccano i più fragili, quelli che grazie a 18APP hanno potuto comprare un libro, vedere una mostra, ascoltare un concerto e che senza non avrebbero potuto farlo".

Quanto a Matteo Renzi, che ha introdotto il bonus quando era a capo del Governo nel 2016, su Twitter ha commentato: “La cancellazione della 18APP è una follia perché hanno paura della cultura? Siamo pronti a fare ostruzionismo”.

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